Quando si parla di fumetto solitamente si pensa a generi come avventura, horror o polizieschi, ritenendo la comicità più come una componente da integrare in queste storie che non la tematica principale della storia. Nel panorama esistono da sempre dei titoli di successo che hanno basato la propria origine sull’approccio comico, basti pensare a Strumtruppen, Lupo Alberto o Cattivik, arrivando poi all’ormai arci-noto Rat-man di Leo Ortolani; ognuno di questi nomi ha scelto di confrontarsi con una diverso tipo di comicità, che fosse la parodia dei vizi umani o una risata come maschera di una critica sociale, fino alla pure e semplice demenzialità.
Erede di questa difficile e apprezzata schiera di umoristi a fumetti è Stefano Conte, che con il suo Volt si sta inserendo alla perfezione in questo filone.
VOLT STA PER AFFRONTARE IL PRIMO DUELLO CON LA SUA NEMESI!
Il primo numero era riuscito a farmi sentire in pieno lo spirito goliardico alla base di questo fumetto. Stefano, alias The Sparker, ha scelto di integrare l’aspetto comico nel suo personale quotidiano, creando una perfetta sinergia tra ironia e spaccato di vita. Il suo Volt si ritrova alle prese con le difficoltà quotidiane di tutti noi, dal prendere il treno alla mattina al doversi confrontare con clienti di natura dubbia e che hanno il potere di farti emergere tanto di quel lato oscuro da generare un’eclissi. L’idea di utilizzare un mix di fisionomie che va dai robot ai dinosauri è vincente, vario, ha sia il vantaggio di rendere vario il panorama dei personaggi che il trasmettere il senso di diversità di ogni nostra interazione sociale.
Sempre all’interno di una consuetudine fumettistica, col secondo numero si inizia ad approfondire anche il contesto di Volt, facendo comparire la nemesi del protagonista, mostrando il loro primo scontro (roba che manco Wolverine e Hulk hanno avuto un inizio simile!) e soprattutto gettando le basi di una sorta di continuity che sappiamo già svilupparsi. In Volt 2 – Il nemico alla porta la vita del nostro sfortunato robottino diventa ancora più divertente, ma la nostra risata è quasi liberatoria, perchéStefano, in modo velato, ci porta a ridere di noi stessi, delle situazioni in cui possiamo trovarci.
Segnatevi quindi la data del 10 marzo, quando Volt, che vita di mecha 2 – Il nemico alla porta si paleserà grazie a saldaPress in edicola e fumetteria, oltre nella sezione shop del sito di saldaPress.
CONCLUSIONI: Il valore di Volt per un nerd purosangue è ritrovare quei pensieri che spesso si sono fatti, dal vedere la madre come il cattivo di turno, al punto da immaginarla di poteri sovrannaturali, all'associare un datore di lavoro con un personaggio da fumetto (il capo stile Wolverine è spettacolare). Il successo di Volt è proprio questo profumo di realtà, con una maschera comica, ma sempre comunque con una forte attinenza al reale. Il nemico alle porte è la riconferma della bontà dell'idea e del lavoro di Stefano, frutto anzitutto di una autoironia che è la base di questa tipologia di fumetto; altrettanto ammirevole è la voglia di creare con i propri lettori un rapporto quasi di amicizia. Lo si vede nelle citazioni tipiche della cultura del suo lettore tipo (solo l'idea del Nerdonomicon andrebbe premiata con il Nobel, sto ancora ridendo), il voler rendere striscia le avventure reali di gestori di fumetteria, inserendoli come dei protagonisti all'interno di Volt.