A distanza di quasi 10 anni dall’uscita di “Vecchio Logan” di Millar e McNiven, con Vecchio Occhio di Falco la Marvel decide di riportarci nelle Terre Desolate, un luogo caratterizzato dalla violenza e da un clima arido, con forti richiami alle atmosfere western.
A riportarci in questo mondo troviamo lo scrittore Ethan Sacks, esordito da poco nel mondo del fumetto grazie a Back in the Fight!, una storia breve legata all’evento Secret Empire.
Ai disegni troviamo invece l’italianissimo Marco Checchetto, nominato come una delle Young Guns del 2018, ovvero un gruppo di giovani talenti sui quali la Marvel ha deciso di puntare con decisione; prima di entrare nella Casa delle Idee aveva lavorato alla serie sulle Teenage Mutant Ninja Turtles ed ai disegni dedicati alle cover delle riviste videoludiche.
Grazie a questi lavori viene notato dalla Marvel, che lo fa diventare il disegnatore di Amazing Spider-man, Punisher, X-Men, e di diverse testate riguardanti il mondo di Star Wars, testate sulle quali continua a disegnare tutt’ora.
Vecchio Occhio di Falco ci riporta indietro di 5 anni rispetto agli eventi narrati da Millar: il prode Clint è infatti ancora munito della vista che gli permette di essere l’arciere più letale della terra.
Per chi non avesse letto Vecchio Logan (recuperatelo subito!), vi basti sapere che in questo universo la maggiorparte dei supereroi è perita quasi 50 anni fa a causa di un‘alleanza fra tutti i villain esistenti; come presto scoprirete leggendo questo fumetto qualcuno oltre a Clint e Logan è sopravvissuto, ma preferiamo lasciare a voi la bellezza dello scoprire chi è ancora vivo senza rovinarvi la sorpresa.
Narrativamente parlando, Vecchio Occhio di Falco prende spunto dai road movie, condendo il tutto con tinte post-apocalittiche alla Mad Max ed elementi del Far West.
Dopo uno scontro con l‘Uomo Multiplo (che avrà conseguenza inaspettate), Clint intraprenderà un viaggio per vendicare i suoi compagni caduti quasi mezzo secolo prima; ciò lo porterà ad incontrare vecchi amici, stringere alleanze inaspettate e scoprire luoghi suggestivi.
La cosa non passerà inosservata, poichè Vecchio Occhio di Falco finirà sotto il mirino di Bullseye, letale assassino capace di rendere qualsiasi oggetto nelle proprie mani un’arma, il quale (essendo invecchiato come tutti) si mostrerà in una veste tutta nuova e decisamente originale.
Bisogna ammettere che la sceneggiatura non brilla mai davvero, con un pretesto un po’ forzato ed alcuni passaggi decisamente superficiali, portando il lettore a non comprendere mai fino in fondo perché Clint abbia deciso di cercare vendetta dopo quasi 50 anni, specie in un mondo così pieno di pericoli.
Uno dei problemi più grandi riguarda la scelta di mettere in ballo eroi e villain poco conosciuti appartenenti ormai ad un’altra epoca, con il tentativo di creare dei momenti toccanti, i quali però non riescono a colpire il lettore che al 90% non sa nemmeno chi siano quei personaggi.
Al contrario, uno degli aspetti più riusciti riguarda sicuramente le “chicche” e i lasciti dei supereroi scomparsi, come ad esempio il casco di Ant Man utilizzato da un bambino per gioco, oppure un un robot di Ultron utilizzato come servo: i fan della Marvel sotto quest’aspetto potranno solo apprezzare.
Passiamo ora al vero punto di forza della serie, ovvero l‘aspetto visivo, dato che possiamo affermare senza mezzi termini che il lavoro svolto da Marco Checchetto è una vera gioia per gli occhi, con splash page potenti, volti ben definiti e ottimo design dei personaggi, il tutto condito da degli splendidi colori che si adattano perfettamente al tono e alle ambientazioni dell’avventura.
Per non parlare di come è stata illustrata la violenza: Vecchio Occhio di Falco è infatti una serie violenta e cruda dove il sangue scorre a fiumi, con gole squarciate e tante frecce conficcate, che faranno la gioia di chi è in cerca di un bel po’ di azione senza censure.