I membri dell’equipaggio dell’operazione mineraria Kepler sapevano che la loro missione sarebbe stata difficile: trenta giorni confinati negli stretti corridoi e nelle anguste cabine di una trivella sottomarina costruita per sopportare l’incredibile pressione della trivellazione sul fondo dell’oceano. Ma dopo un devastante terremoto, si scatena l’inferno. Gli allarmi suonano mentre fiumi d’acqua esplodono attraverso la struttura in cemento rinforzato con violenza inimmaginabile, distruggendola nel giro di pochi secondi. Grazie alla sua prontezza e al suo ingegno, l’ingegnera elettronica Norah Price riesce a salvarsi e prevenire il disastro imminente, ma a caro prezzo. La situazione sembra senza speranza per Norah e gli altri pochi sopravvissuti, che non riescono a inviare una richiesta di soccorso. In più, il loro sottomarino di salvataggio è andato distrutto. Norah e i membri rimanenti dell’equipaggio – il capitano Lucien, la studentessa di biologia marina Emily, il direttore delle operazioni Smith, il responsabile dei sistemi Rodrigo e Paul, il buffone del gruppo – non hanno scelta: per avere una speranza di sopravvivenza, dovranno camminare sul fondale marino per raggiungere una trivella distante e abbandonata, la Roebuck, sperando che le sue apparecchiature di comunicazione siano ancora funzionanti, o che ci sia un numero di capsule di salvataggio sufficiente a portarli tutti in salvo. Ma il loro pericoloso viaggio sottomarino diventa ancora più preoccupante quando i membri dell’equipaggio iniziano a sospettare di non essere soli. Qualcosa li sta inseguendo da vicino, pronta a colpire in qualsiasi momento, Norah e gli altri dovranno fare ricorso a tutto il loro coraggio per sperare di raggiungere la superficie.
Il film si ispira a due pietre miliari del genere: Alien e The Abyss, come più volte affermato dalla stessa produzione. Nel 1979 Alien di Ridley Scott, condusse il genere horror nel profondo dello spazio. Nel 1989 James Cameron gettò l’equipaggio di un sottomarino in mezzo al pericolo nel profondo del mare con The Abyss. Attingendo agli elementi migliori di quei film e introducendo personaggi entusiasmanti e creature dall’aspetto completamente nuovo, Underwater offre ai fan dell’horror e della fantascienza un’avventura coinvolgente ambientata undici chilometri sotto la superficie dell’oceano e sorretta dalla coraggiosa interpretazione da protagonista dell’ attrice Kristen Stewart.
Adesso dopo questa introduzione vorrei un po’ dare le mie impressioni a caldo, quindi preparatevi perché sarò molto sincera e sicuramente da questo momento il rischio spoiler è molto alto. Iniziamo col dire che per quanto il film nel suo complesso sia piacevole da guardare,ma sinceramente non lo rivedrei e molto probabilmente non lo avrei visto in altre circostanze. La trama per quanto sensata ricorda comunque altri mille mila film dello stesso genere, che hanno anche un po’ stancato. Però nel complesso regia, fotografia e musiche sono molto armoniose.Personaggio che ho apprezzato molto è quello di Paul che ha regalato qualche scena di ironia, quasi insensata per il genere di film, ma a me molto gradita, questo ragazzone che protegge a tutti i costi il suo coniglietto di peluche fa un po’ ridere.
Tralasciando la morte assurda che hanno avuto alcuni personaggi nei primi minuti del film, vorrei un attimo soffermarmi sulla scelta dei sopravvissuti invece e soprattutto dell’inutilità di uno di questi che dopo essersi infortunato misteriosamente viene letteralmente trascinato dalla povera fidanzata e solo grazie a lei si salva. Il film è quindi un continuo camminare nelle profondità degli abissi mentre i personaggi iniziano a capire di non essere soli e che qualcosa li sta seguendo. Ad un certo punto il personaggio della Stewart si distacca dagli altri trascinata da una delle creature misteriose, assistiamo anche alla scena in cui il capitano si immola per salvare la stessa, quindi non sappiamo come sia possibile che gli altri due siano sopravvissuti ma per miracolo i tre si ritrovano poco prima di raggiungere finalmente la Roebuck. A questo punto ovviamente le cose si complicano, era effettivamente stato un po’ troppo facile, ma i nostri eroi riescono comunque ad arrivare a destinazione e tutto questo solo grazie ad Emily (tanta stima per questo personaggio dipinto praticamente come impotente nel film e che in realtà svolge quasi il ruolo di protagonista, perché effettivamente è lei che salva i vari personaggi nelle situazioni peggiori). Il finale però è quello che mi ha lasciato più dubbi, a parte il funzionamento di due capsule su tre, è proprio la conclusione che quasi non ha senso e soprattutto la frase di conclusione non rispecchia il personaggio di Norah che fino a due secondi prima e per tutto il film è sempre stato molto riflessivo.
Underwater è un film horror-thriller ad alta tensione con un cast abbastanza noto, tra gli attori infatti troviamo Kristen Stewart (Norah), T.J. Miller (Paul), Vincent Cassel (capitano Lucien) ed è diretto da William Eubank, giovane regista alla sua prima esperienza con una major ma già piuttosto esperto con le opere di fantascienza.