Una battaglia dopo l’altra – La Recensione

Dilemma contemporaneo tra una vita pacifica ed attivismo rivoluzionario.

, 19 Set 2025

Il nuovo film di Paul Thomas Anderson, “Una battaglia dopo l’altra, tratto dal romanzo “Vineland” di Thomas Pynchon, porta sul grande schermo un intreccio caotico di tensione politica, memoria storica e conflitto interiore. Protagonista della storia è Bob Ferguson, interpretato da Leonardo Di Caprio, un ex rivoluzionario degli anni ’70 ormai ridotto a una vita di abbandono e paranoia, consumato da alcool e droghe. La sua quotidianità viene stravolta quando la figlia adolescente Willa (Chase Infiniti), cresciuta lontana da lui, diventa il bersaglio di un vecchio nemico, il colonnello Steven J. Lockjaw (Sean Penn), tornato dal passato con rancori mai sopiti.

Bob, costretto a uscire dall’ombra e affrontare i fantasmi della propria esistenza, intraprende così una lotta che mescola il dramma familiare con un thriller politico dalle tinte cupe. Accanto a loro si muove un cast corale che comprende Benicio Del Toro, Regina Hall e Teyana Taylor, ognuno inserito in una narrativa che alterna momenti di tensione ad altri di struggente intimità.

“Che ore sono?”

Uno degli aspetti che rendono il film tanto discusso è proprio la costruzione dei personaggi. Bob Ferguson, con il volto segnato e lo sguardo disilluso di Di Caprio, incarna l’emblema di un’intera generazione di rivoluzionari che non ha saputo trasformare l’utopia in futuro, rimanendo intrappolata in un passato mitizzato. Sean Penn, dal canto suo, offre un Lockjaw inquietante e carismatico, simbolo del potere che non muore mai ma si rigenera, adattandosi a nuovi contesti.

E poi c’è Willa, interpretata con sorprendente intensità da Chase Infiniti, che rappresenta la possibilità di una rottura con le catene del passato. La forza del film sta nel mostrarci personaggi che non sono mai puri né completamente redimibili, immersi in una narrazione che per i tempi odierni può risultare controversa: in un’epoca in cui il cinema cerca spesso di fornire risposte semplici o modelli rassicuranti, Anderson ci propone un racconto che rifiuta le certezze, obbligandoci a confrontarci con il fallimento delle ideologie e con il peso ereditario delle scelte politiche e familiari.

Sul piano tecnico, Una battaglia dopo l’altra conferma l’abilità di Paul Thomas Anderson nel creare immagini che restano impresse. La fotografia, curata con colori che alternano il calore sporco degli interni domestici a tonalità fredde e desaturate nelle scene d’azione, restituisce un costante senso di instabilità. Ogni inquadratura sembra vibrare tra realismo e allucinazione, a sottolineare lo stato mentale del protagonista. La regia è solida e al tempo stesso ardita, con lunghi piani sequenza che avvolgono lo spettatore nella tensione del momento e montaggi rapidi che spezzano il ritmo, ricordando il linguaggio nervoso dei thriller politici degli anni ’70. La colonna sonora, fatta di brani evocativi e suoni distorti, accompagna la vicenda con un senso di urgenza e disorientamento a volte fin troppo intenso per il ritmo della scena.

Chase Infiniti

Inserito nel panorama cinematografico contemporaneo, Una battaglia dopo l’altra rappresenta un’opera che va in controtendenza rispetto al cinema mainstream, dominato da franchise, remake e prodotti pensati per un consumo rapido. Anderson ci consegna invece un film stratificato, difficile, che richiede allo spettatore di rimanere vigile e disposto a perdersi nei suoi chiaroscuri. In questo senso, si colloca accanto ad altre produzioni recenti che cercano di restituire al cinema la funzione di specchio critico della società, più che di semplice intrattenimento.

È un film che divide, e forse proprio per questo è necessario: non consola, non semplifica, ma ci invita a riflettere su come le “battaglie” del passato risuonino ancora oggi, in un’epoca di nuove tensioni politiche e di vecchie paure che riaffiorano. La conclusione, sospesa tra speranza e rassegnazione, lascia lo spettatore con la sensazione che la lotta non finisca mai davvero, e che ogni generazione debba affrontare le proprie contraddizioni.

CONCLUSIONI: Una battaglia dopo l’altra non è solo un film, ma un’esperienza cinematografica che prova a riportare il grande schermo al centro del dibattito culturale. Una nota stonata nel panorama moderno che tenta di riportare alla mente dello spettatore il riflesso di antichi problemi al giorno d'oggi.

VOTO FINALE: 7.5

SCHEDA FILM

  • USCITA: 2025
  • GENERE: Azione, Drammatico
  • REGIA: Paul Thomas Anderson
  • DURATA: 162 min
  • SCENEGGIATURA: Paul Thomas Anderson
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