The King Of Fighters è tornato, e nonostante i cambi generazionali avvenuti nel corso degli anni, la complessità che da sempre caratterizza il titolo non appresta a fermarsi, anche se questa volta il team di sviluppo ha tentato qualche escamotage per alleggerire gli incontri per i neofiti…con risultati altalenanti e spesso poco efficaci.
Per avere i muscoli bisogna andare in palestra tutti i giorni
Uno dei vantaggi, e quindi uno dei punti di forza del titolo, è sicuramente la possibilità di svolgere un tutorial composto da 35 sfide totali, che donano una sostanziale infarinatura sia ai giocatori che hanno bisogno di risvegliare il loro istinto omicida, sia a quelli che l’istinto ancora non l’hanno incorporato; per familiarizzare con le meccaniche di gioco e del gameplay dell’enorme roster di The King Of Fighters, SNK Corporation ha quindi aggiunto la possibilità di allenarsi in maniera professionale, attraverso uno schema preciso, pulito e degno di nota: spiegazione, esecuzione ed approfondimento. Durante il susseguirsi delle suddette sfide, il giocatore si troverà di fronte la spiegazione del comando da eseguire, che condurrà ad un approfondimento delle mosse appena eseguite, così da inoltrarlo e accompagnarlo per mano verso il mondo di gioco. La difficoltà delle esecuzioni aumenta passo dopo passo: inizialmente al giocatore verrà proposto di usare semplici comandi di movenza, che lo porteranno, col susseguirsi delle sfide, ad eseguire le combo più complesse ed avanzate, capaci di creare animazioni spettacolari. Comprenderete da soli però che quest’ultimo di certo non è un sistema comodo e facilmente immediato per il pubblico, che in pochi secondi deve svolgere una quantità di mosse non indifferenti, non avendo nemmeno il tempo di assimilare le nozioni base per affrontare al meglio il tutto; specie se consideriamo i nuovi giocatori che si approcciano al titolo di SNK.
Dopo il tutorial, un altro ideale metodo per scoprire e spolpare al massimo tutte le mosse e le caratteristiche dei 39 personaggi presenti, è sicuramente la modalità Missioni. Tralasciando il titolo abbastanza abbozzato, visto che non si tratta di vere e proprie missioni da portare al termine, quest’ultima offre una serie di 5 azioni da compiere per ogni personaggio, così, come accennato in precedenza, si ha la possibilità di ammirare, provare e “toccare con mano“, la vastità dei personaggi giocabili, che ancora una volta trasudano stile e design sotto ogni aspetto. Ogni combattente avrà una sua lista mosse specifica, e starà al giocatore testarla al massimo delle possibilità per scegliere con cura e dedizione ogni membro del suo team; sì, il titolo di certo non cambia formula, ed anche se è possibile optare per i Versus 1v1, l’anima di The King Of Fighters è sempre e comunque il Versus a squadre, il classico 3v3.
Storia “Basic” e Gameplay divertente
Ormai da alcuni anni la Story Mode dei picchiaduro moderni è lontana da quelle intraviste per i primi Tekken e i vari Mortal Kombat, che a patire dal capitolo 11 anch’esso ha finalmente aggiunto una lore e una Campagna vera e proprio, ed anche di degno livello, insieme anche al suo amico/rivale Street Fighter V. Una piccola storia avvincente può davvero far la differenza, soprattutto se consideriamo il genere picchiaduro, visto che nella maggior parte delle volte risulta essere anche una buona “pezza”, riducendo in ottima dose il rischio della ripetitività annessa…purtroppo non è il caso di The King Of Fighters 15, che offre al pubblico una storia fiacca e Arcade alla fine della fiera, con tanto di boss finale senza spessore; non sfrutta al massimo i suoi personaggi stravaganti e interessanti, o forse non li spreme neanche un minimo. Come da prassi la Story Mode offre filmati generali che donano un minimo di comprensione al mondo di gioco (ci mancherebbe, almeno questo), senza mai però andare a scavare nel profondo di ogni singolo personaggio, lasciando ancora una volta i neofiti e i meni avvezzi al titolo in alto mare. Fortunatamente i vari difetti sono in parte offuscati dall’ottimo gameplay: stratificato, complesso, divertente, laborioso e spettacolare.
KOFV5 da questo punto di vista è sorprendentemente vivo: le incredibili coreografie di alcune mosse specifiche (le Climax), miste alla vivacità delle arene e dei personaggi, rendono il gioco non solo una goduria per gli occhi, ma anche per i sensi, sempre più stimolati durante le lotte. Tra meccaniche vecchie (come il sistema di presa difettoso e obsoleto) e nuove (nuova gestione delle mosse EX nuovi metodi di attivazione per le MAX e l’aggiunta della meccanica Shatter Strike), il titolo offre quindi, battaglie più interessanti, intense, spettacolari e profonde, oltre che spassose e impegnative. Inoltre, grazie al rollback netcode che incrementa ed invoglia i giocatori a sfidare altri utenti online tramite modalità classificata e casuale, possiamo giudicare quest’ultima in maniera positiva, e anche se occorrono ancora dei mesi per ulteriori conferme, vogliamo quindi, dare fiducia alla modalità online, che permette anche di creare stanze private per un massimo di 8 giocatori, oltre ad avere la possibilità di un allenamento con altre persone sparse per il mondo.
2D VS 3D
Se consideriamo che The King Of Fighters è sempre stato un gioco in 2D il tanto criticato passaggio alla terza dimensione (avvenuto gradualmente con gli scorsi capitoli) di certo non ha fatto faville tra il pubblico, che come sempre difficilmente accetta i cambiamenti. Nonostante il tutto non risulta eccezionale e innovativo, il comparto grafico totale e il carismatico design dei personaggi, è un punto a favore per il picchiaduro di SNK, che ai pregi aggiunge difetti non indifferenti che mettono in risalto la loro basica capacità di gestione di un roster completamente in 3D; il comparto grafico totale è sicuramente di buona fattura, anche se l’evoluzione dimensionale zoppica un minimo…a volte zoppica talmente tanto che non è difficile comprendere il perché le lamentele di alcuni fan, che a gran voce gridano ancora una volta un “ritorno alle origini”; non si tratta di nostalgia, e non si tratta di un lavoro malsano sui personaggi in tre dimensioni (forse la reazione da parte del pubblico è esagerata) ma forse, mantenere la vecchia grafica in 2D poteva confermarsi un tocco di stile distinto e agevolmente distaccato dagli altri picchiaduro in circolazione.
Alcune differenze con le versioni precedenti