The Creator: La Recensione

Un viaggio tra IA, uomini e simulant. Un viaggio tra sterminio e sopravvivenza

27 Set 2023

The Creator – film di Gareth Edwards, regista di Rogue One, e si vede – trasporta lo spettatore in un viaggio futuristico che vede la fusione dell’universo starwarsiano con quello cyberpunkiano. Il risultato è un continuo saltellare tra scene in luoghi limitati e ambientazioni aperte che riempiono gli occhi.

Trama

La storia, veicolo per una critica sociale, riesce a catturare ed affascinare, peccando – purtroppo – in alcune interpretazioni e scelte di sceneggiatura. Parliamo della storia. Parliamo di come, in un futuro piuttosto lontano, le AI siano diventate talmente evolute da sostituirci, aiutarci ed assomigliarci. In seguito ad un disastro nucleare a Los Angeles, le AI sono state accusate e cacciate da ogni paese occidentale, trovando riparo solo nella Nuova Asia. Proprio qui, in totale libertà, le AI – ormai un’etnia globalmente riconosciuta, si, ma solo localmente accettata – conducono la loro vita opponendosi a quello che sembra, a tutti gli effetti, un AI-cidio. Proprio in questo contesto, i cui dettagli e colpi di scena vengono presentati con un ottimo ritmo e senza mai cadere nel, troppo, banale, facciamo la conoscenza del sergente Joshua, John David Washington, agente sotto copertura alla ricerca del noto terrorista Nirvana. Malauguratamente per lui, si innamora di Maya – Gemma Chan – una locale che vive con le IA, dalla quale aspetta un figlio. Un figlio – in grembo – che sarà coinvolto in un’esplosione causata da NOMAD, base orbitante militare che potrebbe cambiare le sorti della guerra, e una moglie che per cinque anni crederà morta.

Commento

Un viaggio sontuoso, tra ambienti vasti, campi di grano, laboratori e città, che porta il protagonista in questa avventura circolare, che raggiunge il suo apice – nel bene e nel male – alla fine. Un addio, un bellissimo addio – quasi commovente – che viene accompagnato da un “parente” non altrettante piacevole e, soprattutto sensato, quasi buttato dentro in modo Disneyano. Molto interessante le modalità con cui vengono introdotte le AI, Intelligenze Artificiali che non possono e non vogliono fare del male all’uomo – a meno di difesa – che, invece, le perseguita. Sembra quasi un richiamo ad Io Robot per quanto riguarda i robot e l’IA che, però, in questo caso risulta localmente riprodotta. Tecnicamente niente da dire; effetti speciali di livello, effetti sonori altrettanto penetranti e avvolgenti che accompagnano vaste ambientazioni e inquadrature con una fortissima influenza del mondo starwarsiano.

La realizzazione delle città e degli ambienti circoscritti sembrano, almeno apparentemente, un richiamo all’universo di CD Project Red, Cyberpunk. Le scene sono, per lo più, in ambienti crepuscolari, scuri, quasi a sottolineare questa costante condizione di fuga e speranza nel voler finire la guerra; una guerra di evidente richiamo colonialista statunitense, dove l’importante è raggiungere il proprio scopo. La paura del diverso. La necessita di sovrastare gli altri. Il richiamo a StarWars, per esempio, risulta evidente anche nei vestiari e nella struttura dei robot – mancavano C3PO ed R2D2 – rendendo, de facto, la struttura non più molto originale come, invece, la storia riesce a fare. Un bel cast che vede, tra i diversi, un certo Ken Watanabe – Harun – con un ruolo marginale, ma nemmeno troppo. Un messaggio che mi ha lasciato il film lo posso trascrivere come “la caparbietà che permette di redimersi e di amare, fino all’ultimo“. Sicuramente, una pellicola da vedere, con esattezza, dal 28 settembre 2023 e grazie a 20th Century Studios tutte le sale cinematografiche più importanti

CONCLUSIONI: Tecnicamente appaga la vista e l'udito. Narrativamente soddisfacente e dalla costruzione che riesce ad interessare per tutta la sua durata. Peccato alcune presenze fuori luogo e con interpretazioni mai convincenti del tutto.

VOTO FINALE: 8

SCHEDA FILM

  • USCITA: 29 settembre 2023
  • GENERE: Fantascienza, Azione
  • REGIA: Gareth Edwards
  • DURATA: 120 min
  • SCENEGGIATURA: Gareth Edwards e Chris Weitz
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