Dietro ai dettagli sul nostro monitor durante una sessione di gaming oppure dentro le ambientazioni più realistiche del nostro videogioco preferito c’è un mondo per molti inesplorato e sconosciuto. È il mondo della computer grafica, il mondo del 3D, fatto di algoritmi e modelli tridimensionali capaci di creare una verosimiglianza unica. È qui che guardano le ultime prospettive del cinema e delle serie tv, ma anche dell’architettura, della scienza, dell’ingegneria. È qui che guarda soprattutto l’industria del gioco, capace di cavalcare l’onda della rivoluzione digitale per porsi in maniera diversa ai suoi clienti, ai suoi appassionati e soprattutto ai nuovi utenti.
La svolta del 3D, infatti, è ormai una realtà appurata nel gaming. Basta pensare a tutte le innovazioni tecniche e digitali legate al gioco che consentono di fruire di queste nuove rese grafiche. Perché la filiera dei videogame e dei giochi online include anche tutto il comparto dell’hardware, della produzione di monitori, di laptop, di display, di console in grado di garantire la qualità dell’immagine 3D. Lo scorso anno, ad esempio, Acer aveva lanciato il suo modello di laptop per gaming, il Predator Helios 300 SpatialLabs Edition, mezzo che permette di portare il gioco in 3D senza occhialini nel mondo dei computer portatili, al pari di quanto aveva fatto la Nintendo 3DS. Queste le sue caratteristiche tecniche, per un vero e proprio gioiello digitale: un display da 15,6” con frequenza 60 Hz e risoluzione 4k (che scende però a 2k nella modalità 3D stereoscopico), un processore Intel i9 di 12esima generazione, una Nvidia GeForce RTX 3080, 32 GB di RAM DDR5 da 4.800 MHz e SSD PCIe 4.0 NVMe. Una dotazione di alto livello, così come di alto livello è ovviamente il prezzo: oltre i 3 mila euro, precisamente 3.299 €. “Quando il laptop Acer Aspire Vero lavora su carichi meno intensi – ha spiegato il country manager di Acer Diego Cavallari ai microfoni de Il Sole 24 Ore – il software VeroSense di Acer offre agli utenti la possibilità di selezionare una modalità d’uso ottimizzata per l’efficienza energetica e una maggiore durata della batteria.”
Eppure, in questo grande panorama di sviluppo e di successo non mancano voci fuori dal coro. Secondo alcuni, infatti, il momento di slancio del 3D è finito o perlomeno è in una fase di stallo. Ne è convinto l’esperto di tecnologia digitale Richard Leadbetter, ad esempio, che sul sito di GamesIndustry.biz, ammette: “Con l’avanzare dell’anno, nonostante il rilascio di un numero sorprendentemente elevato di titoli, c’è la sensazione che il 3D stia perdendo slancio”. A dare forza alla sua analisi ci sono i dati delle vendite di TV 3D, particolarmente in calo, oppure la costatazione che la prima console da gioco stereoscopica, la Nintendo 3DS, non sia riuscita a fare breccia nel pubblico. La riflessione di Richard Leadbetter è quella che spinge a cambiare l’approccio funzionale al 3D, una tecnologia che non deve solamente cambiare l’aspetto esteriore di un videogame, ma deve essere in grado di stravolgere anche la sostanza. È qui che si gioca il futuro del gaming. E, ovviamente, della grafica 3D.