Recensire gli artbook non è mai semplice, a meno che non si voglia creare una specie di recensione artistica e professionale nei confronti dell’artista – in questo caso Stefano Cardoselli, ed in questa sede si proverà ad unire quindi i due concetti.
Il tratto di Cardoselli, in questo artbook dedicato a Tarantino, si scontra sotto due letture diverse: nella prima, si può dire tranquillamente che, fatto salvo il fattore prettamente soggettivo di tale opinione, i disegni di Cardoselli sono belli e d’impatto.
Nella seconda chiave di lettura però, non si nota un tratto ancora originale, e sembra acerbo sotto questo punto di vista: ricorda a tratti non solo un Rossano Piccioni, conosciuto per Cannibal Family, ma sembra, in moltissimi casi, una copia di Chris Bachalo.
Quindi si rivela qui un duplice pensiero: sono disegni belli? Sì, ed anche adatti per il mondo di Tarantino. Ma sono disegni originali? No, perché ahimè sono troppo simili a Bachalo, tanto da chiedersi se sia tutto frutto di Cardoselli, ispirazione, o altro. Viene quindi la curiosità nel capire quanto Bachalo sia influente in queste composizioni, ma oltre a questo, dal momento che parliamo di un personaggio che nel suo piccolo ha comunque un CV, non ci si azzarda a parlare di copie, semmai di stile non troppo originale.
Il lato negativo di questo albo, si trova però nel contorno: la prima cosa che si nota è la firma di Cardoselli (o degli altri autori, l’albo non spiega molto bene il motivo della loro presenza), che con il suo stile non ha niente a che vedere, e ricorda uno di quei tribali che tanto andavano di moda alle medie.
L’artbook di Tarantino ospita altri tre autori: Ramsey Campbell che ha scritto sogni di ragazze, Jonathan Maberry che ha scritto Il buon vicino e Caleb Battiago che è l’autore dei testi di accompagnamento (forse è suo il logo tribale che stona in maniera tremenda?), ed è in questa sezione che si trova il lato negativo del prodotto.
Perché dico che sono negativi? Perché stonano totalmente. Visto che si tratta di un Artbook dedicato a Tarantino, io lettore mi aspetto una giusta mole di disegni – e quelli ci sono, e lo scrivente li apprezza molto, ma mi aspetto note da parte dell’autore, e non dei racconti che sembrano totalmente estrapolati dal contesto, in mezzo ai disegni, senza un senso preciso o chiaro: a tal fine sarebbe stato meglio inserirli all’inizio o alla fine, se non escluderli direttamente.
Anche i testi di accompagnamento di Battiago sono in netto contrasto con lo stile del volume, che sembrano totalmente estrapolati, come se si avesse l’artbook con in mezzo alcuni fogli messi a caso. Sarebbe stato meglio forse metterli vicino ai disegni in maniera da rendere tutto più armonico.