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REVIVAL: FIN DOVE ARRIVERESTE A SFIDARE DIO?
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Leggere un libro di Stephen King è sempre una scommessa. Per chi ha letto parecchi volumi dell’indiscusso Re del Terrore è ormai consuetudine iniziare a leggere l’ultimo libro uscito con un terribile dubbio: capolavoro o delusione tremenda? Nel palmares di King ci sono delle vere pietre miliari (basta citare It, Shining e L’ombra dello scorpione) che hanno colpito l’immaginario collettivo al punto da diventare delle vere icone; il problema è accanto a loro sullo scaffale figurano dei libri meno riusciti, così insoddisfacenti al punto che qualche maligno sospetta che questi “figli minori” di King siano in realtà il frutto del lavoro di alcuni ghostwriter.
Sforzandomi di affrontare il rischio di una cocente delusione, senza preconcetti, ho attaccato a testa bassa Revival. Sarebbe più corretto dire che l’ho divorato.
In questa opera si percepisce l’anima dello scrittore americano in ogni pagina, in alcuni passaggi pare di assistere in prima fila (come ogni buon abbonato King) agli eventi descritti: insomma, delusione scampata!
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COME OGNI VOLUME DI KING DOBBIAMO CORRERE IL RISCHIO DI ESSERE DI FRONTE A UN CAPOLAVORO O A UNA PERDITA DI TEMPO, MA REVIVAL SI RIVELA ESSERE UN KING PUROSANGUE
[/vc_column_text][vc_column_text]In Revival non vengono solo trattati temi cari allo scrittore, ma viene inserito un tema mica da poco come il rapporto con Dio. Andare a stuzzicare l’animo più puritano di un pubblico come quello americano, spesso molto radicato nelle sue convinzioni e tradizioni religiose, è un bell’azzardo, uno di quei rischi che può metterti in cattiva luce presso una bella fetta di lettori; anche in questo caso Revival si rivela ben pensato, riuscendo a trattare il tema con una certa serietà senza scivolare nel banale o farsi promotore della verità suprema.
La storia segue le vicende del giovane Jamie Morton, la cui vita cambia nella calda giornata del 1962 quando ha solo sei anni; mentre gioca nel cortile di casa coi suoi adorati soldatini, fa la conoscenza col nuovo parrocco della sua chiesa, il giovane Charles Jacobs. Il nuovo reverendo si presenta alla sua congrega con la sua famiglia, composta dalla moglie Patsy e dal figlio piccolo; la gente del paesino del Maine in cui inizia la storia si affeziona subito alla nuova famiglia, anche per l’impatto positivo che la venuta del nuovo reverendo sta avendo sui giovani locali. A conoscenza di pochissimi intimi, una della passioni più vive di Charles Jacobs è l’elettricità, che utilizza spesso per stupire i suoi giovani parrocchiani durante le serate del catechismo; il suo assistente, nonché prediletto, è proprio il giovane Jamie, che rimane affascinato sia dal carisma del reverendo che dalla sua passione. Nelle prime pagine del libro il loro rapporto cresce passando dalla semplice conoscenza ad una vera amicizia, fatta di complicità e sincera amicizia; è così saldo il legame fra Jamie e Charles che nel primo vero momento di bisogno della sua vita, il giovane Morton corre dal suo amico religioso. In un incidente di sci, uno dei quattro fratelli Morton, Conrad, riporta una piccola lesione alle corde vocali che porta in brevissimo tempo alla sua completa afonia; la famiglia Morton sta attraversando un duro periodo, soprattutto economicamente, e il nervosismo in casa diventa così opprimente che Jamie una sera scappa dal suo amico Charles per sfogarsi e raccontare tutto. Dopo aver consolato il pianto del giovane, Jacobs sostiene di poter aiutare la famiglia Morton e chiede al suo amico di tornare più tardi col fratello malato, in quanto avrebbe potuto aiutarlo a guarire. In questo punto prende vita il vero momento di svolta della storia, l’attimo in cui tutto cambia radicalmente; il reverendo, con un apparecchietto di sua invenzione e basato sulla sua conoscenza dell’elettricità, riesce a guarire Conrad, che tornato a casa dai suoi genitori riporta la serenità nella famiglia Morton, pronta a gridare al miracolo. In questo punto inizia il primo affondo alla religione, quando la più religiosa della famiglia, la figlia Clairetta, inizia a dubitare dell’intervento divino per tramite di Jacobs e avvisa Jamie di non fidarsi troppo del reverendo, sostenendo che sia fin troppo affezionato a lui.
A distanza di qualche mese, però in un incidente stradale muoiono i familiari di Charles Jacobs. Il reverendo è distrutto, non sembra reagire e cade in una profonda depressione, da cui sembra riprendersi solo per fare un’ultima funzione, in cui terrà quella che nel libro viene definita la Terribile Predica: in un discorso duro e senza freni Jacobs arriva al punto di rinnegare il Dio che ha sempre venerato e predicato, colpendo duro al cuore religioso dei suoi parrocchiani che lo allontanano dalla loro vita. Nelle pagine di quel discorso si può leggere tutte le argomentazioni di un ateo, che per quanto non siano così tremende, diventano dei veri macigni quando pronunciate dalla voce di un reverendo; sono colme di sfiducia, dolore e rabbia, sono la presa di coscienza di un uomo che si sente tradito da tutto ciò in cui ha sempre creduto, vedendosi privato del suo stesso motivo di vita. È interessante il contrasto creato tra il nuovo reverendo e il vecchio gregge che smette di seguirlo, non provando nemmeno a capire il suo dolore e la sua anima tormentata; non so se è una scelta voluta da King, ma quelle pagine di Revival sembrano una feroce critico al bigottismo di una certa fetta della società americana ancora troppo inquadrata in un’ottica religiosa spesso ipocrita e limitata.
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In seguito a questa sua presa di posizione, Jacobs lascia la città e nel farlo infligge al giovane Jamie la prima delusione della vita, la perdita di un amico e al contempo scava un solco tra i fratelli Morton, divisi tra chi sostiene ciecamente i precetti religiosi e chi invece si allontana anche per quanto accaduto alla famiglia Jacobs.
Nella narrazione il protagonista torna ad essere il solo Jamie, che cresce, si appassiona alla musica, e diventa un chitarrista ritmico molto richiesto; al college milita in diverse band, ma soprattutto incontra il suo primo amore, che lascerà un segno nella sua vita e diventerà uno degli avvenimenti più importanti per la storia stessa. Il nostro piccolo Jamie, diventato ormai musicista, cade nel classico vizio dei musicisti “maledetti” e diventa un drogato; durante un tour viene scaricato dalla sua band per i problemi che la sua dipendenza sta causando al suo rendimento come artista; a Jamie sembra di aver toccato il fondo, ma mentre vaga per una fiera di paese in cerca di una dose, viene attratto dal classico imbonitore che cerca di fare qualche soldo con magie di basso livello. Inq uesto caso, però, la magia è solo una e coinvolge l’uso dell’elettricità; per Jamie è come un richiamo, dve vedere chi è il mago e scopre con stupore che si tratta del suo vecchio amico Charles Jacobs.
UNA STORIA DAVVERO EMOZIONANTE, CON PERSONAGGI VIVI E INCREDIBILMENTE REALI, CAPACI DI BASSEZZE E DI ATTI DI ALTO SACRIFICIO
Per la seconda volta nella sua vita, Jamie viene aiutato da Jacobs nel momento della difficoltà. Tramite una sua terapia basate su una presunta elettricità segreta, Charles Jacobs riesce a guarire il musicista dalla dipendenza, iniziando a spiegargli come il suo spettacolo itinerante sia solo un modo di fare soldi per poter continuare i propri esperimenti.
Questo incontro cambia radicalmente la vita di Jaime, rendendolo partecipe di un mistero che lentamente stravolgerà la sua intera esistenza; allo stesso modo il lettore sarà testimone del progressivo mutamento di Charles Jacob. Nei momenti in cui Jaime e Charles si incontrano, vediamo come l’ex reverendo stia pian piano scivolando verso un abisso oscuro (è pur sempre un libro di King, giusto?), così preso dalla sua spasmodica ricerca da rompere ogni legame morale e iniziare a veder tutto come mezzo per un fine superiore, arrivando a sacrificare tutto, anche i suoi pochi amici, per compiere il suo volere ultimo.
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INDAGARE NELL’ANIMO UMANO SEMBRA FACILE PER KING, RIUSCENDO A CREARE DUE ANIME CONTRASTANTI EPPURE PROFONDAMENTE LEGATE AL PUNTO DI ATTIRARSI L’UN L’ALTRO FINO ALLA FINE DELLA STORIA
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Non è possibile dirvi di più senza rischiare di rivelare troppo della trama, quindi per rispetto a voi lettori è meglio non indugiare troppo sulla storia. Posso però svelarvi che siamo di fronte a una narrazione coinvolgente, presentata come racconto/confessione dello stesso Jaime; questo sistema ci rende partecipi delle vicende di Jaime, ci aiuta a simpatizzare con le sue angosce e coi suoi dilemmi. Ho trovato difficile non simpatizzare col musicista, non soffrire con lui durante le sue cadute e mi son ritrovato a tifare per lui quando decideva di non lasciarsi scacciare dalla vita; allo stesso modo leggevo con ansia crescente delle metamorfosi di Charles, la sua continua e terrificante ricerca per scoprire cosa si nasconda oltre.
Revival può ingannarci, verso la fine, inducendoci a pensare che King abbia scopiazzato la sua idea da un certo capolavoro della letteratura gotica (no, non ve lo dico di che parlo, leggete il libro), ma la scelta di determinati nomi per alcuni personaggi rappresenta più un omaggio, un indizio per il lettore per provare a capire dove stia portandoci la storia. Solitamente la parte più pericolosa dei libri di King è il finale, a volte strutturato come se fosse necessario averne uno e non perchè parte integrante della storia; in Revival abbiamo un finale davvero calzante, evocativo e che sembra chiudere il cerchio iniziato quell’assolato pomeriggio del 1962. In questa cavalcata lunga quattro decenni intorno ai due protagonisti ruotano molte comparse, alcune meritevoli di una piccola parentesi, altre invece degne di una maggiore considerazione; spesso i Jaime e Charles riconducono le proprie decisioni al loro rapporto con alcuni personaggi minori, limitandosi a nominarli ma senza che King approfondisca troppo il rapporto citatao (come con Clairetta o con la signorina Sodenberg, il primo amore di Jaime), relegando il loro ruolo ad un semplice deus ex machina narrativo.
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Come sempre King lascia la sua impronta, ambientando anche questa volta la sua storia nei suoi luoghi di crescita e di vita; la famiglia Morton vive vicino a posti evocativi come Castle Rock e Salem’s Lot (ehi , Fedeli Lettori non vi ricordano nulla questi nomi?), due palcoscenici molto sfruttati dalle opere di King. Allo stesso modo nella storia compare un richiamo ad un’altra opera di King, Joyland, possibile grazie all’attrazione itinerante del reverendo Jacobs; è uno degli aspetti che adoro di King, questo continuo richiamareìsi e compenetrarsi delle sue storie, il far si che la sua intera produzione letteraria assuma l’identità di un mosaico, la cui cornice è la sua saga per eccellenza, quella Torre Nera che, come una fedele compagna, lo segue e lo affianca da più di trent’anni, alimentando la sua fantasia e nutrendosi dei suoi incubi.
Se state cercando una lettura che vi faccia gelare il sangue (e sotto l’ombrellone cosa si può chiedere di meglio?), Revival ha tutti gli ingredienti per farvi innamorare, spaventare e incuriosire alla ricerca di Jacobs, anche se non sempre la curiosità paga, siete stati avvertiti!
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- RILASCIATO: Marzo 2015
- GENERE: Horror
- AUTORE: Stephen King
- TRADUZIONE: G. Arduino
- EDITORE ITALIANO: Sperling & Kupfer
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