Al termine della saga in pubblicata in due parti in questa collana di Legends (numeri 42 e 43 che prendono il titolo di Il lato oscuro della forza e La vendetta dell’Imperatore) troviamo una Nuova repubblica che sta liberando sempre più mondi (inclusa la capitale Coruscant), ma, dall’altro lato, una strenua difesa da parte dei fedelissimi dell’Impero. L’Imperatore, o meglio, il suo clone, è morto, frutto di un tradimento, e il suo cannone stellare distrutto.
Da questa premessa si collegano i fatti narrati nell‘Impero Cremisi. Saga che ha un suo continuum in altre due miniserie, già pubblicate da Panini in un omnibus intitolato, appunto, La saga dell’impero Cremisi che caldamente consiglio, anche se il volume di cui stiamo parlando ora è autoconclusivo. Facendo un accenno a quella che è la fortuna del volume possiamo dire che il successo è stato vasto. Si tratta di una serie che ha visto la luce nel ormai lontano 1997, ma che ha visto la sua fine soltanto nel 2011.
POSSIAMO DIRE CHE I TEMI CHIAVE SONO QUELLI DEL TRADIMENTO, DEL DESTINO E DELLA VENDETTA
La storia si apre con l’inseguimento e la fuga di Kir Kanos, ultimo sopravvissuto delle guardie Imperiali. Kanos si imbatte in Tem Merkon, losco figuro capace di vendersi per un tozzo di pane, che sembra abbia l’intenzione di aiutare il temerario incappucciato nella fuga. Lo porta con sé presso un rifugio ribelle. Ed è li che Kanos ha il primo di una serie di flashback che attraversano tutta la storia. Ricorda l’inizio di tutto, l’accademia, l’insegnamento delle via della Forza il primo incontro con Fener, la sua brutalità,il primo incontro con l’Imperatore che dovrà fedelmente servire. Ma la realtà prende il sopravvento sui ricordi. In questo momento è un uomo braccato, così come li sono i ribelli che lui inizialmente aiuterà, capeggiati dalla bella comandante Sinn, a cui non rivelerà inizialmente chi sia, ma il perché non nutre simpatia verso l’Impero, comandato da persone che hanno conquistato il potere con l’inganno e in modo illecito. Subito però si scopre chi sta dando la caccia a Kanos, d è niente meno che Carnor Jax, colui che ha ucciso l’ultimo clone dell’imperatore, sabotato il laboratorio contenente gli altri cloni e autoproclamatosi Imperatore. Massimo, luogotenente ribelle, sapendo i l rischio che si corre aiutando Kanos, non vuole aiutarlo. Ma la battaglia incombe, il loro rifugio è presto smascherato.
Il ritmo della storia è molto veloce, gli eventi si susseguono senza tregua perfettamente cadenzati con le giuste pause. La battaglia è spietata, le truppe imperiali avanzano incessantemente, ma un guerriero vestito di rosso si frappone fra i ribelli e gli imperiali: è Kir Kanos nella sua uniforme di guardia imperiale. Gli imperiali sono in fuga, e la cattiva gestione della guarnigione sul pianeta nonché l’affaire Kanos richiama sul pianeta niente meno che Carnor Jax, che riesce a imprigionare il comandante ribelle estorcendogli il luogo di fuga di Kanos, smentendo le sue bugie grazie alla Forza e alle minacce.
DI FRONTE A TANTA PRESSIONE IL COMANDANTE SINN NON REGGE E RIVELA IL PIANO DI FUGA DI KANOS
Liberata, ma seguita a vista, raggiunge i suoi compagni. Carnor Jax parte, invece, alla volta di Ynchorr per porre fine all’esistenza di Carnor Jax, lasciando uno Star Destroyer a sistemare i conti con i ribelli. Ma l’aiuto provvidenziale della flotta ribelle di un Super Star Destroyer, comandato dal generale Weddge Antilles pone fine al bombardamento del pianeta. Il comandante Sinn, Massimo e Sadeet partono anch’essi alla volta di Ynchorr, dove arrivano in tempo per lo scontro finale tra Carnor Jax e Kanos. I ribelli vogliono Jax vivo, mentre Kanos, lo vuole morto. E’ proprio a causa di questa visione contrapposta che, per evitare la morte dell’autoproclamato Imperatore Sadeet, fido compagno di Sinn perde la vita. A Sinn non resta che seppellire l’amico promettendo vendetta.
Questa promessa lancerà le due future miniserie legate agli eventi dell’impero Cremisi. Ma come detto in apertura, la vendetta è uno dei temi portanti della storia. E’ proprio a causa di questa che si dipana la storia. Vendetta nei confronti di una lealtà venuta meno. La storia, in un moto circolare, si apre e si chiude in questo modo. Kanos ha speso tutta al vita per l’ideale dell’Imperatore, così come Sinn la sta spendendo per la causa ribelle e cerca vendetta a causa di un tradimento – altro tema cardine – così come Sinn di promette di fare. Dallo stesso punto scaturisce la sete di vendetta: l’uccisione di una persona. Sinn soffre per la perdita del compagno e amico ribelle, che ha condiviso gli ideali con lei e che per lei avrebbe dato la vita. Dall’altro lato, Kanos, tradito da un amico, vuole la vendetta par colui in cui credeva e aveva speso tutto.
Inoltre abbiamo il tema del destino,situazioni e vite che si incontrano, cambiamenti in atto ed in essere nonché potenziali. Carnor è attaccato al potere, il crollo dell’Impero non lo tocca minimamente, vuole mantenere salda la sua posizione, non vede e non è toccato, novello Romolo Augustolo, dal vento del cambiamento della Nuova Repubblica. Vuole andare contro corrente peccando di ybris. D’altro canto Kanos è sulla stessa linea, fermo sulla sua posizione. Sfrutta l’opposizione ribelle, invece di essere sfruttato. Sinn inevitabilmente lo vede come un aiuto, anzi, in un impeto di magnanimità slava la vita della comandante e del suo compare. Non vuole accorgersi che la vita gli potrebbe cambiare, la sua sete di vendetta placata senza spargimento di sangue. Sinn prova a dissuaderlo dalla sua strada, di congiungersi alla causa ribelle, sentendo anche i suoi discorsi e le sue affermazioni che paiono essere in contrasto con l’Impero, ma la sua missione è un altra. Per dirla con le parole dell’autore postmoderno D.F. Wallace quando dice che “quasi nessuna delle cose importanti ti accade perché l’hai progettata così. Il destino dono ti avverte, il destino buca sempre da un vicolo e, avvolto nell’impermeabile, ti chiama con un Psss che di solito non riesci neppure a sentire perché stai correndo da o verso qualcosa di importante che hai cercato di pianificare…”: questo Psss per Kanos era la Ribellione.
Un’ultima analisi sul lavoro di Gulacy, svolto egregiamente. Mi hanno colpito molto gli effetti che sono stati dati alle atmosfere planetarie, molto reali e allo stesso tempo quasi surrealiste, con effetti che si avvicinano alla tridimensionalità. Molto di effetto anche la tavola in cui Carnor e Kanos si scontrano su Ynchorr: ci si aspetterebbe un inquadratura in piano medio, ove si possano osservare i due contendenti, invece ci si trova con un inquadratura di effetto, di campo lungo volutamente fuori centro. In questa tavola a tutta pagina , nella parte bassa, si trovano le due ex guardie imperiali, mentre la restante parte è occupata dal cielo, quasi a voler significare la bassa levatura morale dei due soggetti che hanno perso il contatto con la realtà, presi dai loro conflitti interiori ed esterni.