E’ un mensile tutto rivolto alla figura di Anakin il Darth Vader numero 16 in edicola in questi giorni. La curiosità era molta, e devo dire che, al termine della lettura, quello che mi ha lasciato è davvero tanto. Il perché mi è apparso subito chiaro subito dopo le prime pagine. Questo albo, come i prossimi, rievocano un’esperienza cinematografica e personale passata. Una scelta editoriale di Panini molto azzeccata e un bilanciamento ottimo delle storie. Il primo episodio ci narra gli eventi riguardanti la run della Guerra Shu-Torun. Siamo, come già visto, subito dopo la distruzione della Morte Nera, a cavallo tra Una nuova speranza e l’Impero colpisce ancora, lasso di tempo in cui Marvel ci racconta da quasi un anno e mezzo quello che sta accadendo all’apprendista Sith per recuperare fiducia dell’Imperatore.
Il secondo episodio all’interno di questo albo è la prima parte dell’attesissima miniserie Obi-Wan e Anakin, uscita nella primavera di quest’anno che ormai sta volgendo al termine. Qui, invece ci troviamo all’interno di quello che è la prima trilogia cinematografica. Siamo esattamente tre anni dopo la morte del maestro Qui Gon Jinn avvenuta ne La minaccia fantasma e l’affidamento di Anakin come padawan ad un giovane Obi Wan. E’ per quello che parlo di un bilanciamento perfetto: ci troviamo nel mezzo, rispettivamente, dei due episodi delle rispettive trilogie e con lo stesso personaggio/protagonista che veste due ruoli differenti della propria vita. Scelta editoriale a mio modo di vedere azzeccatissima!! Sembra di rivivere, quindi ,le storie in sequenza di chi, come me alla soglia dei quaranta, le ha vissute (e attese) e viste: prima la vecchia trilogia, e successivamente, ormai un po’ più grandicelli, i prequel.
DUE DIVERSE STAGIONI DELLA VITA DI ANAKIN SKYWALKER IN UN UNICO ALBO!
Ma passiamo alle storie. Nella seconda parte della Guerra di Shu-Thorun, troviamo un Vader che nulla ha perso della grinta e determinazione fin qui dimostrata. Le minacce ai baroni minerari e le azioni volte a riprendere il controllo delle estrazioni di questo pianeta chiave sono fin troppo palesi e dirette, ma l’orgoglio dell’aristocrazia ribelle è più forte delle minacce, capace anche di sfidare il credo religioso: infatti una nave da guerra appartenente al barone Rubix apre il fuoco in un luogo ritenuto sacro. I fedelissimi della regina Trios sono però preoccupati per la posizione della loro sovrana , in prima linea in questa guerra. La loro compassione suscita ira in Darth Vader, che non ha bisogno di tirapiedi piagnucolosi, bensì di una leader che lo aiuti (o, meglio, che manipolata nel modo giusto aiuti l’impero, ad aver ragione della situazione). L’input che arriva direttamente da Trios è quello di impartire direttamente una lezione a colui che ha osato dar battaglia nel luogo sacro agli Shu-torun.
Nel frattempo però, la dottoressa Aphra è ancora nelle mani dei ribelli e Vader vuole fortemente la sua liberazione a tal punto di offrire denaro a chi la riporterà. Ma i disonesti sono sempre in agguato. Un cacciatore di taglie, Beebox, volendo i soldi senza fatica, soprattutto ignorando il mandante dell’operazione, vuol far credere che la prigioniera sia stata sì liberata, ma la situazione sia degenerata provocando la morte di Aphra a seguito di uno scontro a fuoco con fulminatori. Il gioco non regge di fronte a Vader e il cacciatore di taglie, ovviamente, ha la peggio: l’imperativo è chiaro e senza mezzi termini, trovare la dottoressa senza truffe!!
Un ultimo accenno per il dottor Cylo, che pare conosca qualche segreto in più sul signore oscuro. Non gli va di essere trattato con sprezzo da Vader davanti a nessuno. Lui non rappresenta il Sith, ma l’Impero. A volte, però, le questioni personali, le antipatie e le simpatie, prevaricano i nostri obiettivi: credendo di portare giovamento all’Impero, ma in realtà più a se stesso, matura in lui la convinzione di consegnare Vader ai baroni minerari in rivolta. Vediamo se, anche questa volta, se la caverà e cosa ha effettivamente in testa il dottor Cylo.
Passiamo al secondo episodio. Charles Soule, autore della storia, si avvale della collaborazione ai disegni del nostro Marco Checchetto e ai colori di Andres Mossa, già visti all’opera ne L’impero a pezzi (squadra grafica vincente non si cambia!).
Obi Wan e il suo padawan si trovano sul pianta Carnelion IV per ottemperare ad una richiesta di aiuto. I disegni sono molto spettacolari, i colori caldi con le scene scene quasi da film. I paesaggi mozzafiato sembrano tratti da quadri di pittori iperrealisti. Le montagne ghiacciate e l’effetto della neve danno un senso di immensità al contesto. L’introduzione visiva sui panorami del pianta lascia subito spazio a domande esistenziali che accompagneranno Anakin fino al suo passaggio al lato oscuro… E’ l’impotenza dell’uomo di fronte ai disastri, alla morte , al fatto tragico ma inevitabile che turba Anakin. Non capisce in che modo lui, Jedi, dedito alla vita compassionevole nei confronti del prossimo, possa essere d’aiuto e mettere fine alla sofferenza che pare tutto avvolga. Questa scena mi ha richiamato alla mente i primi tre versi di Mofo degli U2, dove vedo rispecchiare lo stato d’animo di Anakin in questa situazione, dove bono Bono canta “Lookin for save my soul/Lookin in the pace where no flowers grow/Looking for to fill that God shape hole”. Il dilemma che affligge Anakin, che sarà motore della sua ricerca di porre fine ad una malattia senza cura, è il cambiamento del sistema. Non arriva a comprendere che tale cambiamento non è subitaneo e deve partire da se stesso. Per contro, affermando che il sistema deve cambiare, egli si adegua al sistema stesso, diventandone semplice ed inutile ingranaggio.
Un improvviso incidente rivolge i loro pensieri alla realtà. Obi-Wan offre la spada laser al proprio padawan: Qui si inserisce un particolare interessante sulla vita di Anakin fra Episodio I ed Episodio II, ovvero la possibilità di scegliere se lasciare o meno l’ordine Jedi. Un flashback ci porta in un momento di addestramento al tempio Jedi su Coruscant. Troviamo un Anakin che si fa trasportare dai sentimenti e dalle emozioni – e con sui gioca a scapito degli altri compagni – e un Palpatine che incomincia a puntare su di lui il proprio interesse. Sappiamo già come andrà a finire: ma è interessante scoprire il come e il perché si sono instillati i primi semi che fioriranno poi nella situazione finale, in cui uno dei più potenti Jedi si trasformerà un un signore dei Sith. Intanto il giogo del consigliere supremo incomincia a scendere su di lui, invisibilmente ed inesorabilmente.
Si ritorna al presente. Il pianeta dovrebbe essere morto, ma una battaglia con dei mezzi aerei dall’aspetto molto steampunk richiede l’intervento dei due Cavalieri: l’equipaggio di uno dei due mezzi viene salvato con l’ausilio della Forza. Ma le due donne che ne discendono, dopo le presentazioni, hanno una domanda: cos’è uno Jedi?