Scream VI, sesto capitolo della saga che vede alla regia Matt Bettinelli-Olpim e Tyler Gillett e distribuito da Eagle Pictures – Paramount Pictures, è il figlio diretto del precedente titolo, Scream (2022), e non ha intenzione di cadere lontano dall’albero originale, quello cinematografico si intende.
La storia la conosciamo tutti, e ben presto capiremo che il primo capitolo continuerà a tormentare i protagonisti, così come gli spettatori. La trama non si discosta da quanto i precedenti lavori vanno a compiere e, secondo la solita regola del NO spoiler, cercheremo in questo articolo di descrivervi quanto accaduto.
La crescita del titolo, ovvia conseguenza del successo ai botteghini nel 2022, viene resa tangibile dall’evoluzione dell’ambiente, passando dalla cittadina statunitense di Woodsboro alla megalopoli di New York, allo sviluppo della storia che vuole partire subito a ritmi elevati. Come un impulso, arrivando poi ad un exploit finale degno di uno Scream, dove sospetto e paura seguono i protagonisti come un mantello nero. Questo crescere esponenziale degli avvenimenti viene accompagnato da musiche che, per quanto classiche di questo genere, non risultano mai banali o pesanti. Anzi, riescono a mettere in allerta gli spettatori che, come nel mio caso, si preparano psicologicamente alle jump scares – si le tre scene in cui si salta me le sono fatte tutte.
Il film cerca di giocare sempre sulle stesse regole che, elencate da Mindy, possono rivelarsi tanto utili allo spettattore quanto fuorvianti. Proprio qui si possono costruire delle aspettative sullo sviluppo della storia, su chi è ghostface e su chi vuole fermarlo, su quanti sono e sul perché si vogliono massacrare delle persone. C’è sempre una ragione d’altronde nel non fidarsi di nessuno in questo “Ghostfaceverso”, perdonate il neologismo. Questa ragione ci porta, nel corso del film, ad immaginare e pianificare, per poi rimanere sorpresi, nonostante la longevità del titolo.
Il titolo si mantiene rapido, anche se non lineare, dinamico e sottolineato dalla solita spregiudicatezza di Ghostface, che riesce a lasciare increduli per la caparbietà con cui cerca di raggiungere l’obiettivo. Non gli importa dove, come e quando, basta che riesca a soddisfare la maniacalità delle sue maschere, mettendo la solita firma sullo stile del film. L’accompagnamento cromatico è dinamico, con una prevalenza del comparto dei colori scuri, permettendo così allo spettatore di godere di qualche scena più illuminata.
Le prestazioni eseguite dai protagonisti, doppiati in maniera ottimale, sono sicuramente piacevoli e rendono l’idea di ciò che li circonda. Il sentimento che provano riescono a trasmetterlo al meglio, come il detective Williams – Dermot Mulroney – attraverso la sua espressività davvero notevole oppure attraverso Sam – Melissa Barrera – che riesce a reggere la scena senza problemi.
Il film, certamente non il più spaventoso ed horror della storia cinematografica ma piacevole, si troverà nelle sale italiane a partire da domani, 9 marzo 2023, per la durata di 123 minuti. Pronti a saltare?
Fateci sapere le scene che vi hanno più saltare o che vi hanno trasmesso ansia, se ce ne sono.