Rusty Dogs – la recensione di Nerdgate

IL ROMANZO DI ALESSIO ADAMI

Immaginate di voler leggere un romanzo inspirato al mondo di Watchdogs, dove tutti sono sotto un probabile e mirato controllo di una entità. Immaginate che in questo universo non si seguano le orme di una specie di spia, ma di un protagonista del tutto lontano dall’eroismo anarchico della famosa saga Ubisoft, tutto condito da un’atmosfera noir. Fatto? Ecco a voi Rusty Dogs, di Alessio Adami.

Al giorno d’oggi siamo circondati da cellulari intelligenti, Siri, Alexa, Echo Dot, macchine che parcheggiano da sole, e quant’altro, tutti oggetti d’uso quotidiano che si sono infilati lentamente nelle nostre vite. La nostra vita, la nostra salute, e persino i nostri rapporti d’amicizia, sono tutti fattori che ad oggi, vivono- e tristemente sopravvivono, grazie all’utilizzo della tecnologia. La speranza nel futuro è sempre più grigia e quasi distopica, e le persone mirano sempre di più all’isolamento e all’alienazione.

In questo mondo così lontano ma allo stesso tempo così presente e tangibile, si sviluppa la storia di Navarro, il protagonista della storia.

Cos’è diventato l’uomo? Una merce, un essere intorpidito dai social e dall’informatica onnipresente; una specie allevata da alieni per un unico scopo: ottenere un Dna raffinato che porterebbe, inevitabilmente, all’estinzione dell’essere umano. A questo piano si oppongono i Rusty Dogs, infettando i server informatici mondiali e nascondendo gli eletti, i migliori esempi genetici della nostra specie. La loro è una guerra silenziosa, condotta nell’ombra per salvare una società videosorvegliata e dalla quale sono emarginati. In un’atmosfera noir, che sembra rispecchiare lo stile cinematografico di Tarantino, si snoda una trama passionale, tra risse, riflessioni sul senso della vita e sul futuro dell’umanità.

A primo impatto, si nota subito che il protagonista è scritto in maniera tale da permettere al lettore di immedesimarsi in questa ambientazione, grazie al fatto che si inserisce, quasi obbligato da una forza esterna, in un contesto esterno a lui, che andrà a conoscere per forza di cose. Forse Navarro cade in alcuni cliché che trovano una genesi nei protagonisti della Hollywood hard-boiled, dalla battuta sempre pronta e sempre tagliente.

Nonostante ciò, la lettura di Rusty Dogs risulta interessante, con delle riflessioni attuali e non scontate in merito all’umanità ed al mondo che ci circonda, anche grazie al sagace inserimento di alcuni personaggi di contorno che risultano interessanti. Non si tratta, ovviamente, di un trattato filosofico, ma questo romanzo ha il pregio di potersi leggere con due diverse chiavi di lettura: quella del normale romanzo, che in questo caso è, per assurdo, la parte più debole del libro, e quella di una analisi della società odierna, analisi che mostra pregi e difetti, paure e speranze, senza andare a giudicare nessuno. Perché a nessuno piace essere giudicati.

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CONCLUSIONI: Rusty Dog colpisce non tanto per la storia, che oggi con i complottisti e terrapiattisti che trovano un microfono ed un pubblico, non risulta più originale come sarebbe potuto essere 15/20 anni fa, ma colpisce sotto ad un punto di vista socio-analitico, ove il romanzo è più una scusa per parlare in maniera leggera di argomenti più pesanti e sempre attuali. In coda, resta dubbio il modo di pubblicizzare il romanzo: invece di scegliere un solo editore, e pubblicizzarsi in maniera costante, l'autore è caduto nella trappola dell'auto pubblicazione, proponendo il romanzo verso il pubblico tramite diverse case editrici, rendendo il percorso dispersivo, e questo è un peccato.

VOTO FINALE: 6.5

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