Pesce lanterna – La recensione

di Lorenzo Muccioli

La prima cosa che faccio (e che ho fatto con Pesce Lanterna), quando leggo un libro, o in ogni caso quando lo compro o quando me lo inviano, è aprirlo, sfogliarlo e sentirne l’odore. Sì, sono una di quelle persone strane che sta da solo all’angoletto a fa le cose particolari, ma alla fine risulto simpatico quando mi parlate.

Poi ho anche una regola: se mi arriva un volume, leggo sempre di chi è, ed in base a quello cambio sempre approccio, poiché il giovane scrittore non ha bisogno della critica distruttiva, mentre al grande scrittore questa cosa non interessa. Di conseguenza cerco sempre di dosare i toni, per vedere se e come sia il caso di parlare di un libro, ed in alcuni casi, non l’ho recensito.

In questo caso però posso recensire senza problema: il romanzo d’esordio di Lorenzo Muccioli, Pesce Lanterna, ha solo due difetti per me, l’impaginazione che non lascia spazio al lettore e se proprio bisogna andare a cercare il dettaglio, qualche refuso che è banale è normale trovare, anche se questo mostra disattenzione nell’editing, un problema degli autoprodotti.

Anche se, sotto quest’ottica, nonostante lo scrivente non ami i libri autoprodotti, è un peccato, poiché parliamo di un libro funzionale, interessante e sopratutto attuale, e già qui c’è la speranza che Lorenzo possa trovare una proposta interessante per la pubblicazione.

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Ma è ora il caso di avanzare per andare oltre, con la sinossi “Questo romanzo si interroga sul rapporto eterno tra il bene e il male, affrontando temi di grande attualità come revenge porn e bullismo.Giorgio Antonelli ha 26 anni e non gliene frega niente della crisi perché tanto preferirebbe farsi amputare un piede piuttosto che mettersi a cercare un lavoro. Anzi, in realtà un lavoro ce l’ha: scrive fake news da dare in pasto ai leoni da tastiera del web.

Avete presente, no, quelle storie sul Papa che è un rettiliano travestito oppure sui microchip infilati sotto la pelle con il richiamo del vaccino? Giorgio passa il tempo a inventare bugie digitali per non dovere raccontare a se stesso l’unica verità di cui è certo. Giorgio è innamorato di Lavinia, e questa non è un fake news.

Solo che Lavinia adesso è in coma farmacologico dopo aver tentato il suicidio ingerendo metamfetamine finché il suo cuore non si è fermato. Lavinia, dovete sapere, è la vittima innocente di revenge porn. Un brutto giorno Lavinia si è svegliata e ha scoperto che quel maledetto video – un video rubatole di nascosto – era finito su tutti gli smartphone d’Italia, nelle chat di WhastApp e sui siti porno. Così ha cercato di farla finita. Giorgio ha tanti segreti, che non possono essere postati su Facebook.

Adesso però il suo obiettivo è solo uno: scoprire chi è l’infame che ha deciso di sputtanare la vita di Lavinia, la ragazza che ama. Chi ha messo in circolazione il video? E per quale motivo lo ha fatto? Come un pesce lanterna, Giorgio vuole portare la luce negli abissi marini, là dove l’oscurità è totale. Batman aveva Robin, Frodo aveva Sam; Giorgio, invece, al suo fianco ha Barone, un ragazzo autistico che da piccolo è stato vittima di bullismo. E il bullo, guarda caso, era proprio Giorgio.

Le storie di Lavinia e di Barone si intrecciano fino quasi a sovrapporsi. Da una parte Giorgio cercherà di aiutare Barone ad uscire dal suo guscio e a trovare fiducia in se stesso. Barone, invece, spingerà Giorgio ad affrontare i propri demoni e paure, a capire fino a che punto il male può essere radicato nell’uomo e quanto è difficile compiere il bene quando tutto intorno è male.

Non ho intenzione di dilungarmi in maniera prolissa su Pesce Lanterna solo per fare una recensione lunga e sembrare chissà cosa: il libro è un bel libro, scritto bene, la trama è interessante, ma oltre a questo ha un pregio importante a mio avviso, ossia quello di concentrarsi sulla generazione di mezzo, i Millenials e poco prima, senza andare troppo sulla letteratura rosa che va di moda oggi, è nudo, crudo e diretto, non si perde in chiacchiere e riesce ad andare dritto al punto, non dal punto di vista della vittima, avendo la decenza e la delicatezza di capire che, non essendolo mai stato, non potrà mai capire quello che si prova fino in fondo, ma dal punto di vista di una figura inizialmente super partes.

Altro punto positivo, sul quale tengo spendere qualche riga, è la questione delle fake news: in un mondo chiaramente nel giogo delle fake news, dall’undici settembre ai vaccini, risulta particolarmente importante ed interessante l’analisi di questo fenomeno, che unito al revenge porn, rendono Pesce Lanterna una sorta di guida per i giovani, che male non fa. E sto scrivendo questa frase sapendo di sembrare un boomer di 50 anni.

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CONCLUSIONI: In conclusione, Pesce Lanterna è un ricettario moderno che in maniera romanzata va ad analizzare ed anche a spiegare le paure attuali ed i pericoli giornalieri che ci sembrano talmente lontani da sembrare irreali.

VOTO FINALE: 8