Vi ricordate su MTV quel cartone animato di nome Happy Tree Friends? Una serie di brevi corti che vedeva come protagonisti degli animaletti dei boschi disegnati in stile cartoon per bambini in età prescolare, ma che poco a poco si rivelava essere un prodotto dai toni splatter indicato per un pubblico tutt’altro che infantile. Ecco, se dovessi consigliarvi un altro prodotto di intrattenimento che ha lo stesso feeling sicuramente vi direi Odio Favolandia, serie a fumetti scritta e disegnata dal talentuoso Skottie Young. Negli States la testata è pubblicata da Image Comics, mentre in Italia è Bao Publishing a fornirci i cartonati della serie. Oggetto di questa recensione è il terzo volume, dal sottotitolo Bella e Buona, disponibile nelle fumetterie dal 26 luglio.
Skottie Young è uno dei disegnatori Marvel più particolari ed amati. Il suo stile è sempre stato molto cartoon, già dalle prime produzioni per la Casa delle Idee come Venom o i New Warriors, sino alla saga di Oz, fino a giungere alle baby variant prodotte dal periodo Marvel NOW! ad oggi. Ma il talento di Young non si ferma alle matite. L’artista americano ha dato prova anche del suo estro da sceneggiatore in serie come Rocket Raccon e Odio Favolandia, per poi approdare come scrittore della testata ongoing di Deadpool.
Favolandia è quel regno fantastico e tutto “zuccheroso” che sognavamo quando eravamo piccini ed è il luogo in cui la piccola Gertrude, alla tenera età di dieci anni, rimane bloccata per i successivi… ventisette anni. In questo lasso di tempo Gert, da essere un’adorabile bimba, diventa irascibile, furiosa, diciamo inc*****a nera. Nei primi due volumi seguiamo “l’infante” e il suo piccolo aiutante Larry impegnati nella ricerca di questa fantomatica chiave che permette di aprire le porte che divide Favolandia dalla nostra realtà. Diciamo però che il viaggio non va come ci si potrebbe aspettare. L’intera e coloratissima Favolandia si tinge completamente di rosso a causa dell’estrema violenza perpetrata da Gert. Ogni singola e dolce creaturina non verrà risparmiata dalla furia della bambina dai boccoli verdi. Rabbia che non solo ha inciso sul carattere della protagonista, ma anche sul suo aspetto fisico e sul suo aiutante, come possiamo notare dai flashback presenti nel primo e nel secondo volume.
Anche questo terzo volume di Odio Favolandia comincia con Gert intenta a perpetrare caos. Skottie Young nel primo capitolo ha modo di parodizzare le fiere del fumetto creando la “Catacombo Festexpocon”, ed è proprio in questo luogo che Gert incontra una persona che la rende cosciente del mostro che è diventata in questi 30 anni a Favolandia. La nostra protagonista cercherà quindi di redimersi attraverso un viaggio che la porterà a compiere buone azioni verso gli abitanti di questa terra fantastica e soprattutto fa voto di non uccidere nessuno… o almeno queste erano le sue intenzioni.
Gert sì caccerà in situazioni assurde infarcite di sangue, budella, riferimenti sessuali e personaggi che vi faranno pensare “ma perché?”. Riuscirà Gert a redimersi? O come al solito andrà tutto a rotoli? Marchio di fabbrica della testata sono i disegni di Young, che fanno sembrare questa serie a fumetti un vero e proprio cartone animato supercolorato. In questo volume, oltretutto, c’è spazio anche per la origin story di Larry, la mosca alcolizzata che accompagna Gert nelle sue avventure, storia disegnata con uno stile molto grezzo, quasi underground, da Dan Rankine. Abbiamo modo di vedere come in realtà Favolandia non solo trasforma i suoi ospiti in esseri ripugnanti, ma persino i più esemplari dei suoi abitanti.