NATHAN NEVER N. 298 “NIENTE È PER SEMPRE”

18 Mar 2016

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NATHAN NEVER: NIENTE È PER SEMPRE

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nathan neverDevo confessare che non ho particolarmente apprezzato la figura di Omega come cattivo nella saga di Nathan Never. Nonostante la sua nascita sia stata presentata in maniere intrigante e innovativa, mi ha lasciato spiazzato la scarsa cura (a mio avviso) nello sviluppo del personaggio, forse perchè è stato pensato come un villain che preferisce muoversi nelle ombre che non in piena vista; eppure nella lunga vita di Nathan Never altri perfidi antagonisti hanno saputo essere dei burattinai abilmente nascosti (se Skotos non lo è stato pienamente, Mister Alfa lo ha fatto alla grande!), ma con Omega questa qualità sembra esser mancata. Quando ho saputo che il perfido robot sarebbe comparso nuovamente in quella che potrebbe essere la sua saga finale ho temuto il peggio, ma giunto alla fine di Niente è per sempre ho avuto un solo pensiero: fantastico!

Perchè il primo capitolo di questa storia in due parti è fantascienza pura, di quella che al contempo riesce ad essere classica ed emotiva, che pungola il lettore nei punti giusti, tenendolo incollato alle pagine e facendogli maledire gli autori che vogliono tenerlo sulle spine per un mese per leggere la conclusione (Giovanni Eccher, questa è tortura, sappilo!!).

Niente è per sempre presenta un forte legame con la cultura dei Robot nella fantascienza, andando a citare a piene mani il padre della robotica moderna, l’Isaac Asimov che abbiamo definito l’autore del Rinascimento dei Robot. Il riferimento all’autore sembra facile per la presenza delle Tre Leggi della Robotica, ma Eccher sembra conoscere molto bene l’opera di Asimov, tanto che crea un personaggio che già dal nome rievoca uno dei main character delle storie sui robot : Susan Calvin.

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IN NIENTE È PER SEMPRE NATHAN SARÀ AL FIANCO DI UN AMICO IN DIFFICOLTÀ, CERCANDO DI SOSTENERE IL MITICO MAC!


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In Niente è per sempre Mac, il robot amico di Nathan, viene mandato, in seguito ad un incidente con ripercussioni legali, in “cura” presso una robopsicologa (altra invenzione di Asimov) di nome Sue Baldwin. L’assonanza con il personaggio asimoviano è forte, anche il carattere spigoloso della donna creata da Eccher rispecchia in alcuni aspetti la personalità della rigida scienziata protagonista di racconti storici come Bugiardo o Il piccolo robot perduto; la bravura di Eccher sta nel rendere la presenza della Baldwin un elemento chiave della storia, creando un parallelismo con la creatura di Asimov, senza finire nella trappola della “scopiazzatura” fine a se stessa.

Il vero protagonista di questo albo però è Mac. Il robot C3 è uno dei personaggi ricorrenti di Nathan Never a cui sono personalmente più legato; collezionista e venditore di antichità pre-catastrofe, è uno degli amici più stretti di Nathan. Mac durante gli anni si è evoluto, ha mostrato di sviluppare una parte sempre più “umana”, più vicina al suo amico umano. In Niente è per sempre l’aspetto psicologico di Mac è reso alla perfezione, scopriamo qualche dettaglio in più sul suo passato e iniziamo ad indagare sulle reali motivazioni di alcune sue azioni.

Senza correre il rischi di fare spoiler, posso dirvi che Eccher riesce a creare un rapporto intenso fra Nathan e Mac, reale e incredibilmente umano; la diversità vissuta nelle relazioni sociali, nel modo in cui la società vede i robot è uno spaccato di vita incredibilmente vivo, credibile, che sembra un eco del modo in cui in anni precedenti abbiamo visto Nathan affrontare la diversità dei mutati. Eccher affronta il tema del diverso, la paura che può generare nella massa dell’opinione pubblica con occhio attento e mai retorico, mantenendo il difficile ruolo di narratore imparziale, lasciando che siano i diversi personaggi ad impersonare le diverse posizioni. Perfino la figura di Omega, solitamente a me invisa, risulta interessante, con una caratterizzazione profonda e ottimamente curata, in grado di dare al personaggio una nuova dimensione ed una caratura di tutto rispetto!

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Bisogna anche fare un plauso ad altre due citazioni contenute in Niente è per sempre. La prima è il libro Anni senza fine (in originale City) di Clifford Simak, un romanzo di sci-fi degli anni 40-50 in cui si immagina come gli umani abbiano lasciato la Terra, ormai popolato da cani super intelligenti e servitori robot; nell’opera di Simak, i robot sono i custodi del passato degli uomini (un po’ come il nostro Mac), lasciando all’autore la possibilità di ragionare con il lettore sull’evoluzione sociale dell’uomo. Se non conoscete questa opera magistrale, correte in edicola e approfittate della riedizione di Urania, che lo ha ripresentato in questo periodo col titolo originale, City.

La chicca di Eccher, secondo me, è la citazione di una canzone dei Queen, Don’t lose your head, tratto da Kind of Magic (l’album che conteneva la colonna sonora di Highlander, da cui è tratto il brano). Eccher ha inserito la canzone con una precisione che è perfetta; Mac racconta la sua crescita personale, e quando sta per cambiare la sua prima testa (i robot necessitano di ricambi, d’altronde!) viene citato un breve stralcio della canzone, Hear what I say, don’t lose your way (Ascolta quello che ti dico, non cambiare chi sei). È come se l’autore avesse voluto accompagnare l’indagine interiore di Mac con una colonna sonora che si adattasse a pennello alla narrazione!

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Ma l’aspetto che più mi ha fatto sorridere sono stati i disegni, perchè per me Romeo Toffanetti è stato il primo Nathan Never, quando iniziai a leggere la serie con Forza invisibile. Il tratto di Toffanetti è pulito, preciso e, nella sua apparente semplicità, riesce a mostrare una serie di dettagli impressionanti; in Niente è per sempre il disegnatore riesce a cogliere l’essenza del degrado del quartiere di Mac, sa dare anche ai robot una mimica tale da renderli quasi umani, dando al contempo un’intensità emotiva ai primi piani dei protagonisti in carne e ossa incredibilmente profonda.

Anche Sergio Giardo mette il suo impegno a disposizione dell’albo, con una copertina che riesce a presentare tutto il contenuto emotivo che ci attende nella storia dentro la sua tavola, nel suo solito, azzeccato compito!

Tutte le componenti di Niente è per sempre concorrono nel creare un equilibrio che rende questo albo un’ottima storia, che mette in gioco tutte le anime di Nathan Never (indagine e fantascienza in primis), fornendo al lettore un’ottima lettura di sci-fi adatta anche a chi non conosce Nathan Never ma apprezza la letteratura d’anticipazione.

E adesso non mi rimane che fissare il calendario in attesa che il 19 aprile arrivi Addio, Mac. Due curiosità sull’albo in arrivo ad aprile; la copertina è stata oggetto di una divertente “caccia alla citazione” su Facebook su varie pagine di comics (la potete recuperare anche sulla pagina di Sergio Giardo), ma soprattutto Addio, Mac sarà l’albo 299… ci siamo, il 300 è dietro l’angolo!!

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  • USCITA: 17.03.2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Giovanni Eccher
  • DISEGNI: Romeo Toffanetti
  • COPERTINA: Sergio Giardo
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore

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