Quando MSI ci ha chiesto se fossimo disponibili per una prova del Cubi NUC AI 1UM, qualche domandina me la sono posta. Sarebbe sato il primo mini-pc tra le mie mani e stavo già dando vita a qualche pregiudizio. Le prestazioni? L’estetica? Diventerà uno scalda pizzette? Quanto è rumoroso? Quanto consuma? Ma soprattutto, ci posso giocare?
Il Cubi di MSI si è mosso molto bene tra queste domande, fornendo una prova ricca, divertente e, per certi versi, sorprendente. Partiamo dall’elemento meno importante ma che per un componente casalingo ha la sua importanza: l’estetica. Il Cubi è piccolo e a pianta quadrata, perfetto per inserirsi in qualsiasi spazio vogliate. Nella sua eleganza, il device ci mette a disposizione due porte USB frontali, tre USB-C, due HDMI e due schede di rete. La compattezza si traduce in prestazioni soddisfacenti: sempre piuttosto fluido, anche in fase di gaming; mai troppo caldo; mai troppo rumoroso.
Fotografia di un momento di utilizzo tranquillo del sistema
Contestualizziamo, però, queste ultime tre affermazioni. È risultato sempre piuttosto fluido in tutti i contesti. Dalla gestione multiapp al gaming, dove sono rimasto piacevolmente sorpreso. Il Cubi mi ha permesso di continuare a giocare a Cities: Skyline II, gioco notoriamente piuttosto pesante la cui prova con il Huawei Matebook 14 era fallita. Il device ha al suo interno l’Intel Core Ultra 7 processor 155H, un processore di fascia alta dotato di un’unità di elaborazione neurale. Questa permette l’accelerazione di app come Adobe Premiere Pro e anche l’utilizzo dell’Intel AI Boost, con il quale si evince un’ottimizzazione del consumo energetico. Inoltre, grazie all’implementazione della local AI, il device è capace di gestirsi autonomamente in base al contesto in cui viene utilizzato. Nella mia esperienza, il pc ha sempre dimostrato fluidità, fatta eccezione per alcuni casi in cui, inspiegabilmente, subiva dei rallentamenti.
Continuiamo. Il Cubi, nonostante uno stress costante in un ambiente privo di aria condizionata – fattore importante per l’elemento termico – ha sempre mostrato temperature ragionevoli. Insomma, non è esploso e le dimensioni certo non aiutano la dispersione del calore. Parliamo di temperature della CPU oltre i 75°C che evidenziano un evidente calo sul case esterno, facendolo oscillare tra i 35°C e i 40°C. Questo comportamento ci permette di confermare come la dissipazione termica, e quindi la progettualità del dispositivo, sia ottimizzata al massimo.
Proprio in questo contesto, la rumorosità si inserisce alla perfezione. Ad alti carichi, oltre che ben gestire la temperatura, il device riesce a mantenere la ventola piuttosto silenziosa. È giusto sottolineare che in un paio di situazioni di download (videogame) la ventola è partita a palla di cannone. Solo dopo qualche minuto di velocità elevata – e quindi rumorosità – la ventola si è placata. Il test, relativo al funzionamento di Forza Motorsport – carico molto molto alto – è fallito. Tuttavia, tale fallimento non è un punto di demerito, quanto più un tentativo di vedere quanto oltre riusciva a spingersi il pc.
Un fattore di particolare rilevanza per questa tipologia di pc è la portabilità. Attestato che vi serve uno schermo e un cavo HDMI, il pc è comodissimo ma ciò non è prerogativa solo del Cubi, quanto più di tutta la famiglia dei mini-pc. Ovviamente, c’è anche il fattore scomodità: bisogna portarsi dietro mouse e tastiera, altrimenti il pc ve lo date in testa.
Questo piccolo risultato dell’ottimizzazione ingegneristica del 2025 gode anche del supporto DDR5 dual channel. Questo ci ha permesso di coprire le varie esperienze utente in maniera fluida e tranquilla. Inoltre, il connubio di quanto menzionato finora e del supporto ai quattro schermi rende il pc un dispositivo business-friendly.
La scheda tecnica la trovate sul sito MSI. Il nostro sample era la versione più corazzata, avente a disposizione, come detto prima, l’ Intel Core Ultra 7 processor 155H.