Il 2017 di Morgan Lost inizia con una spinta davvero niente male! Avete presente tutte quelle chiacchiere dei menagramo che vedevano come imminente la chiusura della serie? Ecco, ricordatele bene, perché stanno per avere una faccia decisamente stupita, visto che nella Lost Mail di questo mese Claudio Chiaverotti ci lancia un messaggio che non lascia adito a dubbi :
“a tutti quello che me lo chiedono, confermo che…si, Morgan Lost continuerà oltre i numeri fin qui programmati“
Decisamente una notizia che noi appassionati del bounty hunter attendevamo trepidanti! Ma questo gelido gennaio ci regala anche una bellissima storia, una sorta di dimostrazione su come la conferma di Claudio abbia delle radici ben salde.
Ricordati di Elizabeth è una delle trame di Morgan Lost che merita decisamente la Top 5 all’interno di questi primo sedici albi. Il merito è della solita costruzione della trama, il marchio di fabbrica di Chiaverotti; come spesso accade, ci ritroviamo a vagare apparentemente senza meta per l’albo, in un continuo incrocio di personaggi e situazioni che sembrano scalfire marginalmente il nostro Morgan, con una sensazione in fondo all’anima che ci sia un nesso, lo sentiamo ma ci sfugge. In questo albo questo sentore si respira profondamente, grazie alla scelta di utilizzare una voce narrante che si alterna ai momenti di intima introspezione di Morgan.
È difficile parlare di un albo di Morgan Lost senza cadere nelle anticipazioni, perché questo intricato puzzle è costruito in modo che ogni singolo dettaglio abbia un senso, si inserisca perfettamente all’interno del disegno più grande. Quello che mi colpisce sempre è il modo in cui vengono costruiti i personaggi, come anche i serial killer siano visti non come invincibili mostri, ma come creature tormentate, profondamente escluse da una normalità che sembra venir loro negata, che li costringa a vivere in una perenne illusione e speranza, che una volta infrante diano il là alla loro follia.
Una follia che sembra essere la costante compagna di Morgan, vittima in questo numero di uno degli incubi che più lo atterriscono, come la sua normalità sia quella che per molti sarebbe una tortura, e viceversa. La difficoltà di costruire un rapporto stabile, la breve vita delle sue relazioni sono delle costanti che rendono difficile non sentirsi vicini al personaggio; ma è anche la perfetta integrazione dei personaggi “di contorno”, il suo rifugio al bar dei cacciatori di serial killer, l’amicizia con la stupenda poliziotta che cita continuamente l’ex marito come l’Ispettore Colombo citava la moglie, un personaggio stupendo che spero di veder sempre più approfondito. Esattamente come in Ricordati di Elizabeth viene un po’ più curato Smiley, il trafficone contatto di Morgan, che con il suo coccodrillo da compagnia rappresenta un interessante character.
Naturalmente non si può leggere un albo di Morgan Lost senza andare a caccia dei riferimenti cinematografici e non che Chiaverotti inserisce! In questo caso, a mio avviso, credo abbia voluto omaggiare il Bane The Dark Kniht Rises e Hannbial Lecter con i due killer nella metro, l’astronave che campeggia nel film visto da Morgan a pagina 63 mi ricorda vagamente il Galactica dell’omonima serie tv. Ma è soprattutto il personaggio che da il nome all’albo e la sua presenza nella storia che mi ha risvegliato un particolare collegamento, con la produzione letteraria di Richard Matheson e un suo romanzo, Io sono Helen Driscoll (A stir of Echoes).
Dal punto di vista grafico, Giuseppe Liotti realizza un lavoro preciso, con un tratto gradevole e che sa adeguarsi perfettamente ad ogni situazione dell’albo, donando un’intensità espressiva notevole ai personaggi, ma soprattutto realizzando dei panorami cittadini che danno in pieno la percezione della megalopoli che è New Heliopolis. Ottimo il lavoro di Arancia Studio, che ormai è pienamente padrone del mondo cromatico di Morgan Lost, dimostrando come la scelta di questa particolare colorazione sia stata una delle fortune della serie. Fabrizio de Tommaso firma la copertina, che esalta due particolari momenti della storia, punti cardini della narrazione!