MOONLIGHT – Recensione

PREPARATE GLI OSCARS

24 Feb 2017

Le antologie con salti temporali o addirittura con cambi di focus sul personaggio principale possono essere molto difficili da realizzare. La più grande preoccupazione in questo tipo di struttura narrativa è che la storia da seguire non sia coinvolgente come la precedente. Allo stesso modo di film come The Place Beyond the Pines, Moonlight ha tre piani di base, concentrandosi sull’arco temporale di un personaggio così vedere come la sua vita cambia attraverso i decenni. A meno che non si sia disposti a guardare un film che ha bisogno del proprio tempo nello sviluppo della storia, credo davvero che sarete annoiati e non sentirete del tutto l’impatto del film. Detto questo, se siete nel giusto mood per guardare Moonlight, potrebbe benissimo risultare il miglior film che vedrete durante tutto l’anno.


MOONLIGHT È POESIA FATTA CINEMA


In questa rigorosa funzione in tre atti, seguiamo Chiron, un giovane ragazzo di colore con madre tossicodipendente che non vuole avere niente a che fare con lui. Oltre a questo, ha paura di essere ridicolizzato e picchiato per essere gay, cosa che si intensifica rapidamente di giorno in giorno. La coppia Juan e Teresa che lo hanno accolto e quasi adottato, sono determinanti a sollevare Chiron nel momento del bisogno, questo aggiunge un po’ di leggerezza, necessaria per affrontare alcuni argomenti molto delicati. La loro presenza viene aggiunta al nucleo emotivo di questa storia nel miglior modo possibile. Senza svelare troppo del film, vi dico solo che vedremo nella prima parte Chiron bambino, il secondo atto come un adolescente, ed il terzo come un uomo adulto. Una divisone schematica in tre atti tratta da “In Moonlight Black Boys Look Blue“di Tarell Alvin McCraney.

Ogni decennio lo presenta sotto una luce diversa rispetto all’ultima, ognuno di questi archi temporali descrive la vita di Chiron in modo eccellente. Questo è uno dei personaggi più realistici che abbia avuto l’opportunità di vedere sullo schermo da parecchio tempo. Se questa premessa non vi ha ancora attratto allora questo film non fa per voi. Detto questo, se ho la vostra attenzione, mi permetto di immergermi un po’ in alcuni dettagli davvero degni di nota. Fin dal primo fotogramma, si può dire che il direttore della fotografia ha voluto catturare ogni emozione in ogni singolo fotogramma con un mestiere davvero magistrale. Le immagini risultano instabili quando necessario, fornendo una messa in scena adeguata al momento e con un senso di calma in scene che richiedevano nient’altro che il silenzio, gli aspetti tecnici di questo film sono più che perfetti per non dire altro. Dal suono delle onde che si infrangono alla sottigliezza di alcune immagini fuori fuoco che rivelano il disagio di un personaggio.

moonlight recensione

Dall’inizio alla fine, il cast è stato fantastico e sembra davvero che le telecamere gli girassero attorno durante la loro vita reale. Dalle performance incredibilmente credibili, alla meravigliosa narrazione, alla superba direzione e perfezione tecnica, Moonlight sarà facilmente uno dei miei film preferiti dell’anno. Non è un film per tutti, ma chiunque sia nella giusta vena per guardare un film come questo, non vedo come non possa amare immagini come queste. Ogni aspetto è stato curato con cura dal regista Barry Jenkins, che ha scritto e diretto questo film e che ha dato davvero tutto nel creare lungometraggio di questa grandezza emotiva. Moonlight è uno dei film più silenziosi ho visto da anni, e tuttavia, è uno dei più accattivanti. Questi personaggi sono così ben scritti che a volte sembra di guardare una storia vera.

CONCLUSIONI: Moonlight non è solo un dramma superbo, ma una pellicola perfetta in generale. Altamente raccomandato.

VOTO FINALE: 8.5

SCHEDA FILM

  • USCITA: 2016
  • GENERE: Drammatico
  • REGIA: Barry Jenkins
  • DURATA: 111 minuti
  • SCENEGGIATURA: Barry Jenkins
ULTIME NEWS






Tag:

Lascia un commento