Cosa rende un film spettacolare? Possiamo dire la regia, la trama o una recitazione particolarmente intensa, ma a volte bast un monologo particolare, una sequenza perfetta di parole, magari accompagnata da una musica adeguata o anche nel silenzio più totale, per rapirci e darci un insegnamento, o entrare semplicemente nel mito. Oggi vi presento quei monologhi che hanno assunto per me un’importanza particolare.
N.B.: la lista è rigorosamente non in ordine di preferenza
Requisiti Top 10: monologhi di film
1- THE BIG KAHUNA (John Swanbeck, 1999)
Un film che andrebbe visto e rivisto, una miniera di momenti ricchi di spunti ed insegnamenti. Il monologo finale sulla vita è diventato uno dei più conosciuti, ma il vero tesoro è nascosto nel film, in una scena magistrale in cui Phil Cooper (Danny de Vito) spiega al giovane Bob Walker (Peter Mancinelli) il valore del carattere di un uomo. MONOLOGO SUL CARATTERE
2- ROCKY BALBOA (Sylvester Stallone, 2006)
Dite quello che volete, ma certe battute di Stallone in Rocky sono lezioni di vita da tenere sempre a mente. La forza di questa scena, l’amore di un padre e la voglia di insegnare al figlio cosa sia la vita sono un monumento al talento spesso dimenticato di Stallone come autore. MONOLOGO SULL’AUTOSTIMA
3- L’ATTIMO FUGGENTE (Peter Weir, 1989)
Uno dei film più belli della storia, secondo me. Robin Williams ha dato un prova eccellente, aiutato sicuramente da una trama superba; il suo John Keating è stato monumentale, un insegnante che oltre a una materia insegna a vivere. MONOLOGO SULLA VITA
4- BLADE RUNNER (Ridley Scott, 1982)
Il monologo. La scena madre della pellicola, Rutger Hauer ha dato al suo Roy Batty una profondità tale che ancora oggi è uno degli esempi più fuglidi della potenza di un monologo al cinema. MONOLOGO SULL’ESISTENZA
5- V PER VENDETTA (James McTeigue, 2005)
Tratto dalla graphic novel di Alan Moore, il thriller fanta-politico con protagonista V (Hugo Weaving) ha offerto un bel monologo sulla deriva del potere totalitario. MONOLOGO SULLA LIBERTA’
6- WILL HUNTING (Gus Van Sant, 1997)
Nuovamente Robin Williams, forse uno degli attori che meglio ha saputo infondere ai monologhi cinematografici la necessaria profondità e la giusta empatia. MONOLOGO SULLA VITA
7- OGNI MALEDETTA DOMENICA ( Oliver Stone, 1999)
Al Pacino, signori, serve dire altro? La forza con cui il suo Tony D’Amato incoraggia i suoi ragazzi durante la partita centrale della loro stagione è meraviglioso, vero, duro eppure energico! MONOLOGO SULLA DETERMINAZIONE
8- VI PRESENTO JOE BLACK ( Martin Brest, 1998)
Anthony Hopkins che spiega la sua visione dell’amore, ci come vada vissuto e come serva coraggio anche in quello! MONOLOGO SULL’AMORE
9- MIRACLE (Gavin O’Connor, 2004)
La storia della nazionale americana che alle Olimpiadi invernali del 1980 battendo l’allora invincibile formazione sovietica. Kurt Russel è Herb Brooks, l’allenatore ed ex campione olimpico, impegnato a motivare i suoi ragazzi per realizzare quello che viene ancora considerato un miracolo! MONOLOGO SULLE OCCASIONI
10- L’AVVOCATO DEL DIAVOLO (Taylor Hackford, 1997)
Un diabolico Al Pacino che spiega la sua visione della religione, in un’allegoria appassionate ed emozionante. MONOLOGO SU DIO
SPECIAL GUEST- FULL METAL JACKET (Stanley Kubrick, 1987)
Non si può non infilare il mitico Hartman (Ronald Lee Ermey), con il suo leggendario discorso!
Ecco la mia personale TOP 10 dei grandi monologhi del cinema, sicuramente ce ne saranno altri che hanno una forte valenza emotiva, ma questi per me sono dei caposaldi della cinematografia mondiale! Alla prossima Top 10!