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LIFE ZERO 1: NON SAI COSA PORTI LA SERA INOLTRATA…
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È tutta colpa di Sir Jones, sappiatelo. Sono giorni che mi parla di Life zero, me lo dipinge come un piccolo capolavoro sul tema dell’apocalisse zombie, sapendo quanto sia affezionato a The Walking Dead (versione cartacea!). Giusto per rincarare la dose, il subdolo e meschino si lascia casualmente (diciamo così) sfuggire che dietro Life Zero ci sia Vietti, sceneggiatore in forza alla Bonelli dal cui genio sono scaturite storie per Dragonero e Nathan Never, personaggi che adoro.
Dopo questo assalto instancabile, cedo alle pressione di Sir Jones (che sta ancora gongolando per la riuscita del suo piano) e mi metto alla ricerca del primo numero di Life Zero, riuscendo a trovarlo nella sua edizione con variant cover per Lucca.
Mi scoccia ammetterlo, ma Sir Jones aveva ragione e il suo pezzo introduttivo su Life Zero è veritiero al 100%, anzi si trattiene ancora!
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DAL TRIO VIETTI-CHECCHETTO-MOSSA UN’APOCALISSE ZOMBIE CHE NON TEME IL CONFRONTO CON THE WALKING DEAD
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La prima cosa che mi ha colpito di Life Zero è il protagonista principale, Derek Shako. Dal punto di vista grafico mi coglie impreparato, è l’esatta replica di Nathan Never; come se non bastasse si scopre che ha una moglie che si chiama Laura (la signora Never da nubile era Laura Lorring) ed una figlia di nome Ann (ma guarda, come la figlia dell’Agente Alfa!). Vedendo queste forti similitudini fra i due personaggi mi sento un po’ ansioso, come se mi stessi per addentrare in una storia in cui il mio fumetto preferito si limita a spostarsi in un’ambientazione da universo parallelo in salsa zombie; niente di più sbagliato!
Già dalle prime tavole si capisce come Shako non abbia nulla del carattere di Nathan, rendendo chiaro che Vietti ha voluto al massimo fare un piccolo omaggio al personaggio di casa Bonelli!
Conosciamo Derek in una cella, con una bella tuta arancione da carcerato, mentre ricorda brandelli della conversazione che hanno preceduto il suo arresto; con uno stacco degno dei migliori horror movie vediamo una mano mostruosa lasciare del sangue sulle pareti, prima di venire portati fuori dalla prigione, in piena città.
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La città di New Easton è uno spettacolare inferno, palazzi ridotti a macerie e zombie che vagano per ciò che resta della città; il volo dell’elicottero dei soccorritori di Shako offre una vista dall’alto evocativa e inquietante, aiutando non poco il lettore a sentirsi parte di questa ambientazione.
Il merito di questo senso di appartenenza alla storia è del trio di artisti al lavoro su Life Zero; Vietti orchestra una storia intensa, adrenalinica e che lascia comunque spazio ai personaggi per lasciar trapelare il loro carattere, centellinando quei dettagli che incuriosiscono un lettore e lo spingono a volere divorare le pagine dell’albo. A dare vita all’idea di Vietti ci pensano i disegni di Checchetto, che riesce a creare una New Easton fatiscente e lugubre, in cui si muovono Shako e i suoi uomini con una struggente realtà, data non solo dalla loro fuga magistralmente disegnata ma anche dai primi piani intensi e realistici, su cui i colori di Andres Mossa calano delicati a dare il tocco finale di vita, scegliendo sempre con cura la giusta tonalità e riuscendo a non cedere alla facile tentazione dello splatter, visto il tema.
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Ma il vero fulcro di Life Zero è che non abbiamo degli eroi protagonisti, ma dei sopravvissuti, induriti dal loro ruolo nelle forze speciali e intenzionati a salvare la figlia di Shako, un anti-eroe che non permette a nulla di distoglierlo dal suo intento (come dimostra l’ultima tavola dell’albo); sono persone abituate alla violenza, che non hanno rimorsi o dubbi morali, fedeli solo a se stessi e alla propria pelle. Il tocco di classe dell’estratto dal diario di Laura nelle ultime pagine serve non solo a portarci ulteriormente nel nuovo mondo di questa apocalisse, ma inquadra bene anche gli equilibri del team di soldati con un ricordo di tempi apparentemente più tranquilli. Tutto in Life Zero è studiato per coinvolgere il lettore, per incuriosirlo e spingerlo a continuare la sua avventura al fianco di Shako e compagni. Come se non fosse abbastanza Marco Checchetto, assieme a Luca Fattoretto, ha anche realizzato una colonna sonora per accompagnare la lettura, e tramite il codice QR contenuto nell’albo possiamo ascoltare gratuitamente la prima traccia Grey Snow (come fecero a suo tempo Lucas e Steve Perry per Shadow of the Empire)
Life zero è pronto a tornare con il secondo numero a breve, quindi restate sintonizzati su queste pagine per leggere la nostra recensione…e ricordate “Non sai cosa porti la sera inoltrata”.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”SCHEDA FUMETTO” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1443559354830{padding-top: 0px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;padding-left: 0px !important;}”][vc_column_text]
- USCITA: Novembre 2015
- SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Stefano Vietti
- DISEGNI: Marco Checchetto
- COLORI: Andreas Morra
- COPERTINA: Marco Checchetto e Andreas Morra
- CASA EDITRICE: Panini Comics
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