LEFT FOR DEAD 2: Recensione

BB.....BBRR..........BBRRAINS !!!

4 Feb 2016

Ed eccoci a parlare di quello che forse è il gioco di zombie più famoso e diffuso… Left 4 Dead 2 !
Nato da una fortunata idea di Valve, Left 4 Dead 2 si pone in stile sparatutto, riprendendone le meccaniche classiche, ma aggiungendo alcuni elementi davvero importanti che ne mutano il gameplay in modo davvero radicale.

Ma andiamo con ordine, cominciamo dalla parte tecnica.

Il motore che muove Left 4 Dead 2 è il Source Engine, lo stesso di Half Life 2, per cui è molto versatile, fluido, graficamente appagante e oggigiorno gira praticamente su ogni PC, grazie alla scalabilità del suo engine. Inoltre, cosa piuttosto rara di questi tempi è pressoché bug-free !


ALLA BASE DI LEFT FOR DEAD 2 TROVIAMO IL SOURCE ENGINE, UN MOTOTRE GRAFICO PRIVO DI PROBLEMI E IN GRADO DI OFFRIRE UN COMPARTO VIDEO DI TUTTO RISPETTO ANCHE DOPO QUALCHE ANNETTO DI ONORATO SERVIZIO!


Passiamo all’ambientazione… che è ovviamente un apocalisse zombie !

Esploreremo ogni sorta di area, passando per centri commerciali, ospedali, fattorie, città, basi militari, aeroporti: insomma la varietà non manca!

Definiamo subito la sua natura di gioco online COOP. A prescindere dal fatto che si possa giocare anche offline e da quanti players umani stiano giocando, il team di “sopravvissuti” sarà sempre inizialmente composto da 4 personaggi. I posti liberi saranno semplicemente occupati da un intelligenza artificiale, che lascerà automaticamente il posto a qualunque umano si unisca alla partita.
In realtà si possono anche impersonare gli zombie, vedremo poi come nel dettaglio, il che lo rende di fatto anche un gioco “versus” fino a 8 giocatori (4 sopravvissuti e 4 zombie).
La filosofia dei livelli è quasi sempre la stessa: si inizia in una “casa sicura” e si deve raggiungere un’altra “casa sicura”, ovviamente dal lato opposto della mappa. Ogni tanto ci capitano livelli particolari in cui dobbiamo compiere determinate azioni (come rifornire un aereo, difendere un tetto in attesa di un elicottero di soccorso) ma sostanzialmente resistere fino all’arrivo dei soccorsi.

La struttura dei livelli è quasi sempre articolata in modo da avere determinate caratteristiche uniche, come punti critici, o zone da difendere per un certo tempo, o parti da percorrere velocemente in quanto l’orda di zombie non si arresterà mai… insomma, abbastanza per rendere sempre variegata l’esperienza di gioco, e non permettere al giocatore di fossilizzarsi su un certo stile di gioco.
Un altro fattore che contribuisce a diversificare ogni partita, anche nella stessa location, è la mappa stessa, che quasi sempre prevede parecchi (personalmente ne ho rilevati dai 3 ai 6) percorsi alternativi, di cui però solo uno scelto in modo casuale ad ogni avvio della mappa è accessibile, mentre tutti gli altri vengono bloccati.

Questi percorsi offrono zone spesso molto diverse tra loro, per cui anche l’equipaggiamento scelto può risentirne; ad esempio immaginiamo di aver scelto un fucile di precisione in quanto nelle precedenti partite avevamo sempre incontrato ampi spazi aperti, per poi trovarci precluso quell’accesso e venire obbligati a dover combattere all’interno di un edificio !

Un piccolo neo delle mappe è che sono di fatto sempre su binari, ci saranno aree anche abbastanza grandi, con più accessi, ma alla fine ci sarà sempre un solo passaggio dall’area A all’area B.
Scordatevi la libertà di azione e decisione di giochi come DAYZ.

Aggiunge un altro po’ di pepe la scelta casuale dell’ IA su dove e come piazzare le armi e munizioni per i giocatori, che quindi non possono contare preventivamente su tale arma X nel tale posto Y, ma dovranno invece adattarsi alla mutevole situazione.

Per mantenere questo stile “imprevedibile”, anche i nostri cari nemici “diversamente vivi” detti anche “zombie”, vengono generati all’avvio del livello in modo piuttosto omogeneo ma casuale, e inoltre alcuni si muovono in giro per conto loro, quindi non potremo mai sapere a priori quanti sono e dove si trovano.

Ma Left 4 Dead 2 non si accontenta, e ci delizia con gruppi particolarmente numerosi, detti “orde di zombie”, che in modo più o meno casuale a volte ci assaltano a sorpresa, costringendo i giocatori ad asserragliarsi e lottare disperatamente per le loro vite… e calcolando che in Left 4 Dead 2 gli zombie corrono e pure veloce, non è affatto un impresa facile!

Ma non finisce qui! Valve ha infatti ideato degli zombie speciali, dotati di particolari poteri e caratteristiche, che li rendono particolarmente letali e distruttivi per il classico gameplay del team di sopravvissuti. Vi sono infatti zombie che vi atterrano con un solo balzo, altri che vi intrappolano con la loro lingua-frusta, altri che vi vomitano addosso bile che vi acceca e oltretutto attira su di voi orde di zombie, altri che sputano acido che vi costringe a lasciare il vostro amato nascondiglio, altri ancora che vi saltano addosso e vi spingono ad andare dove non volete (magari giu da un ponte… per la via più veloce!), e tra i più temibili va nominato il “tank”, uno zombie mutato di enormi dimensioni, in grado di eliminarvi in un paio di colpi e che incassa piombo calibro 9mm come fossero punture di zanzare.

Come avrete notato ognuno di questi zombie ha un potere che contrasta efficacemente una strategia… esempio: camperate? Bene uno sputo acido nella vostra zona e dovrete frettolosamente abbandonarla, o morirete li.

Dico questo per farvi capire che Valve ha preso in considerazione l’esperienza maturata con altri giochi e le tipiche reazioni dei giocatori, e ha tentato (con successo) di rendere ogni partita a Left 4 Dead 2 qualcosa di unico e imprevedibile, a cui il giocatore non può mai abituarsi, in cui non può trovare una “strategia vincente”, ma dovrà bensì adattarsi ed impegnarsi ogni partita a trovare la miglior soluzione per ogni situazione.

Non contenti, quelli di Valve hanno aggiunto la “regia dell’IA”… un algoritmo che di fatto valuta in tempo reale come stanno giocando gli umani, e quindi, anche in base al livello di difficoltà scelto, decide, sempre in tempo reale, di aumentare i nemici, aumentare gli zombie speciali, diminuire le armi e le munizioni, focalizzare gli attacchi su un determinato player perchè considerato più pericoloso o più debole; insomma è come se a gestire gli zombie ci fosse uno stratega umano, che gestisce le risorse per farvi avere un’esperienza sempre al limite delle vostre possibilità, così da non farvi mai annoiare o viceversa non rendere frustrante una partita.

Personalmente sono contro ogni forma di bilanciamento artificiale, ma, in questo unico caso, ammetto che è realizzato in modo così perfetto che è sicuramente positivo e mai dannoso o invadente.
Già che parliamo di IA, vi dico che gli zombie base sono piuttosto stupidi, cosa che giustamente si ci aspetta da uno zombie, infatti si limitano a corrervi incontro e quando sono vicini a mordervi e graffiarvi, incuranti delle vostre reazioni. C’e’ da dire che compensano con i numeri e la velocità della corsa, oltre che la loro abilità di scalare pressoché ogni cosa tranne le pareti verticali lisce alte più di 2 metri, quindi non crediate di essere al sicuro da loro. Mai.

L’ IA degli zombie speciali di Left 4 Dead 2 è simile seppur un po’ più complessa, nel senso che non vi corrono addosso incuranti di tutto, ma spesso vi aggirano, si nascondono, cercano l’occasione buona per colpire. È già qualcosa, assomiglia ad un umano ma come sempre dopo un po’ si nota la differenza.
L’ IA dei vostri compagni sopravvissuti invece, è qualcosa di davvero efficace. Semplice, perchè alla fine si limitano a starvi attorno, sfruttare qualche copertura, sparare alle minacce più imminenti, scegliere l’arma più appropriata e curarvi o aiutarvi se siete mal messi. C’è da dire che non si incastrano mai, agiscono sempre in modo sensato, sono sempre pronti ad aiutarvi, a volte simulano di distrarsi, insomma per certi versi sembrano quasi giocatori umani, a volte pure meglio, il vero difetto qui, che avrebbe reso perfetti questi bot, è l’assenza di comandi per gestirli… roba tipo resta qui, vai là, copri qui ecc… un vero peccato, perchè nelle situazioni più critiche un organizzazione del genere può fare la differenza da una vittoria ed una tragica morte.


LA IA DEL GIOCO APPARE ADEGUATA ALLA NATURA FRENETICA E SENZA SOSTA DELLA CARNEFICINA CHE CI ATTENDE DIETRO AD OGNI ANGOLO


Passiamo ai sopravvissuti, che sono ben caratterizzati, ma solo esteticamente. Potremo quindi scegliere qualunque di loro, ma di fatto tutti avranno le stesse caratteristiche, come correre alla stessa velocità o avere gli stessi punti vita. Anche qui un po’ di varietà poteva essere cosa gradita, ma pensandoci bene avrebbe portato a lotte per avere il personaggio X o Y, e la scelta di avere tutti le stesse possibilità forse è la più equa e azzeccata. Dunque anche in Left 4 Dead 2 il principale modo per difendersi dagli zombie… sono le armi !

Vi dico subito di non aspettarvi realismo. Qui le pistole hanno colpi infiniti, tanto per dire.
Andranno ricaricate in base alla capienza dei caricatori dei vari modelli, ma questo rende l’idea.
A parziale discolpa diciamo che in effetti quando era uscito Left 4 Dead vi erano solo armi da fuoco, per cui visto che gli zombie sono potenzialmente infiniti (anche se avete pulito un’area e restate fermi li, scoprirete che il gioco dopo un po’ genera degli zombie in un area fuori dal vostro campo visivo e ve li manda di corsa!), era necessario avere un arma base per difendersi.
Con Left 4 Dead 2 però il discorso cambia, visto che fanno il loro ingresso le armi da corpo a corpo, come mazze, asce, motoseghe, persino katane.

Qui stranamente rimane la struttura dei due slot per le armi, possiamo barattare l’arma di base e cioè la pistola con un arma da corpo a corpo, ed avere un arma secondaria a colpi limitati come nel primo Left 4 Dead. Qui, a dirla tutta, vedo il motivo ma non lo condivido appieno: evidentemente volevano mantenere la struttura originaria, ovvero slot 1 arma a colpi illimitati (sia essa pistola base o arma da corpo a corpo) e slot seconda arma secondaria, potente ma a colpi limitati.

Abbiamo inoltre a disposizione uno slot per il medipack, utile a rimpinguare la nostra salute, e con essa la nostra velocità, in quanto ogni ferita ci rallenterà nei movimenti, cosa piuttosto realistica; uno slot per medicinali generici, come adrenalina o pillole antidolorifiche, e uno slot per gadgets particolari, generalmente granate di vari tipi.

Le armi sono variegate, ma alla fine, a parte danno e cadenza di fuoco, sono piuttosto simili.
Si passa da vari modelli di pistole, a fucili “classici” come M16 e Ak47, per arrivare ad armi rare ed esotiche come il lanciagranate M79 o la classica mitragliatrice M60.

Stesso discorso per le armi da corpo a corpo: ci saranno padelle, chitarre, sfollagente, asce, mazze da baseball, katane ecc… alla fine cambia solo il danno che fanno e il rateo dei colpi al minuto.
Onesto, ma si poteva fare meglio!

Ora che abbiamo tutti gli ingredienti… vediamo com’è questo minestrone!
Prima di tutto diciamo che oggi Left 4 Dead 2 accorpa i contenuti (armi, campagne, personaggi) di Left 4 Dead 1, per cui non ha più alcun senso comperare il primo capitolo della serie.

Dal punto di vista single player è un gioco completo e pienamente godibile, non vi farà mai pesare troppo l’assenza di giocatori umani. Sebbene abbia uno stile “arcade”, e non troppo ragionato o realistico, riesce sempre a catturarvi, a mettervi di fronte a sfide varie, mai uguali, sempre divertenti.
Se ci giocate nel cuore della notte, da soli, al buio, e vi immedesimate molto, potreste perfino fare qualche balzo sulla sedia quando uno zombie vi sorprenderà sbucando da dietro un cespuglio!
Se aggiungiamo l’aspetto multiplayer cooperativo e versus, con tutte le possibilità che ne derivano, la possibilità di impersonare zombie speciali e tendere imboscate ai poveri sopravvissuti, umani o IA, direi che il quadro passa dal positivo alla quasi eccellenza. Dico quasi perchè l’irrealismo per esigenze di gameplay alla lunga un pochino pesa, le mappe su binari anche, la sensazione di interattività limitata alle poche occasioni in cui gli sviluppatori lo hanno deciso per voi ci ricorda che siamo solo in un videogame, e alla fine hai solo i tasti “fire” e “action” oltre a quelli di movimento.

CONCLUSIONI: Left 4 Dead è un titolo unico nel suo genere, in grado di darci un esperienza di stampo prettamente arcade, ma comunque sempre molto divertente, sia in ambito single player che multiplayer. Ad alti livelli di difficoltà potrebbe perfino essere considerato un E-sport a squadre, per come è impostato. Dotato di una pressoché totale assenza di bug e un IA che fa egregiamente il suo lavoro, a livello di interazione e giocabilità si poteva fare meglio, ma rimane un ottimo gioco a prescindere se amate massacrare zombie o meno. CINEMATOGRAFICO." 

VOTO FINALE: 8.5

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