La Divina Congrega – Canto I – La diritta via, è il primo libro dedicato a questa particolare avventura, che vede il Sommo Poeta nei panni di un intellettuale Nick Fury.
La mania degli Avengers (MCU), nel bene e nel male ha colpito e condizionato tutti, riuscendo a coinvolgere tutti i campi artistici e creativi, ancora una volta. Oggi, è il turno di Bonelli, nello specifico di Dante Alighieri, che in veste di un antico Nick Fury, sta assemblando una squadra in stile Avengers, che comprende le figure più importanti ed imponenti del tempo in cui è ambientata la vicenda, ovvero il XV secolo. Non si aggiunge nulla di nuovo ovviamente nel nostro immaginario collettivo, ma il tentativo di ricordare le buone storie di casa Marvel di certo è apprezzato, soprattutto se vogliamo sostenere autori nostrani, che ancora una volta tentano in un’impresa tutt’altro che semplice, in un mondo competitivo e spesso critico: quello riguardante l’arte sequenziale.
L’Inferno è al limite della capienza e a Lucifero resta un’unica soluzione: spalancare i cancelli e invadere il regno dei Vivi! Un uomo che in passato visitò le Malebolge si oppone al piano diabolico: Dante Alighieri. Per combattere i dannati, dovrà riunire il più incredibile team dell’Italia Rinascimentale: Leonardo da Vinci, Lorenzo il Magnifico, il cimmero Otello, la Venere di Botticelli, Cristoforo Colombo e la maga Circe!
State pensando che i personaggi storici citati, non hanno vissuto nella stessa epoca di Dante, e avete ragione, ma il movente sarà esplicato in maniera esaustiva all’interno della storia. Da come potete notare, o noterete (questo è un invito spudorato a leggere il fumetto) quest’ultima è abbastanza lineare, e la semplicità caratterizza anche i personaggi, altrettanto lineari, che forse, con il passare delle pagine, assumeranno sempre più profondità. Non pretendiamo ovviamente chissà che colpi di scena o avvenimenti impattanti in questo primo volume, visto e considerato che tutte le “cartucce” devono essere progressivamente sparate, spesso nel mezzo, e verso la fine, dopo una bella preparazione del piano, quindi della solida base, dove si andranno a muovere i protagonisti della Divina Congrega, che al Canto I, si dilettano solamente a percorrere i primi passi di una storia semplice, ma efficacemente diretta e scritta da Marco Nucci, Giulio Antonio Gualtieri.
Oltre agli Avengers, in questa nuova opera di casa Bonelli, troviamo una forte influenza a quello precedentemente costruito dal buon Alan Moore, con la sua Lega degli Straordinari Gentlemen (la graphic novel, non il film), oltre ad altre citazioni ed ispirazione della cultura pop, utili ai creativi per partorire storie sfiziose e interessanti come questa; del resto lo sappiamo, è ribadito, ormai nessuno inventa nulla, l’importante è il modo in cui si costruiscono e si gestiscono le storie, nulla di più. La strada è ancora lunga, quindi incrociamo la dita per eventuali sviluppi, che potrebbero far gola ai lettori, generando un passaparola generale che potrebbe portare in vetta la nuova “creatura” di casa Bonelli.
Lo stesso discorso però, vale anche per le tavole, i colori e i vari mostri presenti in questo primo volume: Romero, Carpenter, Cronenberg, Doré e chi ne ha più ne metta, visto e considerato che le tavole sprizzano un gusto grottesco tratto dai migliori autori dell’horror alla massima espressione, con dei colori altrettanto ottimi che danno risalto ai dialoghi ed alle varie matite “lente” un pizzico di dinamismo e movimento. Purtroppo Giorgio Spalletta, Matteo Spirito e Francesco Segala, per quanto abbiano dato sfogo alla loro dote creativa, comunque non hanno avuto molto spazio di manovra per quanto riguarda il colore e l’impostazione delle tavole, dato che, come già accennato in precedenza, dialoghi e storia sono fortemente lineari e lenti (ovviamente non e considerato un difetto ci mancherebbe, ma per chi disegna, se la scrittura della tavola è lenta può farci ben poco), quindi non forzate la mano, e non partite con troppe pretese; ogni storia che si rispetti, possiede una parte introduttiva e “piatta” diciamo così, ma passo dopo passo, se il racconto esalta ed esprime la qualità, ne rimarremo davvero sbalorditi, dato che il talento, di certo non manca.
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