Dopo il successo di Povere Creature!, anche l’ultimo film del regista greco Kinds of Kindness è finalmente sbarcato sulla piattaforma di streaming firmata Disney. Il film antologico è diviso in tre storie ben distinte che sembrano non incrociarsi né sfiorarsi mai. Solo due elementi chiave ci ricordano che fanno parte dello stesso film: il primo è la tematica del controllo e il secondo è il personaggio che dà il nome ai tre segmenti. In “The death of RMF” (la morte di RMF) vediamo un uomo che permette al suo capo di controllare totalmente la sua vita e, di conseguenza, anche quella di sua moglie. Le decisioni del capo vanno da cosa indossare a cosa fare in ogni momento della giornata. Il secondo segmento, “RMF is flying” (RMF sta volando), parla invece di una biologa marina che si è persa insieme alla squadra di ricerca durante un’esplorazione. Il marito della donna sembra non riuscire più a godersi la vita senza sapere cosa le sia accaduto, ma, quando questa torna a casa, la reazione dell’uomo è molto diversa da quella che ci si potrebbe aspettare.
Nel segmento finale, dal titolo “RMF is eating a sandwich” (RMF sta mangiando un panino), vediamo due componenti di un culto che, seguendo una profezia, devono trovare una donna con caratteristiche molto specifiche che sia anche in grado di resuscitare i morti. In queste storie vediamo sempre gli stessi attori che però ricoprono ruoli molto (o solo parzialmente, in alcuni casi) diversi tra di loro. Emma Stone, uscita vincitrice dagli ultimi Oscar proprio grazie al suo precedente lavoro con Lanthimos, ricopre un ruolo secondario nella prima storia, più importante nella seconda per finire con quello principale nell’ultima. Il suo co-protagonista è Jesse Plemons che percorre il percorso esattamente opposto rispetto alla Stone: principale nella prima storia per terminare con quello secondario nell’ultima. Al loro fianco, entrambi al secondo lavoro con il regista greco, anche Willem Dafoe e Margaret Qualley (che nell’ultimo segmento interpreta due gemelle). Anche Hong Chau, al suo primo lavoro con Lanthimos, ricopre ruoli importanti anche se non in primo piano.
Ma nonostante il cast che fa un lavoro impeccabile, guidato da un regista di talento, e tre storie particolari e disorientanti che ti lasciano a fissare lo schermo con tantissime domande in testa mentre passano i titoli di coda, ce n’è una in particolare che vi terrà svegli la notte: “ma RMF chi era?!”. Immaginatelo come un jolly, una pallina di un flipper o uno di quei disturbatori che si posizionano dietro ai giornalisti durante i servizi in diretta. RMF è colui che lega tutte le storie, ma è anche un personaggio diametralmente opposto ai protagonisti, che passano tutto il tempo a combattere contro il controllo o a cercare di conquistarlo. Lui invece lo ignora: non gli interessa essere controllato o esercitare controllo sugli altri. RMF non è interpretato da un attore famoso, ma da un amico di lunga data di Yorgos Lanthimos, che lo ha scelto per questa parte apparentemente “inutile” che però racchiude tutta l’essenza del film. È lui che all’inizio ascolta Sweet Dreams (Are Made of This) degli Eurythmics (canzone che sembra raccontare la trama del film in pochi versi), ed è di nuovo lui a chiudere il film con una scena di quotidianità durante i titoli di coda, mentre lo sentiamo pronunciare le sue prime parole dopo più di due ore e quaranta minuti di film.
Yorgos Lanthimos è diventato ormai una garanzia e Kinds of Kindness non lascerà delusi i suoi fan. Forse confusi, ma è una sensazione che è quasi un rito di passaggio con i suoi film. Curiosi di vederlo? l’opera è disponibile su Disney Plus.