Ricordo che quando ero al liceo un nostro professore ci fece leggere una commedia di Pirandello, La patente, in cui tale Chiarchiaro chiede che gli venga attribuita la qualifica legale di iettatore, visto che in paese tutti lo considerano l’incarnazione della jella. Pirandello costruì su quest’idea una commedia sagace e piena di spunti, che ancora oggi è incredibilmente attuale e divertente; leggendo KarmaPolis mi è subito tornato in mente il personaggio di Chiarchiaro e la sua battaglia contro una nomea che se non poteva eliminare, allora voleva far sua.
Nel fumetto di Nebbioso (all’anagrafe Enrico Martini) e Greta Xella, la capacità di portare sfortuna ricade su una ragazza di vent’anni, Chiara, che rappresenta lo stereotipo della giovane donna moderna: studentessa un pò indietro con gli esami, con un lavoretto per sbarcare il lunario, un fidanzato che è l’italiano medio e due coinquiline decisamente fuori dalle righe. Ma Chiara ha il potere di portare sfortuna, lanciando maledizioni semplicemente con lo schiocco delle dita; questo potere è gestito benissimo dal duo di creatori di Karmapolis, che lo rendono uno strumento fenomenale nelle mani di Chiara. Alcuni siparietti sono strepitosi, strappano risate e spingono il lettore non solo ad immedesimarsi con Chiara, ma in alcuni momenti addirittura ad invidiarle la strana capacità.
Questo potere che tradizionalmente dovrebbe far isolare chi viene accusato di esserne portatore, rende Chiara vittima del fidanzato, che vorrebbe usare questa sua capacità per favorire la sua squadra del cuore (più italiano medio di così!), mentre le amiche cercano di consolarla, di non lasciare che questa apparente maledizione sia un peso per lei. Eppure Chiara cerca di convivere con questo dono maledetto aiutata da due guide spirituali fuori dal comune (due suricani), che tentano di spiegarle come nella storia personaggi come lei abbiano influenzato la società, non sempre in maniera negativa; ma questo potere è comunque gravoso per Chiara, che in un momento in cui le pare che il mondo le caschi addosso perde il controllo, lasciando che la sua rabbia guidi la sua capacità.
KarmaPolis diventa quindi l’indagine interiore di una giovane donna, sulla sua vita e i suoi desideri, sul suo volere realizzare qualcosa senza sapere che direzione prendere; questa sua crisi permette ai due autori di concedersi una breve analisi anche della nostra società, analizzando alcuni mali moderni (omofobia, carenza di valori) lasciando trapelare una vena di ottimismo, tramite la rinascita emotiva di Chiara. I testi di Nebbioso sono divertenti, profondi e soprattuto reali, contemporanei; nonostante le battute, le situazioni da sit-com e la presenza dei suricani (idea geniale ed esilarante) Karmapolis ha un forte contatto con la realtà odierna, il suo piccolo aggancio paranormale non riesce ad allontanare il lettore da un contatto col quotidiano che è la vera forza del fumetto in questione, che per la sua profondità e la sua freschezza merita di essere considerato una graphic novel. Questo interessante impianto narrativo giova dei disegni di Greta Xella, che con un tratto semplice ed efficace riesce a dare ai suoi personaggi una vitalità ed un’espressività intensa; con degli elementi che ricordano un po’ un manga, Greta riesce comunque a dare al volume una propria identità, lo rende un prodotto unico e facilmente riconoscibile. I colori tenui nella scala dei grigi sono una scelta stilistica interessante, azzeccata e che danno un ennesimo tocco personale a KarmaPolis.
KarmaPolis è edito da REN Books, casa editrice bolognese che fin’ora ha pubblicato materiale LGBT, una scelta decisamente curiosa e molto coraggiosa, visto il contesto sociale attuale nel nostro paese.