Difficile trovare qualcuno che per promuovere il proprio prodotto non lo esalti, non lo dipinga come il meglio nel settore di riferimento, in fondo la pubblicità è l’anima del commercio, ed una buona promozione è sicuramente una mossa vincente. Ma ultimamente spesso il comparto marketing crea delle aspettative immense che vengono puntualmente deluse, e più è altisonante la promessa più mi si insinua in me il dubbio e la sfiducia nel prodotto. In pratica, le due motivazioni che per parecchio tempo mi hanno tenuto lontano da Invincible, il fumetto superoistico di Robert Kirkman edito da saldaPress, che come motto ha un modestissimo “Il miglior fumetto di supereroi dell’universo“, uno slogan che sembra strizzare l’occhio con promesse iperboliche e che minaccia quasi una delusione.
E invece questa dichiarazione è perfetta, perché incarna pienamente lo spirito del fumetto di Kirkman.
IL MONDO DEI SUPEREROI SECONDO LA VISIONE DI KIRKMAN!
Sono decenni che il genere supereroistico si è imposto nel mondo dei comics, declinato principalmente secondo le regole del binomio Marvel-Dc, ma Invincible rappresenta una felice rivelazione, in cui i dettami di questo mondo vengono presi e rinverditi, spinti in una direzione nuova pur mantenendo una certa facile riconoscibilità. Kirkman sa bene che il lettore ha bisogno di alcuni punti di riferimento fermi, non tenta una nuova genesi ma affronta il mito del supereroe adattandolo ad un nuovo gusto, con una maggior componente di ironia e meno rigido, sapendo dosare comunque bene le due componenti. E come ci riesce? Ironicamente, esaltando proprio il supereroe, rendendolo così estremo da appioppiargli un nome che è tutto un programma. Ma che è anche il segno della sua umanità.
Perché il nostro Invincible è un ragazzo che scopre di avere dei poteri, ma è una rivelazione che non lo sconvolge, considerato che è il figlio del più grande supereroe della Terra. La parte meglio riuscita del lavoro di Kirkman è la costruzione della famiglia di Mark, un trio di personaggi che fa sembrare una bazzecola avere in famiglia un supereroe, ma che in realtà mostra una profondità che appare evidente negli stati d’animo della donna di casa, Debbie Grayson, che deve tenere assieme un nucleo familiare che oltre ai problemi comuni deve anche mantenere segreta l’identità di ben due supereroi. Punto di forte in questo Invincible sono le sottili ironie che Kirkman rivolge al mondo classico dei comics, come quando un personaggio riconosce a colpo sicuro l’identità di una supereroina (Stai scherzando? Tu non indossi neppure una machera). Roba da far impallidire Superman e far sentire stupido Perry White! Il tono usato da Kirkman è molto divertente, questo primo volume rappresenta in pieno lo spirito di un adolescente che scopre di avere dei superpoteri, nonostante sapesse che prima o poi sarebbero potuti comparire; dalla frenesia alla sensazione di essere indistruttibile, con quella spavalderia tipica dell’età che ti porta a sceglierti come nome d’arte Invincible. Tutto questo inserito all’interno della vita di un adolescente, in un modo così ben studiato da sembrare totalmente realistico e credibile.
Prima dicevamo che Invincible riformula la visione del supereore, quindi capita spesso di ritrovare qualche piccola citazione, dall’origine del personaggio a certe situazioni (come il percorso iniziale in un gruppo di giovani supereroi), ma sono sempre piacevoli segni che il buon Kirkman sta lavorando su un qualcosa che conosce molto bene, ma poi come si può non adorare un supereroe che frequenta una scuola dedicata a Reginald VelJohnson? E se non sapete chi sia Reginald ho solo due cose da dirvi: Otto sotto un tetto e Die Hard!
A dare vita a questa storia sono i disegni di Cory Walker e i colori di Bill Crabtree, che riescono a trasmettere in modo più che consono lo stile narrativo di Kikrman, creando un comics di supereroi spettacolare e coinvolgente, fresco pur tenendo in considerazione alcune delle linee guide del comics classico. Nella belle edizione da collezione di saldaPress la copertina è sempre di Walker, e anche se colpevolmente solo ora leggo il primo volume, in fumetteria siamo già alla undicesima uscita, mentre la versione da edicola sta già veleggiando a gonfie vele verso il numero 40!