Se il mondo del gaming è in costante espansione lo deve per gran parte al peso della Generazione Z all’interno del suo pubblico di riferimento. Ma come vivono i ragazzi questa nuova frontiera dell’intrattenimento? Quali sono i loro device preferiti? E, infine, quali sono i rischi che corrono in rete? Proviamo a dare una risposta.
Dietro a ogni singolo videogame, dietro a ogni sito di gioco online, c’è molto di più di quello che sembra. Ci sono tecnologie e strategie di comunicazione, ovviamente, ma c’è soprattutto un mondo. Quello della Generazione Z, ovvero quella dei ragazzi di oggi, i nativi digitali che più che al cinema o alle serie tv guardano proprio al gaming come prima risposta alla loro esigenza di intrattenimento.
A dirci cosa rappresenta per loro il gioco è stato il sondaggio “Gaming” dell’estate 2021, condotto dall’Associazione Nazionale Di.Te. insieme a Skuola.net, in occasione della Giornata Nazionale sulle Dipendenze Tecnologiche. Dai loro numeri è emerso che 1 ragazzo su 4 gioca online per alleggerire la rabbia, 3 ragazzi su 10 cercano nei giochi la carica necessaria per raggiungere i propri obiettivi, mentre 1 su 5 vede il gioco come uno strumento di socialità. Una nuova frontiera dello stare insieme, dell’interagire e del conoscersi, insomma. Una nuova modalità che risulta molto diversa da quelle delle passate generazioni.
“I cortili dei condomini si svuotano e si riempiono invece i server per il gioco online – ha spiegato Daniele Grassucci, co-founder di Skuola.net – per 1 giovane su 4 è consuetudine darsi appuntamento con la propria comitiva di gaming per giocare insieme. Ma si sta affermando anche un nuovo passatempo: quasi 1 giovane su 3 passa più di 6 ore a settimana a guardare gli altri, quelli bravi, giocare“.
A cambiare è anche il rapporto tra giovani e gioco d’azzardo. Come si legge su questo articolo, la metà degli studenti che ha partecipato alla ricerca di Espad Italia ammette di aver scommesso almeno una volta. A essere scelti sono soprattutto i Gratta e Vinci e le scommesse sportive, con un piccolo campanello d’allarme: il 6,6% dei giovani ha presentato un profilo con abitudini di gioco problematiche, mentre il 10% era a rischio.
I giovani studenti della Generazione Z, ovviamente, si collegano maggiormente attraverso lo smartphone per giocare (il 75,6%) seguito dai computer (39,9%), dai tablet (9,1%) e dalle console (5,7%).
Il 65,7% degli studenti utilizza un account personale per connettersi, mentre il 21,5% utilizza l’account di un amico o conoscente maggiorenne. Sorprendentemente, il 15,9% degli studenti utilizza persino l’account dei propri genitori e il 5,2% quello dei fratelli o sorelle maggiorenni.
Il luogo preferito per giocare è la propria casa o quella di amici, ma alcuni studenti giocano anche in luoghi pubblici o persino a scuola. Quanto alla spesa per singolo giocatore, il 17,2% e il 12% ha speso somme di denaro sia online che in luoghi fisici, mantenendosi sui 10 euro al mese. Tuttavia, tra il 7,6% e l’11,6%, alcuni studenti hanno superato i 50 euro al mese, con una maggiore percentuale di ragazzi coinvolti.
Sono questi i numeri su cui lavorare per far sì che il rapporto tra Generazione Z e mondo del gaming sia sempre di più virtuoso e sostenibile. Un mondo a misura di giovani, di oggi ma soprattutto di domani.