A metà tra romanzo grafico e fumetto, forse più vicino a un racconto breve, magico e fiabesco, Il Grande Albero al Centro del Mondo sorprende, fin da una rapida sfogliata, per la sua vicinanza artistica alle opere cui il maestro Miyazaki ci ha abituati. Perché tanta assonanza, vi starete chiedendo, essendo il volume non firmato dal Sensei, ma da Makiko Futaki? Perché l’autrice, scomparsa prematuramente nel 2016, per più di 25 anni ha prestato la sua arte visionaria all’animazione delle opere delle Studio Ghibli.
Da Quando c’era Marnie, a ritroso fino al 1988, con Il Mio Vicino Totoro, non c’è lungometraggio in cui l’artista non sia quantomeno accreditata. Ancor prima la stessa aveva contribuito alla realizzazione di opere del calibro di Akira, Nausicaä della Valle del Vento e Lupin e il Castello di Cagliostro, solo per citarne alcune.
Makiko Futaki è stata una delle anime più prolifiche dello Studio Ghibli, ricevendo più volte parole di sincera stima da parte proprio di Miyazaki. Un’artista completa, acuta e minuziosa, capace di creare illustrazioni evocative specie se di carattere naturalistico.
Lodevole, quindi, lo sforzo di Kappalab, editore di Bologna, che per la prima volta al mondo, ormai 3 anni fa, rende disponibile l’opera al di fuori del Sol Levante. Sebbene il volume in brossura non sia editorialmente curatissimo, il prezzo di 15.00 € resta assolutamente in linea con l’offerta di mercato attuale. Si sentono l’assenza di una prefazione o postfazione che approfondiscano la genesi dello scritto. Abbastanza strano, poi, il font scelto per tutti i testi. Cosa di non poco conto questa, data la struttura dell’opera.
Il Grande Albero al Centro del Mondo, come infatti anticipato, non è di facile inquadratura: pagine prettamente testuali con illustrazioni a fronte si alternano continuamente a tavole più fumettistiche, in cui il testo stesso è integrato nelle immagini, sebbene senza balloon. La loro totale assenza, come anche la scelta dell’autrice di non adottare griglie predefinite nel layout delle pagine, contribuisce alla scorrevolezza e alla fluidità del racconto.
Sisi è la protagonista della nostra storia. Pura e genuina, per certi versi simile alla più nota Nausicaä, la ragazza vive con la nonna ai piedi del Grande Albero, che da sempre occupa questa terra incantata. L’avvistamento di un enorme uccello dorato, libratosi in volo dalla chioma dell’albero susciterà nella giovane il desiderio irrefrenabile di esplorare e conoscere i segreti dell’immensa pianta. Per la ragazza, infatti, egli è un essere leggendario e capace di rispondere a qualsiasi domanda gli venga posta. Inizia così il viaggio incredibile di Sisi che scalerà il fusto dell’albero e troverà nuovi amici lungo il cammino, esplorando luoghi abitati da creature fantastiche e antiche.
Una storia di amicizia e positività. Un’opera di amore verso il mondo. Un racconto semplice – forse troppo – adatto sicuramente a un pubblico giovane, ma arricchito da illustrazioni magistralmente eseguite, stupende e colorate che fanno gola anche ai più adulti.
Una perla da inserire in libreria per tutti gli amanti dello Studio Ghibli.