Qualche tempo girovagando sulla rete ho trovato un interessante video in cui il vocione roco di Jeff Bridges spiegava come la nostra civiltà fosse dipendente dalla plastica e quale tremendo effetto questa dipendenza ha sulla nostra vita; uno dei pezzi salienti mostrava come tutta la plastica, di qualunque forma e aspetto, presente sui nostri oceani potrebbe essere ammassata e trasformata in un’immensa isola. Vi assicuro, è un filmato estremamente interessante e scioccante.
Questo preambolo ecologista è l’introduzione ideale per addentrarci in uno dei titoli più interessanti del catalogo Image, portato in Italia dalla saldaPress: Great Pacific.
GREAT PACIFIC, UNA STORIA DOVE SI INCONTRANO ECOLOGIA E AVVENTURA!
Fin dall’inizio capiamo come l’elemento ecologico sia una colonna portante del fumetto di Joe Harris e Martin Morazzo. Primo colpo d’occhio dell’albo è il nostro protagonista in mezzo ad una montagna (letteralmente) di rifiuti, con una didascalia che lo indica come scomparso, rilevato per via di satelliti in una zona del mondo…che non dovrebbe esistere.
Chas Worthington III è il rampollo di una dinastia di petrolieri texani, alle prese con la pesante eredità del proprio nome, dovendo mantenere il buon nome della famiglia, ma soprattutto l’acume per gli affari; per il giovane non è facile, vorrebbe ritagliarsi il proprio posto nel mondo, ma è impossibile sfuggire al proprio nome. Il tentativo di creare una propria direzione, una sua strada per emergere, anche ribaltando la concezione dell’azienda familiare, viene osteggiato da un consiglio di amministrazione che vede la sua modalità di intendere gli interessi dell’azienda come un ostacolo. Eppure Chas ha un piano in mente, grandioso e machiavellico. Ecco, la base di questa storia ha molte de Il principe di Machiavelli, specie nella concezione di quanto sia difficile per chi ottiene la ricchezza e il potere come eredità mantenere questo dono. Chas sente in modo molto marcato questo peso, ma al contempo vuole costruire un qualcosa che dipenda da lui, che nasca da una sua idea e che sia realizzato dalle proprie capacità. Come creare una nazione nuova!
Con una messa in scena eclatante, il nostro Chas riesce a escogitare un modo per creare la sua nazione, e visto il suo desiderio di salvare questo mondo da sé stesso, dove si potrebbe iniziare la fondazione di un nuovo stato se non su una immensa isola fatta di rifiuti? Aiutato inizialmente dal solo, fidato amico Alex, Chas dovrà accettare che sulla sua isola vivano degli indigeni che hanno stabilito nella sua nuova nazione la propria dimora, che dei pirati moderni assaltino il suo nascente stato in cerca di chissà quali tesori e che sotto la superficie del suo mondo viva una creatura senza eguali!
Quello che stupisce della storia è come non ci si trovi di fronte al solito fumetto, ma che ci siano alcune componenti piuttosto inusuali, o che in altri comics siano state sfiorate solo marginalmente, come degli arricchimenti al corpus narrativo principale; in Great Pacific spunti come ecologia, diritto in senso legale e dinamiche aziendali diventano parte integrante della storia, ne sono l’impalcatura.
Chas, per quanto personaggio innovativo ed estremamente affascinante, appartiene ad un archetipo dei comics piuttosto blasonato, quello dei ricchi figli di dinastie indusriali che, per vari motivi e in diversi modi, vuole cambiare il mondo. Non indosserà un mantello come Bruce Wayne e non si costruisce la sua armatura come Tony Stark, ma come loro vuole cambiare il mondo, lo vuole migliorare. Rimane un solo un interrogativo, il vero nocciolo della serie: come fare?
Rifiuti! rappresenta il prmo capitolo di questo comic, una perfetta introduzione a questo nuovo mondo; il ritmo della narrazione, le scelte stilistiche (dai flashback ai cambi repentini di prospettiva) sono ben scanditi, e si adattano alla perfezione con i disegni di Martin Morazzo, che non tradisce la sua origine argentina nel tratto. La fisionomia dei personaggi, la profondità delle ambientazioni ha una linea più morbida del solito, valorizzata dai colori di Tiza Studio, perfetti e suggestivi in ogni tavola, specialmente quando si tratta di dare un’anima al Nuovo Texas.