I muscoli allenati, quelli belli definiti, che permettono prestazioni qualitativamente elevate, li puoi avere solo con davvero tanto allenamento. È quello che sta succedendo a Forza Motorsport, ormai da anni, e che è stato confermato anche con l’ultimo lavoro che hanno partorito in casa Xbox Game Studios. Si, il titolo di casa verdecrociata ci permette di assistere ad un livello grafico veramente elevato, con un’ottima riuscita anche in termini di prestazioni e di sensazioni regalate, fatta eccezione per qualche elemento, per noi abbastanza importante in un titolo come questo.
Dettagli
Come ben si sa, il lavoro di Turn 10 tratta di simulazione di guida sportiva, che prevede l’accensione, e quindi il rombo, di veicoli che vanno dalla Mini Cooper alla Aston Martin Vulcan. Realizzati con una cura del dettaglio straordinaria, che conferma la minuziosa attenzione che viene messa in questo brand, i veicoli risultano non solo belli da vedere staticamente, ma ancora abbastanza apprezzabili in situazioni dinamiche. Proprio come nel caso di un aggrovigliamento di alluminio, lucido e perfetto prima, graffiato ed abbozzato poi. Anche in queste condizioni si ha la sensazione di giocare in una situazione talmente ben organizzata da essere un piacere per gli occhi, e anche per il volante. Tuttavia, non si presenta quel miglioramento generazionale e simulativo che ci aspettavamo, anzi che speravamo di gustare. Gli schianti, per esempio, anche nei casi più drastici comportano sì danni, definiti come gravi, ma che permettono comunque il proseguimento, piuttosto sereno, della gara. In questo caso, arriviamo ad una delle delusioni del titolo. Poiché simulativo, da Forza Motorsport ci si aspetterebbe che in un incidente frontale ad alta velocità, il veicolo si trasformi in un’accozzaglia di lamiere accartocciate, almeno un minimo. Al contrario, la macchina presenta dei danni estetici piuttosto superficiali, per carità ben realizzati ma pur sempre di entità assai inferiore alla dinamica dell’incidente.
Simulazione
Anche in questo campo, la simulazione e la fisica, Forza Motorsport – brand ormai superaffermato nel mondo della simulazione automobilistica – permette al giocatore un’esperienza tanto personalizzabile quanto simulativa. Come sempre, come in ogni videogioco di corsa, possiamo personalizzare la difficoltà, passando dal classico – ma letalmente noioso – aiuto totale, ad un più divertente, e realistico, set personalizzato di difficoltà (assenza del controllo di trazione, assenza parziale o totale della traiettoria e quant’altro). Il realismo ed il divertimento regalatoci dal titolo subisce, almeno nel nostro caso, una battuta di arresto improvvisa, inaspettata e deludente. Nonostante la gara sia divertente, immersiva e realistica, l’architettura della singola competizione vede una mancanza piuttosto fastidiosa: una classifica data dalle qualifiche. Cosa vuole dire? Allora, ci troveremo di fronte a tre giri di PROVE, dove ci sarà permesso di fare dei giri – almeno tre – per esercitarci sul circuito. Verremo a scoprire, appena faremo la prima vera gara in single player, che non saranno giri di qualifica ma solamente di prova. Sorge, quindi, una domanda ovvia: come mi posiziono sulla griglia di partenza? A mano. Si, a mano. Ci troveremo nella condizione di poter selezionare la nostra posizione di partenza, eccezion fatta per i primi tre posti, in base alla quale potremmo guadagnare un certo numero di esperienza e crediti. Fatto sta che, per quanto si possa decidere in base ai tempi ricavabili, risulta una scelta davvero poco apprezzabile ai fini dell’immersività da parte del team di Turn 10. Fattore che, invece, risulta pienamente azzeccato è l’IA dei piloti avversari, che propone al giocatore differenti strategie con cui viene affrontato. Partendo dalla staccata, arrivando al lato in cui veniamo attaccati o seguendo la scia in uscita dalla curva. Questo rende, rafforzando quanto detto prima, la simulazione della gara divertente e immersiva.
Giudice
“Promosso con riserva” è un giudizio che oserei dare al giudice sportivo. Un giudice che, nel single player, riesce ad essere preciso nelle decisioni, ponderando bene le varie situazioni e dinamiche. Tuttavia, lo stesso giudice – nella sola esperienza multiplayer – riscontra qualche difficoltà oggettiva, avendo fornito, almeno nel mio caso, penalità pesanti per ‘Collisione Evitabile’ nonostante sia stato tamponato in curva. Allo stesso modo, durante una sfida bella e avvincente con un altro giocatore per la seconda posizione, il veicolo è stato preso più volte per poi essere buttato fuori in maniera rovinosa. Risultato: io penalità per essere uscito fuori – onde evitare il contatto – e lui serenamente senza nessuna penalizzazione a fine gara. Insomma, una gestione tanto ottima in solitaria, quanto ballerina nel multiplayer.
In conclusione
Forza Motorsport risulta quindi un titolo sicuramente promosso ma con qualche pigrizia di troppo, rischiando, in alcune aree, di rimanere ai box, forse anche di tornare un po’ indietro. Non c’è stato un salto di qualità neanche dal punto di vista della carriera, molto standard, troppo trita e ritrita.
Un’osservazione molto rapida la merita anche la prova fatta su Steamdeck. Non gira. Letteralmente, non accende nemmeno il motore purtroppo. Speriamo che possano risolvere la questione, in modo da poter godere di una buona guida anche durante le sedute al bagno o se ci troviamo altrove.