ESSERE NERD – Il Menabelino

IL VERO SENSO DI ESSERE NERD

Manuel Enrico 10 Feb 2017

Ultimamente sembra che il termine nerd sia chic, di moda quasi. Viene da chiedersi quanti di coloro che si definiscono tali, sappiano veramente cosa significa appartenere a questa cultura (perché di questo si tratta) e non vantino questa loro caratteristica perché ‘fa figo’. Da nerd vecchio stampo ho sempre visto in modo un po’ prevenuto questa nuova ondata di appassionati sfegatati, capaci di farsi passare come nerd duri e puri, ma con una piccola, innocente pecca: che non sono nerd!


CHI SI DICHIARA NERD, LO É DAVVERO?


La (presunta) passione come unico requisito per essere considerato nerd non è accettabile, anche perché la maggior parte di questi falsi nerd, messi di fronte ad alcuni semplici quesiti, dimostrano come la loro passione si fermi al semplice fenomeno del momento. In più di un’occasione mi sono trovato a spiegare a presunti nerd tuttologi la differenza tra Marvel e DC, una di quelle situazioni che ti fanno pregare per un’estinzione di massa.  Il fatto è che nerd è un termine che tira, che nonostante la sua origine da slang offensivo è diventato una parola figa, di tendenza; quindi perché non abusarne? Basta vedere quante foto di finte nerd compaiano sui social solo per dei facili clickbaiting, una pratica non illegale ma immorale, se non altro perchè priva di dignità le appassionate serie, quelle che non sfruttano uno scatto pruriginoso per attirare lo sguardo.  Manco a farlo apposta, proprio mentre sto scrivendo queste parole, su Facebook sto seguendo una discussione che si ricollega a questo tema, applicato al mondo dei videogiochi: le finte videogiocatrici e i loro video. Partendo dal presupposto che le videogiocatrici esistono ed in alcuni casi hanno i contro-attributi, la critica va mossa a quelle ‘furbette‘ che sfruttano l’altrui passione per fare palanche, mettendo in mostra qualche centimetro di pelle in modo apparentemente casuale, ma in realtà molto bene studiato.  Certo se lo fanno è perché esistono persone che alimentano questo mercato, ma questo meccanismo mina la credibilità di quelle (tante) ragazze che sono nerd e videogiocatrici nell’animo, non nella convenienza.

the big bang theory

Essere nerd non è una moda, non è un’etichetta che ci si può cucire addosso per entrare nella massa, perché l’origine stesso del nome indica una connotazione di esclusione dal gregge, il nerd originale era quello un po’ escluso, visto come lo strano, lo sfigato, per via di passioni che la maggior parte della gente riteneva stupide e prive di spessore. Sembra ironico che ora ci sia una forte presenza di nerd in giro, e casualmente tutti dopo il grande male di questi anni: The Big Bang Theory.

Eresia e bestemmia, ma lo ho detto, TBBT è stato lo sdoganamento del nerd da fenomeno sociale ristretto a movimento modaiolo. I quattro protagonisti sono lo stereotipo del nerd secondo una visione distorta da preconcetti, in cui solo lo sfigato è nerd, in cui sembra assurdo che un nerd rimorchi una strafiga, perché dai ma è uno sfigato!! TBBT fa ridere, ma per le prime stagioni, poi diventa l’emblema stesso dell’ignoranza sul mondo nerd, basta pensare che da quando in un puntata viene presentato Aquaman come uno sfigato, tutti su internet si sono premurati di spiegare quanto Orin Arthur Curry sia un personaggio inutile, mentre una media cultura fumettistica potrebbe facilmente vanificare questa stupidissima teoria. Eppure, nonostante tutto, oggi sembra un vanto definirsi nerd senza comprendere le radici di questa sottocultura, che potrebbe aver invece una miglior visione all’interno di Stranger Things, dove i quattro ragazzini protagonisti sono un’ottima raffigurazione di giovani nerd.

aquaman dc comics

Sia chiaro, questo mio sfogo non è una presa di posizione contro il mondo nerd in toto, visto che ne faccio (fieramente, e che diamine) parte, ma solo contro quella minoranza (almeno, così si spera) che si fregia di questa definizione non per senso di appartenenza ma per una più banale voglia di essere parte di una moda.

Lascia un commento