DYLAN DOG N.362 “DOPO UN LUNGO SILENZIO” – Recensione

Il ritorno di Sclavi

1 Nov 2016

dylan dog dopo un lungo silenzio recensione

Sono passati ben nove anni dall’ultima volta che Tiziano Sclavi ha scritto una storia di Dylan Dog, correva l’anno 2007 ed il numero 250 dal titolo “ascensore per l’inferno” segnava l’inizio del lungo silenzio. Nove anni di assenza che con il numero 362 dal titolo “dopo un lungo silenzio” sono giunti finalmente a termine, proprio in occasione del trentennale del personaggio da lui creato regalandoci pagine amare e potenti.

La storia scritta da Scalvi tratta un tema molto importante come quello dell’alcolismo. Ma andiamo con ordine, Dylan Dog è un uomo con un passato da alcolizzato e per questo non può più permettersi il lusso di bere, ma a causa della bella Crystal un passo dopo l’altro ricade nel vortice. Viene ingaggiato da Owen Travers, un uomo che beve da quando l’adorata moglie se n’è andata. Owen cerca disperatamente un contatto con il fantasma silenzioso della moglie morta che secondo lui aleggia all’interno dell’abitazione.


UNA STORIA DAI TRATTI AMARI CHE CI PORTA IN UN VIAGGIO TORTUOSO ATTRAVERSO IL LATO OSCURO DELL’ESSERE UMANO


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Ho voluto lasciare la copertina dell’albo bianca, senza firme ne dediche perché secondo me è la giusta copertina. Bianca, silenziosa, che fa riflettere, uno spazio che divide il lavoro del leggendario Stano dal nuovo corso firmato Gigi Cavenago. Uno spazio infinito dove il silenzio ti circonda e ti porta verso direzioni inaspettate. Proprio come nelle pagine dell’albo, dove si prova a rompere un silenzio cercando risposte che forse non arriveranno mai.
La lenta discesa nell’abisso dell’alcool di Dylan è davvero un pugno allo stomaco, vederlo così impotente e aggressivo ti lascia di stucco. La negazione del problema è un classico che accomuna tutte le persone che hanno il problema del bere, e Dylan non è da meno. “Questo è l’ultimo” “Solo uno” sono le frasi che Dylan ripete a se stesso, per poi cadere vittima della bevuta compulsiva e che lo hanno reso di un’umanità incredibile. Qui non ci sono supereroi con superpoteri qui c’è l’umanità, la fragilità dell’individuo che cerca aiuto, la ricerca della forza interiore per scalare la parete che ti separa dalla tua rinascita personale.Al termine della lettura di “Dopo un lungo silenzio” ho chiuso l’albo e ho fissato la copertina bianca, la storia ha continuato ad andare avanti dentro di me con le sensazioni che si susseguivano. Un albo dalla trama semplice ma efficace, Sclavi conosce molto bene il suo mestiere e soprattutto conosce molto bene Dylan Dog. Non sono i mostri a dar del filo da torcere al nostro indagatore dell’incubo ma lui stesso, e perde. Sclavi ci disegna attraverso la mano esperta di Casertano, una devastante parabola discendente mettendo a nudo l’uomo Dylan, dalle tavole patinate di un ristorante in compagnia di una bella ragazza, al passaggio della menzogna, alla rabbia fino a trovarsi con la faccia schiacciata su pavimento sporco del proprio vomito, ed infine il passo verso la redenzione. Davvero eccezionale.

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Restiamo in attesa di leggere il prossimo numero in uscita il 29 novembre con dal titolo: cose perdute.

CONCLUSIONI: I fantasmi sono solo di contorno alla storia, quello che dovrebbe essere soprannaturale viene spinto verso la ricerca razionale scientifica senza avere risposte. Anche l'aneddoto sullo spiritismo raccontato dal professor Adam ha come epilogo la truffa. La sua domanda "esistono i fantasmi?" Non avrà risposta. Più che altro sono i nostri fantasmi interiori che dobbiamo combattere come Dylan e Owen che si trovano accomunati loro malgrado da un grave problema che striscia silenzioso, ti prende alla gola e ti succhia via l'anima.

VOTO FINALE: 7

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 28.10.2016
  • SOGGETTO: Tiziano Sclavi
  • SCENEGGIATURA: Tiziano Sclavi
  • DISEGNI: Giampiero Casertano
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli editore
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