Dopo essersi preso un pausa per partecipare ai giochi del Palio delle tre Contrade (che abbiamo vissuto nel Dragonero Magazine dello scorso mese), Ian torna a farci vivere l’emozionante raduno annuale degli Scout.
Nello scorso numero, Racconti di viaggio , eravamo rimasti con la curiosità di sapere come si sarebbe conclusa la storia tragica di Yeraban, il comandante degli scout, impegnato nell’addestramento della nuova recluta Maya.
È proprio il finale del racconto di Yeraban da aprire Sentieri smarriti, l’albo conclusivo di questa storia doppia, che ha il tono dell’antologia. La storia del comandante e della sua recluta ci permette di conoscere meglio i Troll e la loro natura, così come di esplorare sotterranei scolpiti dai nani, che saranno il teatro della tragedia che conclude la storia di Yeraban.
L’avventura vissuta dal comandante e quella raccontata da Yannah e Rekha sono di un tono decisamente più tragico ed emotivamente coinvolgente rispetto alle precedenti; in queste due storie compare tutta la drammaticità della vita dello scout, l’impegno quotidiano per proteggere le vie dell’Erondar e la popolazione dell’Impero. Non è un caso che l’animo sensibile di Sera si senta profondamente colpito da tutto l’orrore che i suoi compagni vivono nell’adempiere il proprio compito, una spinta che lei sembra non comprendere; sono però le parole di uno degli scout a spiegarle la vera motivazione: Che proteggiamo gli altri è solo una conseguenza…ci piace fare quello che facciamo, Sera..non desideriamo altro: è la nostra idea di una vita ben vissuta .
IL RADUNO ANNUALE DEGLI SCOUT CONTINUA, CON NUOVE RIVELAZIONI SU COSA CI ATTENDE NEL FUTURO!
Questo numero di Dragonero non si limita a mostrarci le avventure degLi scout, ma si prefigge di mettere a nudo i sentimenti dei protagonisti.
Intenso il senso di protezione di Gmor nei confronti di Sera, come un fratello maggiore che vorrebbe evitare alla sorellina di soffrire, ma con la consapevolezza che deve vivere la propria vita; allo stesso modo, viene presentata in modo sorprendete la difficoltà di Ian nell’avere una famiglia, un senso di stabilità che per quanto desiderato non riesce a trovare una realizzazione per via del proprio ruolo di scout e della sua eredità familiare. È un momento di intimità di Ian in cui l’eroe sembra abbassare le difese, affrontando la proposta di una donna che sarebbe pronta a rinunciare a tutto per lui, ma che ha l’ardore di pretendere rispetto dallo scout, chiedendo di potere decidere da sé la propria vita. Vietti come sempre riesce ad orchestrare una trama che si inserisce pienamente nella dinamica di Dragonero, con il riferimento di Gmor alla sua avventura marina contenuta nel Dragonero Magazine, o il lancio della tanto attesa saga delle Regine Nere. Le avventure di Ian hanno questo aspetto interessante, riescono ad essere sempre parte del contesto narrativo della saga, anche quando si tratta di storie autoconclusive.
E a rendere il tutto ancora più suggestivo ci sono i disegni di un team di artisti mica da ridere! Le matite di Fabio Babich, Savatore Porcare e Waler Trono sono ben distinguibili, ognuna impegnata a dar vita ad un parte della storia; sono però accomunate da una cura del dettaglio sempre accorta, primi piani intensi e un’ottima interpretazione del lato avventuroso e dinamico del mondo degli Scout. La scelta di mettere al lavoro diversi disegnatori su una tipologia di storia simile è vincente, il diverso tratto sembra incarnare la voce dello scout di turno impegnato a raccontare la propria storia.
Come sempre alla copertina abbiamo Giuseppe Matteoni, che realizza una tavola ispirata all’avventura di Yannah e Rekha, che lascia traspirare tutta la violenza imcombente. Il solito, strepitoso lavoro, insomma!