Sono passati 11 anni dall’arrivo di Diablo III sul mercato dei videogiochi e da quel momento la serie Blizzard è passata in secondo piano se non per la remastered del secondo capitolo intitolata Diablo II: Resurrected; dopo un periodo di accesso anticipato in Beta oggi siamo pronti per parlarvi di Diablo IV.
La storia di Diablo IV
La trama di Diablo IV non si discosta poi molto da quella di tutti gli altri capitoli della saga, in quanto anche in questo gioco la storia vede il coinvolgimento di entità sovrannaturali come divinità o mostri infernali, ma rispetto ai suoi precedessori non si risparmia in quanto a violenza.
“In cerca di un rifugio dall’Eterno Conflitto tra il Paradiso Celeste e gli Inferi Fiammeggianti, Inarius e Lilith hanno creato Sanctuarium e i Nefilim con la Pietra del Mondo rubata. Temendo la distruzione della sua prole ibrida, Lilith ha protetto con la violenza i Nefilim; questo ha portato Inarius a voltarle le spalle e a bandirla nell’abisso e i due sono diventati nemici. Il ritorno di Lilith preannuncia un’era di oscurità e dolore. Che destino ti aspetta?”
Dopo aver portato a termine la creazione del suo personaggio, il giocatore sarà quindi chiamato a seguire le tracce di Lilith per trovarla e riportare finalmente la pace a Sanctuarium, facendo anche la conoscenza di diversi comprimari che sono tutti guidati da una motivazione personale per cercare o fermare il main villain dell’opera. La trama di questo quarto capitolo, nonostante non sia molto diversa dai precedenti, è ben raccontata grazie anche alla presenza del doppiaggio in Italiano.
Open World ricco, Endgame infinito e gameplay solido
Prima di parlare del Gameplay e dei vari metodi con cui è possibile sbarazzarsi dei nemici, parliamo della longevità del gioco e di quello che può offrire il titolo nell’endgame. Partiamo con il precisare che le 39 ore necessarie per portare a termine la campagna principale e molte delle quest secondarie possono essere giocate da sole o in compagnia di altri giocatori senza alcun tipo di differenza in quanto il nuovo titolo di Blizzard non è un MMO ma solamente un GDR. Proprio la campagna si sviluppa in 6 atti affrontabili nell’ordine in cui il giocatore vuole godersi la storia, a soli due livelli di difficoltà iniziali. L’accesso alle difficoltà più elevate sarà disponibile solo dopo aver terminato l’avventura, che sia in singolo o in multiplayer.
Terminata la campagna si avrà l’accesso all’Endgame che sblocca nuovi livelli di difficoltà e nuovo equipaggiamento di classe “Sacri” o “Unici”. A livello di missioni, una volta terminato il gioco, si affronteranno le sfide dell’Albero dei sussurri, un NPC che si incontra durante la storia, il quale ci proporrà delle sfide in cambio di equipaggiamento per il nostro eroe. Presente anche una modalità Pseudo Gacha in cui si scambieranno i Tetri favori ottenuti nella modalità storia, per pezzi di loot.
Le classi dei personaggi disponibili all’interno del gioco sono le stesse dei precedenti capitoli anche se con qualche piccola differenza, e ognuna si adatta al tipo di approccio scelto dal giocatore: Barbaro, Negromante, Druido, Tagliagole o Incantatore. Durante la nostra prova abbiamo scelto di giocare con la classe del Negromante che riteniamo essere quella più adatta per chi vuole affrontare l’avventura senza dover faticare troppo. Il combat system è a metà tra quello di Diablo II e III; sulla parte bassa dell’HUD è presente una riga di azioni che il personaggio creato dal giocatore, attraverso il corposo editor, può eseguire con la sola pressione di un tasto. A differenza del terzo capitolo della serie in Diablo IV si trovano molti meno nemici ma questi sono molto più difficili da abbattere, quindi è consigliato studiarne i pattern di movimento per non incappare in una morte prematura.
Ovviamente in Diablo IV è presente un albero delle abilità molto corposo, destinato ad ampliarsi durante il già citato Endgame, ma molto semplice da gestire in quanto non si trova poi così tanta difficoltà nel creare una Build potente ed efficace contro qualunque tipo di nemico.
Completando alcuni dungeon procedurali, avrete la possibilità di sbloccare specifici “aspetti” leggendari, memorizzarli nel Codice e trasferirli a piacimento sugli item rari che troverete durante le vostre scorribande. Il tutto attraverso l’Occultista: un NPC di vecchia conoscenza che però dispone di qualche nuovo trucco, come appunto l’imprinting di aspetti leggendari. Conoscerete in anticipo quale dungeon vi permetterà di sbloccare un determinato potere necessario alla build, e potrete quindi determinare con esattezza sia l’effetto leggendario che vi occorre, sia i roll dell’oggetto su cui effettuare l’imprinting.
L’Open World creato da Blizzard si presenta come una enorme mappa esplorabile liberamente: Ogni area del gioco, ogni dungeon o missione può essere affrontata con la massima libertà, a patto di non entrare nelle zone con un livello di molto superiore al nostro o si finirà in Game Over dopo un breve scontro.
Nonostante tutte queste buone qualità mostrate fino ad ora da parte di Diablo IV, ci sono due evidenti difetti: Uno soggettivo e uno più oggettivo. Il difetto soggettivo riguarda quei giocatori che non amano molto la ripetitività nei giochi, infatti quel tipo di gamer potrebbe non trovarsi molto a suo agio con l’immensa opera creata da Blizzard tanto da poterlo abbandonare al minimo accenno di noia. Il difetto più oggettivo riguarda la presenza di un Battlepass e delle microtransazioni: L’inserimento di questa meccanica ha portato i giocatori a storcere parecchio il naso, visto che nonostante gli oggetti in vendita non modifichino alcun parametro del gameplay non sembra corretto spendere altri soldi per armature e skin.
Comparto Tecnico
Durante lo sviluppo di Diablo 4 Blizzard non si è concretata solo sul Gameplay e su quello che la campagna principale o l’endgame potesse offrire al giocatore, ma anche sul comparto audio e grafico. Per quanto riguarda il primo punto, l’opera è completamente tradotta e doppiata in lingua Italiana, e sia i dialoghi di gioco che quelli delle cutscene sono bene interpretati e caratterizzati. Non mancano poi anche una completa riproduzione di suoni e rumori tra scoperte nei dungeon, loot che cade o la nostra arma che si scontra con un nemico. Insomma nel comparto audio non manca proprio nulla.
Passando al comparto grafico, si nota l’ottimizzazione adoperata da Blizzard su Diablo IV visto che il titolo, testato su Playstation 5, gira a 60FPS fissi e ad una risoluzione in 4K che mette in risalto ancora di più ogni caverna, villaggio, mostro o paesaggio. Purtroppo durante la nostra fase di Test abbiamo notato come spesso e volentieri, nelle fasi più concitate della campagna, i frame calavano a tal punto da provocare freeze improvvisi del gioco e alcune volte anche un Crash dell’applicazione. Per fortuna le patch uscite successivamente a quella del Day-One hanno sistemato il tutto, rendendo il gioco granitico.
Diablo IV: Dove comprare
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