Dopo i vari “restyling” che Go Nagai ha operato su alcune sui opere (Jeeg Robot, Getta Robot, Mazinga, ecc) ora è il turno di Devilman, l’uomo diavolo torna con una storia tutta nuova e ci propone una trama diversa con nuovi personaggi.
La nuova trama parla di Yuki Fudo, esperto di robotica al lavoro sull’antica tecnologia delle Demon Armor per conto del misterioso Ryo Asuka e della sua multinazionale.
Yuki si imbatte in una storia alternativa della Terra: oltre due milioni di anni prima il nostro pianeta fu sconvolto da una battaglia apocalittica tra le forze dei demoni e quelle degli angeli. Ma la scoperta risveglia anche una minaccia per l’umanità e gli spettri del passato potranno essere sconfitti solo scendendo a patti con il male minore. Alla base del nuovo capitolo di Devilman troviamo la stessa idea usata per Mazinsaga, ovvero l’utilizzo di un’armatura che permette la trasformazione nella forma demoniaca.
Nel primo volume la trama scorre in maniera lineare, forse un po’ troppo lenta, il protagonista Yuki viene descritto come un idealista e pacifista, ma nonostante le sue buone intenzioni continua a lavorare per la multinazionale che ha ben altre intenzioni sull’utilizzo delle armature.
Gli atri personaggi in questo primo volume hanno avuto meno spazio del previsto, ma sicuramente nel proseguo della storia la loro personalità verra messa in evidenza.
Il tratto tipico del mastro Go Nagai emerge anche in questo nuovo adattamento, una trama sempre molto lineare con una particolare attenzione agli affetti che I personaggi sviluppano nel corso della trama, tipo quello che Sirene prova per Amon.
Ottimo il lavoro fatto da JPOP nel formato del manga, misure comode per una lettura in mobilità, sovraccoperta con immagini a colori, sotto troviamo una copertina diversa molto “oscura”, qualità della carta impeccabile con addirittura le primissime pagine a colori.