DEFIANCE ST2 Finale di stagione

2 Nov 2015

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DEFIANCE STAGIONE 2:  UNA SECONDA STAGIONE ALTALENANTE DECIDE LE SORTI DELLO SHOW

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Scrivere del finale della seconda stagione Defiance oggi sembra quasi un requiem, visto che da oltreoceano arrivano già le conferme della chiusura del serial, riconfermato solo per una tornata di 13 episodi finali.

Anche Defiance verrà quindi ricordata come una di quelle serie sfortunate finite troppo presto, nonostante gli ottimi spunti di partenza; a deciderne la fine è stato il solito colpevole, ovvero il drastico calo degli ascolti, unico vero giudice riconosciuto dalle major per validare la bontà di un prodotto.

Sinceramente, nonostante continui ad apprezzare il lavoro svolto dal team di sceneggiatori, posso capire come alcuni spettatori abbiano preso le distanze da Defiance, proprio a partire dalla seconda stagione; il voler dare un taglio nuovo alla serie, introducendo nuove figure e dei risvolti molto interessanti di trama e relazioni tra i personaggi, ha spinto i creatori del plot a stravolgere quanto visto nella prima stagione.

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MENTRE IN ITALIA TERMINA LA SECONDA STAGIONE, OLTREOCEANO HANNO GIA’ DECISO PER LA CHIUSURA DEL SERIAL CON UN’ULTIMA TORNATA DI EPISODI, GARANTENDO LA FINE DI TUTTE LE TRAME RIMASTE IN SOSPESO

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Come abbiamo visto nella prima parte della stagione, il fulcro della storia è incentrato su Irisa, la figlia adottiva di Nolan.

Dopo averla vista quasi trasformata in una sorta di profetessa aliena, convertendo alieni tramite la trasmissione per via orale ( peggio di una medicina!) di un misterioso essere filiforme, ora scopriamo che Irisa sia solo vittima della possessione di una intelligenza artificiale aliena! Nolan indagando sull’inquietante comportamento della figlia viene a conoscenza della verità: Irisa non ha delle visioni, ma dei ricordi, risalenti a quando, su una delle Arche dei Votan, aveva deciso di cambiare il proprio destino, prendendo possesso dell’Arca su cui viaggiava.

Da questo spunto, interessante e ben strutturato, Defiance inizia a mettere in moto una serie di eventi che sembra presagire il riaccendersi delle ostilità fra umani e alieni, con questi ultimi che sembrano ormai pervasi da un fervore mistico che li fa inneggiare all’arrivo delle Arche.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Irisa rivivrà scene dal passato, scoprendo la verità sull’arrivo delle Arche sul nostro pianeta
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La story line di Irisa è il pezzo forte di questa stagione, con una profondità che cerca di coinvolgere tutti i personaggi del serial, finendo però per relegarne alcuni al ruolo di semplici gregari.

Esempio tipico è Tommy, che nella prima stagione era il vice di Nolan e amante della stessa Irisa. Per gran parte di questa stagione viene investito del ruolo di oppositore, mosso da un forte astio verso Nolan e indeciso se odiare o dimenticare Irisa per averlo lasciato dopo gli eventi dell’ultimo episodio della precedente stagione.

Il ragazzo ora sembra parteggiare per la Repubblica Terrestre, ha una nuova compagna e la sua vita sembra migliore, fino al ritorno di Nolan e figlia a Defiance; il rivedere i suoi vecchi compagni però cambierà tutto, rendendolo un uomo duro e poco propenso al dialogo, in perenne contrasto con Nolan (al punto di cercare di metterlo in cattiva luce col nuovo regime). È una metamorfosi intensa, uno stravolgere completamente il personaggio con poche motivazioni serie e coerenti; ad un certo punto le carte verranno nuovamente mescolate, andando a trasformare nuovamente Tommy in un nuovo personaggio; questa facilità con cui gli sceneggiatori cambiano l’anima dei protagonsiti è una della cause che ha portato gli spettatoti a perdere di interesse per Defiance, preoccupati nel vedere i propri beniamini cambiare così improvvisamente in favore di un nuovo sviluppo della trama.

Si sarebbe potuto accompagnare gradualmente questa metamorfosi comportamentale, cosa peraltro riuscita nelle vicende della famiglia Tarr.

Il capo della casata di Castithan è il personaggio meglio approfondito della stagione. Caduto in disgrazia per l’eccessiva brama di potere, Datak inizialmente ci viene presentato versione galeotto, dove diventa amico della dottoressa Yewll, l’indogena responsabile di tanti misteri di Defiance, anch’essa incarcerata. La lenta lotta per la libertà di Datak terrà banco per parecchio tempo, venendo poi inasprita dalla sua battaglia per riprendere in mano il potere criminale della sua famiglia, ora saldamente in mano alla moglie Stahma.

La story line che segue le vicende della famiglia castithana è interessante, uno degli spunti migliori di questo ciclo di episodi; non solo rende intenso il vissuto di alcuni personaggi, ma offre anche un magnifico spaccato della vista sociale di una delle razze aliene presenti a Defiance, la Castithana appunto, mostrandoci come certi elementi di questa società aliena vogliano prendere maggior coscienza di se. La tenace volontà di Stahma di cambiare l’ordine civile del suo popolo eil volerlo adattare al nuovo mondo in cui ora vivono sono l’anima di questa rivoluzione, che dona a Defiance una maggior profondità di tematiche, rendendo più vitale la vita della città.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Stahma è la fautrice del rinnovamento sociale dei Casthithani, una sottotrama interessante della seconda stagione.
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Molto curiosa anche il cambio di vita di Amada Rosewater, da sindaco di Defiance a direttrice del bordello cittadino, ereditato dalla sorella misteriosamente scomparsa. Durante la seconda parte della stagione la sua natura di politica la ha spinta a rimettersi a giocare col potere, scegliendo di affiancare come consigliera il nuovo sindaco, Pottingher. Nonostante il cambio di vita, il nuovo ruolo di detentrice dei mille segreti sussurrati nelle alcove del suo locale, la Rosewater riesce a mantenere una coerenza col personaggio conosciuto nella prima stagione, lasciando allo spettatore uno dei pochi punti fermi nell’universo mutevole di Defiance.

Ruolo che riusciamo a ritrovare in Nolan, sempre mosso dal voler proteggere la figlia e intenzionato a non volere essere un eroe ma costretto ad esserlo; il ritorno a Defiance e la sua pronta a nomina tutore della legge sembrano un esco del primo episodio del serial, ma in questa suo secondo mandato Nolan mostrerà un diverso approccio, frutto della forzata convivenza col nuovo regime imposto dalla Repubblica Terrestre.

L’equilibrio del rapporto a tre fra Nolan, Amanda e Pottingher è uno dei pilastri della stagione, giocato sempre sul filo del segreto e del tradimento; il ruolo di Pottingher, così ambivalente e permeato da un alone di segretezza, è affascinante sulla carta, ma, a mio avviso, viene sfruttato poco e solo raramente si hanno degli spunti interessanti che gettano maggior luce sulle reali intenzioni del nuovo sindaco. I pochi approfondimenti del suo background e sulle sue reali mire, sono informazioni frammentate e poco incisive, come la sua relazione con la dottoressa Yewll che non viene sufficientemente analizzata; sia lui che il medico indogeno vengono tolti di scena troppo rapidamente, e specialmente nel caso dell’aliena togliere dal mazzo una carta di così alto valore prima di averla usata a dovere equivale a privare l’intero show di un personaggio fondamentale anche per la story line principale. L’errore può essere ricercato nella scelta di aver inserito la Yewll come pedina fondamentale in troppe trame, spesso secondarie, che però con la sua scomparsa non hanno avuto un finale chiaro e definitivo, lasciando il dubbio che vengano semplicemente abbandonate.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”L’introduzione di nuovi personaggi ha dato freschezza alla trama, ma ha costretto gli autori a metter in secondo piano delle vecchie presenze
” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”10097″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Ma non tutti i personaggi principali della prima stagione vengono adeguatamente considerati.

Rafe McCawley, il proprietario delle miniere di Defiance, da sempre pilastro della comunità, viene rapidamente relegato ad un ruolo secondario, salvo poi riportalo maggiormente al centro delle vicende, ma solo come contrappunto alle vicende di Datak; è un vero peccato, perchè il burbero minatore interpretato da Graham Green aveva un ruolo fondamentale nel precedente arco narrativo, spesso non proprio trasparente, ma rendeva la vita sociale di Defiance animata e interessante.

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PERSONAGGI FONDAMENTALI RELEGATI IN SECONDO PIANO E RAZZE APPENA ABBOZZATE SFRUTTATE A MALAPENA SONO I PRINCIPALI RESPONSABILI DEL DRASTICO CALO DI ASCOLTI DELLA SERIE

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La seconda stagione aveva lasciato presagire ad una maggiore importanza delle diverse razze aliene, magari aiutando lo spettatore a conoscerne le differenze e apprezzarne l’importanza nella nuova società.

Nonostante sia gradevole l’approfondimento della cultura Castithan, rimane un po’ di amarezza per non aver visto nuove razze aver un maggior peso nella narrazione; tranne qualche rapida comparsa, solo la razza Irathiana (quella di Irisa) viene minimamente approfondita, ma solo per esigenze di copione nella stroy line principale. Per essere un telefilm che fa della varietà di razze e la loro difficile convivenza uno dei propri punti di forza, questa mancanza è un vero delitto; anche questo aspetto carente è uno dei motivi del distacco di tanti spettatori.

Bisogna però riconoscere che gli sceneggiatori hanno orchestrato un plot completo, capace di arrivare all’ultima puntata della stagione chiudendo tutte le trame in ballo ed aprendone di nuove, mantenendo però una certa linearità e coerenza.

La pecca è questa organicità di trama non si riflette anche nei personaggi, che, esclusi alcuni casi, vengono visti come pupazzi in mano ad un deus ex machina che li usa in base alle proprie esigenze di trama.

Le voci della chiusura della serie arrivate da oltreoceano mi hanno inizialmente preoccupato, ma a tranquillizzarmi hanno pensato i creatori della serie, garantendo che l’ultimo episodio della terza stagione di Defiance sarà la conclusione di tutte le trame iniziate; rimane comunque una certa tristezza per la fine di una serie poco sfruttata e con un potenziale rimasto grandemente inespresso.

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  • GENERE: Fantascienza
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