Per chi scrive, la notizia che il primo capitolo di Dead Space avrebbe ricevuto un remake, fu meravigliosa, poichè quando si decise a recuperare il titolo, esso aveva ormai diversi anni sulle spalle. L’attesa sarà valsa la pena?
BENVENUTI (E BENTORNATI) A BORDO DELL’ORRORE
Con una sequenza iniziale tanto semplice quanto efficace, Dead Space ci catapulta all’interno degli orrori della Ishimura, la nave spaziale dentro la quale è ambientato il titolo, intricata e densa di luoghi da esplorare, rendendosi di fatto anch’essa protagonista dell’avventura che vivremo.
Già, il protagonista; la differenza sostanziale con il capitolo originale sta nel fatto che Isaac parla, e mostra il volto fin dai primi secondi di gioco: pur non lasciando il segno, questa modifica dona tridimensionalità ed umanità ad un personaggio che all’epoca era poco più di un fantoccio.
LA ISHIMURA COME NON L’AVETE MAI VISTA
Uno degli aspetti principali sul quale sono intervenuti i ragazzi di EA Motive, riguarda l’ambientazione, poichè essa è stata ampliata con nuove zone che a loro volta contengono piccole quest secondarie che permettono di approfondire la lore del titolo e di scoprire nuovi dettagli su ciò che è successo prima del nostro arrivo a bordo.
La cosa funziona egregiamente, il tutto è coeso ed invoglia il giocatore a volerne sapere sempre di più.
Anche i (pochi) comprimari di Isaac hanno subito un lavoro di approfondimento che li ha resi più credibili ed interessanti, aumentando il senso di immersione del titolo.
L’ORRORE IN 4K
Passiamo ora ad analizzare l’aspetto grafico del titolo, che trattandosi di un remake risulta chiaramente fondamentale.
Ebbene, i ragazzi di EA Motive hanno fatto un lavoro eccelso, ricostruendo da 0 tutto il capostipite della saga attraverso l’uso del motore grafico Frostbite, andando a lavorare anche sul comparto sonoro che aiuta fortemente ad aumentare il senso di terrore che permea l’avventura.
Dead Space è fruibile con due modalità grafiche, entrambe valide:
-Quality Mode: 4K, 30 fps e Ray Tracing attivo.
-Performance Mode: 2K, 60 fps e Ray Tracing disattivato.
Personalmente ho prediletto la seconda modalità, poiché la fluidità dei 60fps è sempre un grande punto di forza, ma anche la Quality Mode è ottima per godere del gioco.
NON MIRARE ALLA TESTA
Pad alla mano, Dead Space risulta decisamente appagante, specie grazie al combat-system che a fronte di una brutalità di un certo livello richiede anche una grande precisione nel mirare agli arti dei nemici.
Le 4 armi messe a disposizione del protagonista sono tutte ben caratterizzate e divertenti da usare, e sarà fondamentale adattarsi ad ogni situazione per capire quale prediligere.
Ho deciso di affrontare l’avventura a difficoltà Difficile, aumentando così il senso di tensione che si respira ad ogni incontro con i mostri che popolano la base spaziale.
Tornano anche le fasi a gravità 0, che in questo remake sono state ampliate e rese simili a quelle dei successori, dato che ora sarà possibile muoversi liberamente staccandosi da terra e fluttuando: una modifica apprezzabile che dona maggior varietà all’avventura.
Infine, da segnalare l’aggiunta del New Game+, che oltre a permettere di potenziare ulteriormente la propria armatura, ci mette di fronte ad alcune varianti dei nemici più resistenti ed aggressive, ma soprattutto dà accesso ad un finale segreto tutto da scoprire.