Nessuno può negare che i primi passi Daredevil siano stati tutti in salita, e che salita. Dalla lunga gestazione alla faticosa uscita nelle edicole vista nella scorsa puntata, il nostro Diavolo Custode ne ha passate davvero di tutti i colori. E proprio di colori parleremo a breve, visto che al momento siamo ancora legati al mito del primo costume di Matt, quello ideato da Bill Everett, che se ricordate era stato proposto in un’altra colorazione da uno dei suoi fidati consiglieri, il figlio Randy. Forse per la pressione delle consegne, Everett presentò il personaggio con la sua divisa gialla; questa ansia nel rispettare le scadenze portò Everett ad abbandonare la testata dopo il primo numero, cosa che diede ad un altro disegnatore la possibilità di prendere in mano la gestione di Daredevil: Joe Orlando.
IL CONTINUO CAMBIO DI DISEGNATORI FINO AL DECIMO ALBO!
Orlando era un immigrato italoamericano (originario di Bari), che crebbe a New York mostrando fin da giovane un talento incredibile per il disegno. Seguendo questa vocazione studiò con ottimi risultati presso la School of Industrial Art, e fin da giovane non ebbe problemi nel pubblicare suoi lavori. Dopo il diploma si arruolò nella polizia militare e venne inviato in Europa, da cui tornò nel 1947, dove riprese il suo lavoro di disegnatore, e nei primi anni ’50 divenne un collaboratore assiduo di un altro grande disegnatore, Wally Wood. Data la sua fama e la sua grande capacitò, Lee pensò di affidare proprio ad Orlando i disegni delle avventure di Matt, affiancandogli per le chine Vince Colletta. Con Orlando vennero introdotti personaggi come Elektro, Il Gufo e Killgrave (per averne un’idea, recuperate Devil: Giallo); inizialmente sembrava che l’estro di Orlando stesse dando una completa visione dell’idea di Lee di come dovesse essere il mondo di Daredevil, donandogli spessore ed atmosfera. Alla Marvel in quel periodo si lasciava che la costruzione grafica della storia fosse autonomia del disegnatore, una concezione che cozzava con il forte senso di controllo che Lee voleva esercitare sui propri artisti; il Generalissimo fece più volte rifare le tavole ad Orlando, correggere alcuni dettagli, rendendo il lavoro complicato per il disegnatore che preferì lasciare il compito.
E Lee si trovava nuovamente senza un disegnatore per Daredevil!
Siccome la fortuna di Stan Lee fa gli straordinari, nel lasciare la Marvel Orlando incrocia il suo vecchio amico Wally Wood, a cui racconta il suo addio a Daredevil! Salutato Orlando, Wood si precipita da Lee per offrirsi come nuovo disegnatore di Matt, portandosi come referenza l’ottima produzione effettuata su riviste come Mad e illustratore nel decennio precedente per storie sci-fi pubblicate da EC Comics. Ovviamente, Lee non si fa pregare, e addirittura consente a Wood di annunciare il suo arrivo al timone di Daredevil nientemeno che sulla copertina del numero 5! Il primo segno del cambio di gestione avvenne nelle storia, dove le trame di Lee ebbero una nuova visione nel tratto di Wood, arricchite di maggior dinamicità ed atmosfera drammatica. Ma a Wood si deve un altro cambio nel mito del Diavolo Custode: il nuovo costume! Il primo passo fu inserire la doppia D sul petto nel numero 5 della testata, mentre il settimo numero vide l’apparizione del costume più noto di Daredevil, ovvero quello rosso fuoco con i riflessi neri!
Come sempre, il rapporto con Lee divenne una nota dolente del rapporto con i disegnatori. Visto il suo apporto alla creazione delle storie, Wood avrebbe avuto voluto un aumento salariale, ma Lee gli offrì come contentino la stesura della trama del decimo albo di Daredevil. Peccato che poi il buon Stan decise di apportare grandi cambiamenti alla trama scritta da Wood, facendolo andare ancora di più su tutte le furie! Il disegnatore, dopo aver introdotto il villain Stilt-man nell’ottavo numero, iniziò a curare sempre meno Daredevil, venendo sostituito gradatamente da Bob Powell, finché non gli venne offerto un posto alla Tower Comics, una proposta che sancì la fine della sua vita in Daredevil!
Il decimo albo di Daredevil è anche il nostro traguardo per questo viaggio alle origini del mito di Matt Murdock e della sua crociata per proteggere Hell’Kitchen. Ma non temete, abbiamo ancora molto da dire sul nostro avvocato!