Lo scorso numero avevamo lasciato il nostro Matt alle prese con i sensi di colpa per quello che era successo ad Elektra; vedere la sua vecchi fiamma trasformata in una pedina per colpire lui, assistere all’incubo ipnotico a cui è stata sottoposta pur di metterla contro di lui è stato un duro colpo per l’eroe senza paura, una situazione che sembra avere lasciato aperta l’ennesima ferita nella sua anima. Il nuovo numero inizia con un bel distacco dall’evento finale di Elektric Connection, portandoci in una nuova dimensione di Daredevil parecchio lontana dalle aule di tribunale che dovrebbero essere l’ambiente naturale del vice procuratore Matthew Murdock.
DAREDEVIL IN MISSIONE A MACAO CON UN INTERVENTO DEL TESSIRAGNATELE, GLI EROI IN VENDITA CON UNA JEANNIE POSSEDUTA E INFINE MATT E FRANK CASTLE ALLA RESA DEI CONTI!
La prima parte de Il bluff del cieco ci mostra il nostro eroe alle prese con un torneo di poker, a cui prende parte sotto mentite spoglie, usando un’identità fittizia che avevamo già visto cucita su Matt sul finire degli anni ’90, Laurent Levassieur, in un periodo in cui Devil era stato precettato per una missione stile James Bond dallo S.H.I.E.L.D. In questo caso, Matt usa la sua copertura a Macao, dove cerca di infiltrarsi in un casinò partecipando, appunto, ad un importante torneo di poker. Durante la competizione i suoi poteri sono utili per vincere, ma sono anche l’unica arma per battere il campione in carica: Alexander Apex, un telepate! Lo scontro si fa interessante quando i due si mettono al tavolo, perché mentre gli spettatori seguono una partita di carte, nella mente dei due giocatori prende vita un vero e proprio duello. I disegni di Goran Sudzuka sono perfetti in entrambe le situazioni, riuscendo a ritrarre sia la composta presenza del giocatore di poker che il duello dei due contendenti, fatto di violenti attacchi mentali resi come uno scontro fisico; non è un caso se quando il gioco di fa duro, Matt decide di trasformare il terreno di scontro in un ring indossando i guantoni da pugile. Se Sudzuka sviluppa perfettamente l’azione con i disegni, bisogna riconoscere a Matt Milla una perfetta scelta di colori e luci, che crea con il lavoro del disegnatore una perfetta sinergia. Alla base c’è sempre l’ottima storia di Charles Soule, che come suo solito sa come costruire la tensione narrativa, alternando diversi elementi, inserendo piccoli indizi sul reale motivo della presenza di Matt a Macao, ma senza svelare troppo per tenere alta la nostra curiosità. In un flashback si fa riferimento alla Gatta Nera, personaggio di solito legata da un certo tessiragnatele di nostra conoscenza, tant’è che sul finire compare proprio Spider-man, che ultimamente pare essere parecchio attivo in Asia (giusto il mese scorso era accorso in aiuto di Iron Man nella sua bagarre con Tomoe). Quale motivo mette Daredevil e Spidey in coppia?
Il tono si alleggerisce decisamente con le avventure degli Eroi in Vendita, Power Man ed Iron Fist. La loro disputa con Black Mariah e la loro ex-segretaria Jeannie arriva alla conclusione, tra battutine e botte da orbi, con un tono leggere e scanzonato, che se da un lato può divertire sembra spezzare troppo il tono serio delle avventure di Daredevil. I disegni di Greene sono carini e si sposano bene con i colori di Lee Loughridge, ma la storia in sé alla lunga conta più sull’elemento comico che non sulla storia, che si allunga un pò troppo per arrivare alla degna conclusione. Forse inserire le avventure del duo in mezzo alle storie di Daredevil può fungere da ammortizzatore fra le diverse storyline. Onestamente, alla prima lettura dell’albo tendo a saltare l’arco narrativo dedicato a Luke e Randy, per recuperarlo dopo la lettura della parte”seria”, ma potrebbe essere un mio limite.
Di sicuro è più appassionante la parte finale de Il Settimo cerchio, in cui il duello fisico e ideologico fra Daredevil e Frank Castle raggiunge il suo culmine. Per tutta la run abbiamo visto come Matt cerchi in ogni modo di tenere la furia vendicativa del Punitore lontano da Antonov, consentendo al criminale di arrivare vivo in Texas per il suo processo. Matt contesta a Frank il suo volersi ergersi a giudice, giuria e boia, mentre per il supereroe cieco la giustizia va tutelata e difesa; ma anche in Murdock alberga un piccolo senso di punizione estrema, come sottolinea Castle, evidenziando come in Texas viga la pena di morte. Soule, autore anche di questo arco narrativo, ha messo a confronto due diversi punti di vista sulla pena per i reati per tutta la storia, facendoci vedere un Matt che tende a vacillare, mentre cerca di mantenere il suo allievo Blindspot sulla retta via, ma lo stesso Cornetto sembra voler trovare delle scappatoie alla sua stessa missione, un punto debole, quasi un cavillo legale da avvocato per poter arrivare alla pena massima, ma senza essere lui il boia. Questa contraddizione è uno dei tanti aspetti discordanti della personalità di Daredevil che lo rende un personaggio appassionante; il merito non è solo di Soule, ma anche di Kudranski e Charalampidis che con disegno e colori riescono a dare in pieno l’idea del contrasto in atto (anche se Kudranski in una tavola pecca dal punto di vista anatomico, ma possiamo perdonarlo).
Il settimo numero di Daredevil arriva in edicola il 12 gennaio, con il tanto atteso team up fra Matt e Peter Parker!