Adoro le manifestazione sui fumetti, e suppongo questa rivelazione non stupisca nessuno. Ma oggi ho deciso di rivelare la verità, di non tacere più come un aspetto di queste manifestazioni sia diventato leggermente fastidioso: il cosplay. Inizialmente fenomeno divertente e gradevole, negli ultimi anni è decisamente dilagato, spesso con esiti discutibili e fatto da persone che aderiscono a questo “gioco” più per moda che non per vera passione, senza considerare come vengano maltratti i personaggi.
Mesi fa avevamo avuto modo di parlare di questo con Maurizio Ricci, in un’intervista con cui ci presentava, oltre al suo poco affetto per i cosplayers, la manifestazione a fumetti di questa sua scarsa ammirazione: CosPlayKiller.
Finalmente il vendicatore di noi poveri nerd vessati dai cosplayer abbiamo il nostro paladino, che si presenta in un albo della Edizioni Inkiostro, che ovviamente non poteva lasciarsi sfuggire un fumetto del genere.
QUANDO I COSPLAY DIVENTANO UNA MINACCIA, UN SOLO EROE HA IL POTERE DI SALVARCI: COSPLAYKILLER
Se state pensando ad un pazzo omicida nel termine classico, siete fuori strada. Il personaggio creato da Maurizio e Luca Blengino si presenta in modo autonomo e molto chiaro: è una persona comune, con una piccola avversione ai cosplayer. La genialata del duo di autori è di dare al loro protagonista una dimensione comune, nessun lato particolare o dettaglio che in un qualunque puntata di Criminal Minds farebbe la gioia dei profilers, nessun elemento che lo identifichi in modo palese; in tutto l’albo il suo nome non compare, in modo sottile la sua identità viene protetta, un comodo anonimato che facilita il senso di immedesimazione con il lettore.
Il punto forte della trama di CosPlayKiller non è il semplice aspetto dello sterminio dei tizi mascherati, ma è la capacità di creare un personaggio che sa esser anche divertente; il suo voler fare le cose in modo pulito e per bene viene presentato in modo quasi comico, quando ci racconta il suo primo lavoro, e sembra giusto che un momento comico della storia come questo veda come vittima un emulo del Joker! L’ironia è una componente essenziale dell’albo, la si respira spesso; il modo in cui a volte CosPlayKiller sembra rivolgersi ai lettori, le battute che accompagnano il suo lavoro o anche la rivelazione finale che sembra uno scherzo del destino, tutto ha uno sfondo ironico. Anche il modo in cui viene presentata la comunità cosplay è divertente, quasi una sorta di società segreta fatta di avanzamenti di prestigio e pronta a comportarsi come la peggiore gang metropolitana!
Trattandosi di un fumetto sostanzialmente nerd, non potevano mancare nel volume citazioni che abbracciano tutto il contesto di questa cultura; i cosplay ritratti sono ispirati a personaggi esistenti, siano essi giapponesi o più occidentali. La cura con cui il nostro beniamino si sbarazza dei cadaveri ricorda il maniacale zelo di Dexter, mentre il modo in cui cosPalyKiller vede il vero volto dei cosplayer questi vengono ritratti come i personaggi del mitico film Essi Vivono di Carpenter! Questi sono piccoli dettagli che donano all’albo una senso di aderenza al mondo nerd, lo coccolano e animano, dando maggior peso al senso di tradimento che CosPlayKiller sente nei confronti dei cosplayer.
A dare vita al lavoro di Ricci e Blengino c’è un team di disegnatori che sa trasportare in disegni le idee dell’autore; non c’è un eccesso di scene splatter, lo spirito alla base di tutto è dare un senso di realismo, quindi ci si concentra sugli strumenti di lavoro di cosPlayKiller, ci si focalizza sulle sue espressioni di impegnata attenzione mentre dispone dei cadaveri. A Mirka Andolfo viene affidato il compito di realizzare la copertina, operazione splendidamente riuscita in cui una Sailor Moon incontra il suo giusto destino!