Cosa abbiamo giocato a novembre su GamePass

Il mese prenatalizio -quello degli scherzi, con solo un giorno di festa, in un miscuglio di temperature fredde e calde- è stato quel periodo videoludico in cui giocare sul GamePass ha significato impiegare tutte le mie forze soprattutto su un singolo titolo. Nella realtà dei fatti i giochi provati sono stati due sulla piattaforma verdecrociata, ma solo uno mi ha veramente rapito: Crusader Kings III. L’altro è Open Roads.

Ora, nel caso in cui ci fosse qualche dubbio, vorrei sottolineare che è stato il capolavoro di Paradox a regalarmi veri momenti di poesia e, perché no, pazzia.

Partiamo con il prodotto pubblicato da Annapurna Interactive -Open Roads- che è uscito, con disponibilità anche sul GamePass, il 18 marzo del 2024. La tipologia di videogame che andremo a vedere si piazza tra l’avventura grafica e l’esplorazione investigativa on walking. Un mix che, per quanto potrebbe sembrare molto interessante, non viene accompagnato da una trama interessante. Per quanto il tentativo di intrigare il giocatore con una storia coraggiosa sia da apprezzare, il risultato che ci è arrivato è stato per lo più noioso e poco appagante. Una storia sviluppata in modo da rivelare i segreti più reconditi di una famiglia, in modo da rivalutare il rapporto tra la madre e la nonna della protagonista. Si tratta di un percorso a ritroso, attraverso le proprietà abbandonate e malridotte di famiglia, collegate in un viaggio on the road con Tess e Opal.

Il tentativo, per quanto lodevole, è di far empatizzare il giocatore con l’evolversi del rapporto tra Tess e Opal direttamente ma anche tra Opal e la madre. Tuttavia, si riduce in una monotona ricerca di documenti e chiavi. Sostanzialmente, l’andazzo della trama risulta piuttosto chiaro fin da subito e, fortunatamente, non richiede molto tempo per essere completata. Forse, proprio questo poco tempo richiesto per il completamento è un limite che ha portato alla non troppo approfondita esperienza di gioco.

Tanti i limiti, non solo narrativi ma anche grafici e tecnici, che compongono una costellazione poco lodevole per il titolo in oggetto. Di per sé, il prodotto videoludico mi ha regalato un interessante -seppure estremizzato ed improbabile- punto di vista relazionale tra madre e figlia. Di contro, non riesce propriamente a generare interesse e, sul lungo periodo, rientra in quei videogame che speravo finissero il prima possibile.

Arriviamo al succo del mese. Crusader Kings III, titolo della ormai nota ed acclamata Paradox, che risuona molto di solenne conferma di una serie ormai più che conosciuta. Non c’è bisogno di descrivere il titolo, ormai uscito nel 2020 per PC e solo nel 2022 per console, nello specifico delle sue ambientazioni o del suo gameplay. C’è da dire, però, che dopo quattro anni un titolo così curato nella gestione familiare, governativa e anche militare non si è visto. Tale che le prime partite risultano una Caporetto dinastica, il titolo ci permette una totale immersione nella nostra potenziale famiglia governativa medievale e nella sua gestione. Far crescere un figlio indirizzandolo nelle sue abilità oppure farlo sposare con chi è più conveniente. Acquisire per discendenza le terre o perderle per lo stesso maledetto motivo, sono solo quattro dei tantissimi aspetti che il titolo permette di affrontare.

Non è uno di quei titoli che ti rapisce per la stori. Ti consente un’immersione talmente sinergica della Storia con quello che costruisci nelle ore di gioco, tale da suscitare un raro senso di rilassatezza e appartenenza. Tra le bugie, intrighi e attacchi di cui saremo vittime, il gioco prova a spingerci oltre i nostri limiti etico-strategici. Sta a noi accettare i fallimenti prima e gli inganni poi ma, contestualmente, avere un progetto a lungo termine per creare il nostro Impero. Non demordete se alle prime partite fallite o se, come per me, non ci capite una mazza. Una volta entrati nella meccanica di gioco, non ne uscirete più e bramerete una conquista totale e cattiva dell’intero mondo, muahah. Ehm no, scusate. Intendevo, e desidererete un’acquisizione dinastica e non violenta dei territori più o meno adiacenti ai vostri confini.

Mi auguro di aver trasmesso un po’ di quelle emozioni contrastanti che i due titoli videoludici di novembre hanno suscitato in me. Sensazioni non semplici da mettere vicine, così come i titoli stessi. Giochi che richiedono pazienza, molta pazienza e, soprattutto CK3, tanto tempo e capocciate al muro.