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CIVILIZATION VI: DALLA CLAVA ALLE ARMI ATOMICHE!

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Dopo la parentesi futuristica offerta da  Civilization: Beyond Earth , Sid Meier ci riporta alla concezione classica di Civilization, mettendoci in mano il destino di una civiltà dal primo passo fino all’età moderna. La formula è quella rodata e sicura che abbiamo imparato a conoscere in anni di battaglie e costruzioni di meraviglie, ma con il sesto capitolo del gioco abbiamo a nostra disposizione alcune piccole variazioni che, pur non intaccando il cuore del gameplay della saga, danno comunque una nuova linfa a Civilization. Rendiamoci anzitutto conto che , salvo l’uscita di Beyond Earth, la vita media di un titolo della saga di Civilization è piuttosto lunga rispetto ad altre serie videoludiche che hanno ormai uscite annuali; il titolo di Sid Meier offre pathc, espansioni che integrano aspetti mancanti al titolo principale, ma il tutto è mirato a non oberare il giocatore, stuzzicandolo con i DLC che hanno sempre una certa consistenza, come se il gioco stesso si evolvesse ad ogni nuovo aggiornamento, raggiungendo la forma evoluta. Siamo in presenza di un titolo che cade nel venticinquesimo anniversario della saga, e che ha il tono di una celebrazione e di un necessario cambio di stile, specialmente grafico.

CON CIVILIZATION VI ASSISTIAMO A UNA NUOVA VISIONE NON SOLO DI ALCUNI ASPETTI DEL GAMEPLAY MA ANCHE DELLO STILE GRAFICO DELLA SERIE 

La base è sempre la stessa, non illudiamoci, ma è la cifra stilistica del gioco che lo rende appassionante e che ci spinge ogni volta a comprare il nuovo capitolo.

La prima modifica veramente importante è la gestione dei lavoratori, che sono stati completamente rivisti. Se nei capitoli precedenti un lavoratore poteva svolgere la propria opera in eterno, con Civilization VI possiamo creare una squadra di tre lavoratori, i quali, una volta compiute tre azioni, smettono di esistere; in questo sistema, sarà necessario valutare meglio l’opera dei nostri lavoratori, studiare una maggiore produzione di questa unità e ottimizzare il loro utilizzo. Inizialmente mi sono sentito spiazzato (nella prima partita temevo di averli persi in battaglie), ma poi ho iniziato ad apprezzare questa novità, una nuova micro-gestione di cui tenere conto. Altra apprezzata novità sono i quartieri, ovvero delle zone esterne alle città che possiamo adibire a specifiche funzioni (culturale, industriale, commerciale, scientifico, militare). Queste circoscrizioni sono fondamentali per dare alle nostre città una spinta nel settore selezionando, arricchendo questi quartieri con strutture specifiche (ad esempio, la zona commerciale può avere un mercato che aumenti l’entrata di denaro). Studiare il giusto apporto di specifici quartieri è fondamentale, visto che le caselle intorno alla città sono limitate, e che spesso sono da destinarsi allo sfruttamento di materie prime utili al commercio. Il progredire della nostra civiltà può anche indurci a voler cambiare la destinazione di una casella, magari sacrificando una fattoria nata agli albori in favore di un hub commerciale nei periodi più avanzati della nostra cultura.

La vera innovazione di Civilization VI è però l’introduzione del pannello Governi e Politiche. Tramite l’evoluzione della nostra civiltà possiamo sbloccare delle politiche e dei governi tipici di ogni era (come monarchia o oligarchia nelle ere più remote, arrivando al regime autarchico dell’era moderna); ogni governo ha degli slot per le politiche militari, economiche e diplomatiche, ovvero delle skills che possono dare degli input a determinanti aspetti della nostra civiltà. Alcune scelte meritano di essere lasciate invariate per tutta la partita, mentre altre si rivelano vincenti solo in determinati periodi storici, considerando che alcune forme di governo sono meglio sfruttabili in un lungo periodo di tempo.

Sempre in quest’ottica va vista la presenza della religione, comparsa in Civilization V ma che in questo nuovo capitolo ottiene una maggior importanza., al punto di diventare uno dei metodi per raggiungere la vittoria, a patto di preferire una guerra combattuta più con apostoli e missionari che non con soldati. Un nuovo approccio che di sicuro ha il suo fascino, visto che si tratta di portare il proprio credo in altre nazioni, convertendole e vedendo come le altre potenze reagiscono ai nostri approcci.

La vera motivazione per acquistare un nuovo capitolo di Civilization risiede nel vedere se la saga offre un qualcosa di nuovo nella nuova incarnazione; Civilization VI mutua alcune idee dal Civilization V Community Balance pack, ma, grazie all’esperienza del team di sviluppo, dona a queste idee una maggior consistenza. Il bello di Civilization è che ogni volta offre un nuovo dettaglio, una nuova skill con cui confrontarsi, lasciando però invariata la dinamica alla base della saga. In questo aspetto, Civilization VI coglie in pieno lo spirito della serie, con quella che ad oggi è la più evidente e profonda innovazione per la serie, sia dal punto di vista grafico che per il gameplay.

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• RILASCIATO: 21.10.2016
• GENERE: Strategico
• SVILUPPATORE: Firaxis Studios, Aspyr (Mac)
• PUBLISHER: 2K, Aspyr (MAc)
• PREZZO: 59,90€

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