Finalmente, oserei dire! Dopo tanta attesa abbiamo finalmente tra le mani il primo capitolo della seconda guerra interna alla comunità metaumana di casa Marvel, quella seconda Civil War che arriva dopo un decennio dal primo scontro tra le fazioni, al tempo, guidate da Tony Stark e Steve Rogers.
Prima di addentrarci in questo numero, facciamo un piccolo passo indietro, leggendo il volumetto Civil War 2 numero 0; due storie, di cui solo la prima ha una certa importanza per questo maxi evento. Protagonista Jennifer Walters, meglio nota come She-Hulk, impegnata in un’arringa difensiva, in cui si erge a paladina di un preciso dogma legale: innocente fino a prova contraria. Questo diventa un principio fondamentale all’interno della nuova saga Marvel, la base del futuro scontro fra le diverse fazioni; non è un mistero che Bendis abbia tratto ispirazione da Minority Report, il film tratto dal racconto di Dick che si premura di animare lo scontro tra eventualità future e reale loro accadimento.
In Civil War 2 n 0 Jennifer inizia a gettare le basi di questo scontro ideologico, con un discorso che passa per la redenzione e il diritto di vivere la propria vita senza pregiudizi; allo stesso tempo, vediamo come Carol Danvers, Captain Marvel, senta il peso del comando degli Ultimates, la squadra di eroi messa a capo della sicurezza mondiale da parte di minacce altrimenti non controllabili. Questa storia rappresenta il preliminare delle tematiche che torneranno prepotenti all’interno di Civil War 2.
TONY STARK E I SUOI COMPAGNI AFFRONTANO L’INIZIO DELLA SECONDA CIVIL WAR!
Di certo iniziare una nuova saga con una battaglia colossale nel cuore di New York è una bella manovra iniziale, ma lo è in particolare il vedere tutti gli eroi Marvel collaborare.
Il vero nodo da sciogliere è come fosse possibile per Iron Man e compagni sapere di questa minaccia in anticipo, in modo da organizzarsi per fare fonte al pericolo. La risposta ha un nome, ed è Ulysses Cain, l’inumano la cui saga è iniziata questo mese su Invincibile Iron Man. Parte della comunità inumana, il ragazzo diventa subito il fulcro di questa nuova ondata di diffidenza e discordia all’interno dei metaumani e dei supereroi; come gestire una potenziale minaccia, senza sapere se questa sarà mai una realtà? Curioso come sia Tony Stark, il futurista per eccellenza, a temere e implicazioni di questa preveggenza, il primo ad interrogarsi se sia giusto permettere che il dubbio di un evento futuro possa diventare una base certa in base al quale agire, senza chiedersi se sia giusto agire.
Ma certe domande hanno una risposta, a volte tragica.
Durante una missione degli Avengers, avviata su segnalazione preventiva di Ulysses, qualcosa va storto e ci sono perdite, gravi e dolorose. Una sconfitta che colpisce direttamente Stark, che vede realizzarsi i suoi timori, una rivelazione che lo mette di fronte ad una scelta: intervenire o subire?
La situazione è abbastanza complicata, come giusto aspettarsi da un narratore come Bendis. Il clima familiare visto nelle pagine della celebrazione della vittoria lascia presto spazio prima al dubbio, poi al dolore ed infine al senso di ineluttabile tragedia. Il latente disagio nei confronti degli Inumani potrebbe essere uno degli elementi chiave di questa saga, visto la centralità di Ulysses. Il team grafico composto da Marquez e Ponsor svolge un ottimo lavoro nel dare alla storia la giusta intensità visiva, sia nel tratto che nella colorazione, ottimi entrambi nel calcare il senso di rabbia o sfiducia, sempre in grado di coinvolgere il lettore all’interno di questo nuovo scenario.