Oggi Vi parlo di Chainsaw man, un’opera di Tatsuki Fujimoto in fase di sviluppo, che si sta avviando verso la sua conclusione. Questo shonen dark fantasy conta 9 volumi in patria e 1 in Italia. Nel nostro Paese il primo volume, edito da Planet Manga, è stato distribuito in due differenti versioni: la regular al prezzo di 4.90£ e un’edizione variant a tiratura limitata, dal costo di 6.50£.
“Come immaginavo fare il devil hunter è il modo migliore per guadagnare”.
Così si presenta ai lettori Denji, il protagonista di questa storia brutale e diabolica. Il ragazzo è rimasto da solo dopo la morte del padre, il quale gli ha lasciato come “eredità” una montagna di debiti da ripagare. Al suo fianco però c’è Pochita, un simpatico diavolo caratterizzato da una motosega che gli sporge dalla fronte. In un mondo in cui i diavoli terrorizzano le persone, Denji, che ha sempre vissuto nella povertà, decide di mettere a rischio la propria vita e quella del compagno, diventando un devil hunter, ovvero un cacciatore di diavoli.
L’opera presenta diversi punti di forza, ma anche dei punti deboli che spero migliorino nei prossimi volumi. La trama di questo manga ha un gran potenziale, non a caso è stata parecchio apprezzata in Giappone, si parla pur sempre di un ragazzo che stermina diavoli con delle motoseghe. Tra gli elementi a favore di questo manga vi sono sicuramente le tematiche trattate. Tatsuki Fujimoto riesce infatti a mescolare all’interno della trama temi sempre attuali. I primi a balzare all’occhio sono la povertà, il rapporto servitù-padrone e l’amicizia. Il giovane protagonista infatti si ritrova a dover rischiare la propria vita, lavorando per la mafia giapponese, soltanto per risarcirli dei debiti cumulati dal padre. Nelle sue avventure, tuttavia, non sarà solo ma verrà accompagnato da un simpatico diavoletto, con il quale ha instaurato un profondo legame affettivo, rendendo il tutto più coinvolgente. Un altro punto a favore di questa serie sono gli elementi accattivanti, scenici e caratterizzati da un pizzico di brutalità, insomma, uno shonen di tutto rispetto. Anche Denji, il protagonista, viene descritto con cura, ci viene rivelato il suo passato e gli innumerevoli sforzi e sacrifici che deve compiere per continuare a vivere, oltre alla vastità di sogni per i quali combatte ogni giorno. Molto apprezzabile anche il forte contrasto presente nella figura di Pochita, il quale vede scontrarsi un aspetto tenero e docile con una motosega che gli esce dalla fronte.
Il principale punto debole dell’opera, a mio parere, sono i disegni che al momento lasciano un po’ a desiderare, molto confusionari durante gli scontri e poco dettagliati per quanto riguarda i personaggi, ma mi auguro che con il tempo il tratto del maestro possa migliorare, rendendo l’opera ancora più godibile. Anche i nemici per il momento non sembrano essere degni di nota, né sotto il punto di vista della pericolosità né sotto il punto di vista del design, ma anche in questo caso, si confida in un miglioramento futuro.