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DRAGONERO: TAGLIATRICE CRUDELE

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Bentornati, avventurieri dell’Erondar.

Se pensavate di trovare un pò di refrigerio da questa calura estiva nelle pagine di Dragonero, preparatevi ad essere delusi! Con Tagliatrice Crudele infatti vedremo il nostro scout preferito affrontare le perigliose distese di un deserto, alla ricerca di risposte sulla propria spada e le sue origini.

Già da qualche numero della serie abbiamo visto come la relazione simbiontica fra Ian e la sua spada, Tagliatrice Crudele, stia assumendo dei tratti piuttosto particolari, quasi una lotta di volontà tra lo scout e l’anima sanguinaria della lama. Questo albo, il numero 39, mette al centro dell’attenzione proprio Saevasechta, la spada reliquia dei Varliedarto; come sempre, anche nel volume in questione la continuità con il resto della serie è bene evidente, collocando questa avventura in solitaria di Ian all’interno del mosaico più ampio di Dragonero.

Tagliatrice Crudele è un albo “doppio”, nel senso che presenta ben due protagonisti, divisi dai secoli ma accumunati da una relazione molto particolare con la spada in oggetto.

Aarno Voltoferoce è alla ricerca di un maestro forgiatore nanico, Brokkr, un fabbro in grado di forgiare spade ammazza-draghi. In questa prima linea temporale scopriamo l’origine dei Varliedarto, dato che Aarno è il capostipite della casata di Ian; il fascino del personaggio di Aarno è la forte diversità rispetto allo scout, ma soprattutto la particolare relazione che lo lega ad Arzagos, il suo drago-cavalcatura. È curioso vedere un Varliedarto vivere un’amicizia con un drago, il che rende subito interessante il personaggio; ma Aarno è inseguito da un dragone, il motivo per cui si è messo in cerca di Brokkr, per ottenere una spada in grado di uccidere la minaccia.

Nell’Erondar presente, Ian seguendo un diario della sua famiglia che racconta di Aarno e del suo viaggio, sentendo il richiamo di Tagliatrice Crudele si mette sulle tracce del suo antenato per cercare la fucina di Brokkr; nel farlo dovrà affrontare le asperità del deserto, sia quella naturali che quelle umane, dovendo affrontare dei pericolosi predoni. Il viaggio è un’esigenza di Ian, una ricerca personale per poter capire cosa stia accadendo nella sua anima, soprattutto quanto Tagliatrice Crudele stia influenzando il suo pensiero.

DUE VARLIEDARTO SEPARATI DAI SECOLI MA UNITI DALLA SPADA SAEVASECHTA.

La trama orchestrata da Luca Enoch è davvero stupenda. Tagliatrice Crudele è una silenziosa compagna di Ian, e il mistero che la avvolge fin dall’inizio è uno dei dettagli di maggior interesse nel mito di Dragonero; l’idea di suddividere la storia in due diverse linee temporali è vincente, grazie anche al perfetto ritmo e all’alternanza fra i due personaggi calcolata con perizia.

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[SPOILER ALERT]

La separazione fra i due Varliedarto viene annullata quando Ian trova il drago che Aarno aveva imprigionato nella fucina. Questo rettile è stato fondamentale nella vita del clan di Ian, tanto che fu lui a dare il nome di Tagliatrice Crudele alla spada di Voltoferoce; dopo secoli di prigionia, il dragone riemerge dalla sua prigione spossato e spezzato nell’animo, una facile preda per Ian e la sua Saevasechta. È proprio il confronto tra Dragonero e l’antico drago il punto di svolta di questa tensione fra uomo e spada che abbiamo visto crescere ultimamente; Ian è in grado di dominare lo spirito sanguinario della spada, o sarà Saevasechta a prendere il controllo della sua anima?

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A guidare la scelta di Ian è però il suo cuore, la sua determinazione a fare la scelta giusta, seguendo il suo animo e non l’avida seta di sangue di Tagliatrice Crudele; le parole del drago sono come una scossa per lo scout, che sceglie di risparmiargli la vita, il segno che la sua battaglia con Saevasechta è stata vinta, come conferma il rettile quando sostiene che Dunque sei tu che guidi la tua mano, e non la tua avida spada.

La decisione di Ian sancisce un importante traguardo per la sua vita, visto che in questo momento completa il suo addestramento da Varliedarto, imparando il sesto precetto, quello più misterioso e che si può apprendere solo con il cuore: a volte la vita preservata.

La carica empatica di questo albo è impressionante, ci incuriosisce, ci stuzzica e infine porta il lettore alla rivelazione finale, la presa di coscienza di Ian e del suo potere.

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A rendere ancora più appassionante Tagliatrice Crudele è la scelta di ricorrere a un team di due disegnatori, entrambi in grado di imporre alla propria parte un proprio tratto distintivo.

Gianluca Gugliotta disegna la ricerca di Aarno, dando alle tavole un impressionante livello di dettagli; la pelle di Arzagos e del dragone sono notevoli, come le espressioni di tutti i personaggi ritratti dal disegnatore. Il dinamismo che il tratto di Gugliotta infonde a tante scene è stupefacente, riesce non solo a darci la piena percezione del realismo, ma ha anche il merito di dare un tono epico a questa parte della storia.

Per Ian sono state scelte le matite di Emanuele Gizzi, che con una mano più spartana di Gugliotta rende al meglio il paesaggio desolato del deserto; questa apparente semplicità nasconde però un gran lavoro, come è evidente nella cura con cui Gizzi mostra le espressioni dei personaggi, o nella maestosa tavola in cui appare il carro del deserto dei nomadi Watuhuru.

Ma come sempre l’albo ci accoglie con una stupenda tavola di Giuseppe Matteoni, il copertinista di Dragonero; un disegno intenso, dinamico, che mostra in pieno l’ambientazione in cui si muove Ian.

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Dopo questa lettura, non ci resta che attendere l’uscita del numero, 40, prevista per il 9 settembre; sembra che ci aspetti un albo molto particolare, con una raccolta di storie che ci mostreranno la vita degli scout imperiali,con il profetico titolo di Racconti di viaggio!

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• USCITA: 10.08.2016
• SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Luca Enoch
• DISEGNI: Gianluca Gugliotta, Emanuele Gizzi
• COPERTINA: Giuseppe Matteoni
• CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore

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