Musicale, estremo, divertente e degno di una spy story talmente doppiogiochista da poter spiazzare anche i veri 007, Argylle – La Superspia, con Matthew Vaughn alla regia e Bryce Dallas Howard come attrice protagonista, riesce a suscitare emozioni diverse, in gradi diversi, nei suoi 135 minuti di durata.
L’arco narrativo si svolgerà su due binari paralleli che, con lo scorrere dei minuti, diventeranno uno solo, unendosi in un flusso di eventi che si susseguono rapidamente e in maniera coinvolgente. Vedremo quanto succede alla scrittrice Elly Conway che, sull’onda del suo successo letterario – Argylle, per l’appunto – viene coinvolta in una fantasiosa, freudiana, avventura di spie davvero paradossale. Dal cast davvero impressionante, e quando dico impressionante intendo letteralmente impressionante, vedremo una fusione del mondo letterario di Argylle – Henry Cavill – con quello realistico di Ellye, degli eventi romanzeschi di Wyatt – John Cena – con quelli doppiogiochisti di Aidan Wilde – Sam Rockwell. Questo confronto solo per fare alcuni nomi, alla cui lista possiamo aggiungere Samuel L. Jackson, il fenomenale Bryan Cranston, Catherine O’Hara, Dua Lipa, Sofia Boutella e Ariana DeBose.
Lungometraggio incentrato sul mescolamento dei punti di vista, dove la vita vissuta diventa scrittura romanzesca, dove la bugia è talmente grande da non essere scontata e alla quale, in alcuni casi, non riusciamo a crederci. Inizialmente un po’ spiazzante, l’estrema concezione delle azioni di Argylle diventa subito accettabile e coerente con lo stile in cui il film si sente a suo agio. Nonostante i non tanti effetti speciali di qualità piuttosto scarsa – che nel 2024 potrebbe far storcere sicuramente il naso di qualche lamentatore doc – i protagonisti se le danno di santa ragione in maniera talmente armonica da sembrare una danza. Una danza costante, dinamica e fortemente ritmica, tanto da trasformarsi in coloratissime mosse sensuali e letali che contraddistinguerebbero più scene da musical che da film d’azione. Questo connubio di musicalità e azione, di ironia e tentata serietà, risulta un mix vincente di ingredienti, che permette allo spettatore di giostrarsi tra curiosità, divertimento (per le botte e le risate) e colpi di scena.
L’accompagnamento sonoro, fondamentale nei film ma in particolare in quelli movimentati e musicali come questo, risulta azzeccato, coerentemente divertente, dinamico e costante come le scene a cui assistiamo. Risulta quindi un ottimo lavoro quello di Lorne Balfe, che ci permette di gustare un ottima fusione tra azioni, thriller e musica.
Un film che, dall’1 febbraio 2024, potremo trovare nelle migliori sale di cinema italiane grazie ad Universal Pictures – The Space Moderno a Roma quello in cui abbiamo potuto vedere l’anteprima stampa – e di cui se ne consiglia la visione.