DYLAN DOG N.350 “LACRIME DI PIETRA” – Recensione

28 Ott 2015

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DYLAN DOG N.350 : PUÒ UNA STATUA UCCIDERE?

[/vc_column_text][vc_separator color=”custom” border_width=”4″ accent_color=”#dd3333″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]Dylan dog 350 lacrime di pietra

Salve affezionati lettori, rieccoci a parlare del nostro Dylan Dog e della sua ultima storia, contenuta nell’albo numero 350 dal titolo “Lacrime di pietra”.
Questo numero va considerato in maniera diversa da quelli precedenti, perchè volendo festeggiare il traguardo dei 350 numeri, la Sergio Bonelli ha deciso di regalarci una storia di Dylan Dog interamente a colori!

Le aspettative quindi erano molto alte: il numero 350, un albo a colori, una copertina e un titolo niente male! Chi non avrebbe avuto delle alte aspettative?

Ok lo ammetto sono un sentimentale e spesso quando leggo una nuova avventura dell’indagatore dell’incubo tendo a paragonarla ad alcuni albi epici che mi hanno segnato nel profondo. Lo so, non è professionale, ma che volete farci, dopo aver letto le sue avventure per una vita non riesco a farne a meno!

Scorrendo nella lettura, scopro piano piano e paragone dopo paragone, che quella che sto leggendo più che una storia degna dell’indagatore dell’incubo, sembra una semplice fotografia di vita reale di una ragazza sola e molto triste. Vi è in effetti una componente a cui possiamo attribuire una particolarità sovrannaturale, se così vogliamo definirla, ma è molto soggettiva, dipende da come vogliamo interpretarla leggendo l’albo.

Senza andare avanti per togliervi poi il gusto di leggere l’albo , esprimo il mio giudizio che come il mese scorso non è dei più positivi. La storia non è malaccio, ma forse le aspettative per questo numero l’hanno penalizzata nel decretare quello che per me come giudizio finale è una insufficienza.

Spendiamo come sempre le ultime righe per un analisi tecnica del fumetto.

I disegni sono ottimi, in effetti non potevamo aspettarci altro visto che sono creati dalla mano di Carlo Ambrosini, disegnatore di lunga esperienza e grandissimo talento, sia come disegnatore che anche come ideatore e sceneggiatore (il personaggio della mini serie di Napoleone della Bonelli è opera sua).

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I colori di Giovanna Niro valorizzano ulteriormente l’opera, calibrati con cura e usati nelle tonalità giuste per dare al filo della storia la giusta collocazione narrativa ed emotiva.

Alle copertine inutile dirlo troviamo un’altra creazione di Angelo Stano, che difficilmente delude. Nel caso di questo albo credo che il suo ottimo lavoro abbia influito molto nel farmi sperare in una storia particolarmente evocativa.

Per concludere indovinate un po’ di chi era la sceneggiatura? Colpo di scena, era proprio di Carlo Ambrosini! Vi chiederete “ma come, qualche riga sopra ne hai parlato tanto bene!”, confermo tutto quello che ho detto, ma questo non vuol dire che si possa essere sempre perfetti… se così fosse la vita sarebbe una grandissima noia, non credete?

È giunto il momento di salutarvi, non mi resta che augurarvi una buona lettura e aspettarvi il mese prossimo per il nuovo Dylan Dog intitolato “In fondo al Mare

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  • USCITA: Ottobre 2015
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Carlo Ambrosini
  • DISEGNI: Carlo Ambrosini
  • COPERTINA: Angelo Stano
  • COLORI: Giovanna Niro
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli editore

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Un killer che impaglia le sue vittime e una vendetta, tutto questo e altro nelDylan Dog numero 349 dal titolo “La morta non dimentica”

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