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THE WALKING DEAD: SESTA STAGIONE PER IL SERIAL AMC A BASE DI ZOMBIE
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Puntuale come ogni autunno arriva sugli schermi italiani la nuova stagione di The Walking Dead, giunto al ragguardevole traguardo del sesto anno di programmazione.
Il serial della AMC prende origine dai fumetti di Rober Kirkman, usando il plot del comic solamente come linea guida, preferendo presentare personaggi noti agli appassionati del lavoro di Kikrman; la trama della serie si discosta a tal punto dall’idea originale del fumetto da prevedere la nascita di un secondo comic ispirato al telefilm (in pratica, il fumetto ispirato dalla serie ispirata dal fumetto…) .
Pur avendo letto il fumetto originale, devo confessare che ho trovato fin dall’inizio interessante la trama “alternativa” del serial zombesco, capace di mantenere un minimo di coerenza alla controparte cartacea, pur modificando la trama per non dare quel senso di deja vu’ a chi aveva già letto il comic.
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”La comunità di Alexandria, unita e divisa al contempo
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Bisogna però ammettere che si riscontra nella serie una certa ripetitività nell’impianto narrativo; tutta la stagione viene concentrata sul cercare un rifugio duraturo (che sia la fattoria di Hershel o la prigione), difenderlo e sistematicamente perderlo. Siamo onesti, dal punto della trama non è che The Walking Dead sia proprio un esempio di varietà, ma investe molto in un aspetto che spesso viene trascurato: la crescita psicologica dei protagonisti.
È una di quelle caratteristiche che aiuta lo spettatore ad affezionarsi ad una serie, con la curiosità di vedere come un nuovo evento (magari la morte di un personaggio, o la perdita di un rifugio sicuro) possa modificare il comportamento di uno dei sopravvissuti.
Questo sistema di crescita sembra essere lo sprint da cui parte la sesta stagione, andando a concentrarsi sul protagonista per eccellenza di The Walking Dead: Rick.
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IL VALORE DI THE WALKING DEAD NON E’ LA TRAMA VARIA MA IL SAPER ACCOMPAGNARE LO SPETTATORE NEL GODERSI LA CRESCITA PSICOLOGICA DI OGNI PERSONAGGIO
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In Come la prima volta, l’episodio iniziale della nuova stagione, troviamo i nostri sopravvissuti intenti a leccarsi le ferite dopo il tragico epilogo della precedente serie.
La mattina seguente alla morte del marito di Dihanna, il capo della comunità di Alexandria, Rick e soci stanno decidendo come reagire alla situazione di contrasto che si è creata all’interno della piccola comunità; da un lato i residenti di Alexandria, diffidenti e spaventati dall’aura di violenza che pare circondare i nuovi arrivati, dall’altra Rick e compagni, intenzionati apparentemente a fare di tutto per prendere possesso della sicura zona residenziale.
A decidere tutto sembra essere un Rick duro e cinico, spietato nell’imporre la sua volontà anche su una ormai fragile Dihanna; è questo suo atteggiamento a spaventare non solo i residenti della comunità, ma anche alcuni suoi compagni, prima fra tutti Michonne. La svolta nella situazione potrebbe essere l’arrivo provvidenziale di una vecchia conoscenza di Rick, Morgan, il primo umano che aveva aiutato Rick al suo risveglio nell’episodio pilota della prima stagione.
Il legame che si era creato far Rick e Morgan nasceva dal comune bisogno di salvare i proprio figli, un legame che si era apparentemente interrotto quando Rick era stato costretto a uccidere il figlio di Morgan, tramutatosi in un uno zombie.
L’entrata in scena di Morgan era coincisa con l’epilogo della nottata di sangue che aveva terminato la quinta stagione, facendo arrivare l’uomo proprio mentre Rick stava massacrando l’assassino del marito di Dihanna. La faccia atterrita di Morgan nel vedere il suo amico in un raptus di violenza senza apparenti limiti era stato l’arrivederci al pubblico, lasciando agli spettatori un senso di inquietudine e di fatalità incombente.
[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Morgan riuscirà a redimere il Rick tormentato?
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Al centro dell’episodio iniziale della nuova stagione ci sarà proprio il ricongiungimento dei due amici, ora quasi degli estranei. Morgan fatica a riconoscere il Rick che aveva salvato tempo prima, un uomo di legge deciso a non perdere la propria umanità di fronte alla fine del mondo; il suo senso di smarrimento è un eco di quello degli spettatori, che nel corso delle stagioni hanno visto Rick lasciarsi andare sempre di più al suo lato cinico e oscuro, arrivando spesso a scegliere metodi violenti e inumani pur di garantire ai suoi compagni una possibilità di sopravvivere (come l’assalto a Woodbury). Mentre altri personaggi inizialmente violenti e poco positivi hanno iniziato ad avvicinarsi al loro lato più umano e sensibile (primo fra tutti Daryl), Rick ha patito l’investitura a capo del gruppo, lasciando che l’incarico lo rendesse un uomo spietato e senza più freni morali.
Questo suo mutamento ha sorpreso Morgan, che giunto ad Alexandria non esita a confessare a Rick di non riconoscerlo, come se fossero estranei; questa confessione sembra l’eco del titolo, Come se fosse la prima volta appare quasi l’occasione per un nuovo inizio, una nuova chance per poter tornare ad una natura umana anche per Rick, con l’aiuto di Morgan.
Nei flashback che accompagnano la puntata, alla base di tutto non troviamo la realizzazione del piano per togliere di mezzo una folta mandria di vaganti (il nome più delicato con cui vengono chiamati ora gli zombie), ma i dialoghi fra i protagonisti sono il motore di tutto, il modo in cui la loro natura vera affiora agli occhi degli spettatori.
Il climax dell’episodio è quando Rick scopre casualmente un piano di alcuni residenti di Alexandria intenzionati ad eliminarlo, e ne viene a conoscenza mentre uno dei cospiratori, Carter, tiene sotto tiro Eugene; nello sguardo di Rick vediamo al luce oscura che abbiamo iniziato a riconoscere come il preliminare ad una situazione violenta, ma in questo caso la luce svanisce, lasciando spazio al vero Rick, quello umano e comprensivo.
Carter, perdonato da Rick e dai suoi compagni, verrà coinvolto maggiormente nella vita della comunità, come segno che Rick vuole che tutti si sentano parte della stessa famiglia, che tutti si fidino l’uno dell’altro, prima fra tutti proprio Rick. In questa situazione i cospiratori diventano parte della famiglia espansa di Rick, lo sceriffo percepisce la loro sopravvivenza come una sua nuova responsabilità; è l’attimo in cui la speranza di Morgan e dei compagni di Rick si avvera, torniamo a vedere un Rick Grimes più vicino all’uomo conosciuto ad inizio serie.
Il redento Carter diventa il secondo personaggio a godere del perdono garantito dal titolo dell’episodio, anche lui ha modo di guadagnarsi un nuovo inizio da cui poter trarre una lezione per la propria vita.
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IN COME LA PRIMA VOLTA MOLTI PERSONAGGI AVRANNO L’OCCASIONE DI RISCATTO E RITORNO ALLE ORIGINI CHE POTREBBE RAPPRESENTARE LA VERA SVOLTA PER L’INTERA SERIE
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Il punto focale della puntata però riguarda ancora il personaggio di Andrew Lincoln.
Rick e Morgan si incontrano nella veranda dell’ex sceriffo, e il padrone di casa si lascia andare e confessa al suo amico il proprio lato oscuro, nato dalle sue paure e dalla difficoltà con cui ha cercato di mantenere in vita i suoi compagni. Il riconoscere la sua anima tormentata ed appesantita da troppe responsabilità sembra essere il punto di svolta per la rinascita di Rick, il suo voler tornare ad essere l’uomo di prima, non il duro e cinico capo di una comunità sempre sulla breccia. Il sorriso con cui Morgan accoglie questa apertura di Rick sembra sancire la sua rinascita, battezzata dal nero con un liberatorio “Questo è il Rick che conosco”.
Ma questa rinascita riuscirà a durare e aver seguito nei successivi episodi?
Non solo Rick ha una nuova partenza, ma anche altri personaggi posso ottenere il riscatto personale dopo errori e tradimenti.
Uno su tutti è Nicholas, che nella precedente stagione in più occasioni ha cercato di uccidere Glenn, testimone della vigliaccheria di Nicholas, che è anche costata la vita a Noah. Il perdono che Glenn ha concesso al pavido personaggio è invece la prova della costanza nel mantenere la propria bussola morale dell’ex ragazzo delle pizze, intenzionato a continuare a difendere la propria umanità e nello sforzarsi di vedere in tutti una briciola di onestà, come una disperata necessità di non considerare persa la scintilla di speranza in ogni sopravvissuto.
Anche per Nicholas Come la prima volta rappresenta uno spartiacque tra la sua vita passata, con tutti gli errori che la hanno caratterizzata, e la nuova chance di dimostrarsi migliore, utile alla comunità e soprattutto di ringraziare Glenn per il perdono.
Se questi sono i preliminari della nuova stagione di The Walking Dead possiamo aspettarci grandi eventi, come sempre concentrati negli ultimi minuti della puntata, caratteristica già riscontrata nelle stagioni precedenti; nonostante la già citata linearità e ripetitività del racconto delle avventure degli episodi, questo stratagemma di concentrare l’evento clou, il colpo di scena negli ultimi cinque minuti dell’episodio funziona, costringe noi spettatori a lamentarci ma ci tiene comunque incollati allo schermo, ansiosamente famelici del nuovo evento drammatico che cambierà la vita dei personaggi di The Walking Dead.
L’appuntamento coi nostri cacciatori di vaganti è per il secondo episodio, L’attacco dei lupi, mentre noi ci rivediamo come sempre al giro di boa di metà stagione.
Mi raccomando, fate attenzione là fuori….e occhio ai morsi!
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- GENERE: Horror
- CREATORE: Robert Kirkman, Frank Darabont
- NETWORK: FOX
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