Non è semplice parlare di Dreams e di ciò se ne sono accorti anche i membri di Media Molecule quando annunciarono il titolo nell’ormai lontano 2015. Neil Gaiman diceva: “Le persone pensano che i sogni non siano reali solo perché non sono fatti di materia e di particelle. I sogni sono reali. Ma sono fatti di prospettive, di immagini, di memorie, giochi di parole e speranze perdute.”. La filosofia di Dreams è improntata proprio alla realizzazione dei sogni, nel poter vivere tutte le esperienze concepite dalla nostra mente e, nel farlo, la software house ci offre un vasto numero di strumenti per dar sfogo alla nostra creatività.
Non è una sorpresa che Media Molecule sia sinonimo di creatività artistica, nel mondo videoludico. La maggior parte dei videogiocatori ricorderanno la trilogia di Little Big Planet, mentre meno blasonato, ma non per questo inferiore rispetto ai titoli dedicati al Sackboy, è Tearaway, originariamente pubblicato per Playstation Vita, console che ha determinato la poca fama del titolo portatile di Media Molecule. Il nuovo titolo della software house è, come già anticipato, Dreams: concettualmente figlio di quanto elaborato in Little Big Planet, ma in una veste estremamente più estesa.
Sia Little Big Planet che Dreams sono dei sandbox, ma se con il Sackboy eravamo limitati nel dar vita a mondi ed universi parodizzati, poiché condizionati da uno stile artistico essenzialmente composto da pezza e carta, con Dreams l’unico limite è la nostra pazienza. Sì, pazienza, perché è corretto etichettare Dreams, come fanno in tanti, come un vero e proprio tool di sviluppo che Media Molecule mette nelle mani del pubblico.
È quindi giustificato il doversi munire di pazienza e voglia di apprendimento, anche se gli sviluppatori ci prendono per mano durante questa fase di studio. Questa complessità porta Dreams a qualificarsi non come un’esclusiva destinata a sbancare in popolarità, come God of War o Spider-man, ma come un titolo dalle potenzialità infinite che interessa solo una nicchia di creativi e non comuni videogiocatori, ed è giusto che sia così.
Ciò non deve scoraggiare. Non tutti siamo Dalì, Picasso, Warhol e va bene così. Ciò che ci accomuna, però, è l’essere tutti dei creativi e Dreams dà modo di esprimersi in uno spettro di “sogni” che spaziano da grezze parodie di giochi del passato e riproposizioni di meme, a tech-demo spaccamascella e splendide composizioni musicali. Dreams non è infatti destinato solo a sviluppatori wanna be, ma anche ad appassionati di musica e di cinema: non è infatti raro imbattersi, tra le creazioni degli utenti, in riproposizioni di scene tratte da film cult o in corti del tutto originali.
Ma quindi ci si diverte solo creando? E se non volete creare nulla? Non vi è alcun problema: potrete tuffarvi in un mondo di contenuti che si aggiorna costantemente, di ora in ora, e che difficilmente vi annoierà, vista la grande varietà di esperienze che ogni utente mette a disposizione della community. Oltre a ciò, Dreams offre una splendida modalità storia che, seppur di breve durata, vi stuzzicherà a tal punto da invogliarvi nel dar vita a ciò che fluttua nella vostra mente.