Metà degli anni 80, il 1985 per l’esattezza. Toby, un giovane ragazzo con genitori separati, si ritrova a leggere alcuni fumetti della Marvel, finché non prende in mano il numero 10 di Secret Wars. In quel momento scopre che molti criminali dell’universo Marvel hanno scoperto un modo per entrare nel nostro mondo.
Questa sinossi già da sola spiega il motivo per il quale questo fumetto dovrebbe interessare agli amanti delle letture targate Marvel. Anzi, due motivi:
- Il primo motivo è la mano di Millar: autore famoso per fumetti prettamente d’azione, dei fumetti che nascono appositamente per diventare film;
- il secondo motivo invece è la storia, particolare, scritta da un sorprendente Millar, che, lontano dalla sua zona di confort, ci presenta un’opera meno sensazionalistica e più delicata.
Mark Millar ormai lo conoscono tutti: creatore del Millarworld, ha collezionato una serie di successi, diventando una star della marvel, con titoli come: Wolverine: Vecchio Logan, Civil War, Ultimates, ma anche lavori lontani dalla Marvel, come Wanted, Kick-Ass, Secret Service, tutti fumetti da cui sono stati tratti film, ma anche Nemesis, su cui probabilmente si farà un film. Recentemente, dopo esser stato consulente creativo per i Fox Studios, Millar ha venduto l’imprint Millarworld a Netflix.
Tommy Lee Edwards invece non gode della stessa popolarità di Millar, ma ha lavorato molto di più per il cinema, lavorando sia come concept designer, storyboard artist e regista, sempre in vesti diverse, per film come The Book of Eli, Akira, Harry Potter, Superman Returns, Star Wars, Indiana Jones e Batman Begins.
Piccola curiosità a piè di pagina: inizialmente Millar voleva creare questo prodotto non come fumetto, ma come fotoromanzo.”